tag:blogger.com,1999:blog-88633906084780640272024-03-19T13:44:03.701+01:00Sta sera cucino io"Sapete qual è il bello del buon cibo? Che riunisce le persone...di qualunque genere...perchè riscalda il cuore di tutti e sulle labbra fa nascere un sorriso..."Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.comBlogger255125tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-75251100551226121852016-07-04T13:36:00.002+02:002016-07-04T13:38:37.851+02:00Ritratto di Signora: Shonda Rhimes<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkU3vpO_jYgZc_G5YH9LerycwDcqiEoKRV_qWZlCjllzcpBi1aG_Kr8nDyGYWDU2Y-Tb7NeVGv_DrO9OwaOAwgP-QHmrDOMFbMGZm9yubuYYtIZ3nPAape5adHaKPPzqQXcG1weEhMaFE/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkU3vpO_jYgZc_G5YH9LerycwDcqiEoKRV_qWZlCjllzcpBi1aG_Kr8nDyGYWDU2Y-Tb7NeVGv_DrO9OwaOAwgP-QHmrDOMFbMGZm9yubuYYtIZ3nPAape5adHaKPPzqQXcG1weEhMaFE/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
Luglio è arrivato e con lui il sole e il caldo afoso (oggi no, oggi è un po' grgio), ed anche il lunedì è arrivato. E come ogni prmo lunedì del mese noi ci siamo.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Siamo nel Gennaio 1970, quando nasce una bambina
inconsapevole che un giorno sarebbe diventata una delle più importanti donne della televisione
americana - se non addirittura mondiale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: inherit;">Shonda Rhimes</span></b><span style="font-family: inherit;"> è una produttrice, regista e sceneggiatrice statunitense, che al giorno d'oggi ha
letteralmente preso possesso del palinsesto televisivo grazie alle sue rinomate opere: <i>Grey's
Anatomy</i>, <i>Scandal</i>, <i>How to Get Away with Murder</i>... giusto per citare le tre più
importanti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Vissuta in una zona residenziale di Chicago, figlia di <b>Vera
P.</b>, <i>rettore universitario</i>, e <b>Ilee Rhimes Jr.</b>,</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="http://media.npr.org/assets/img/2015/11/09/shonda-rhimes_credit_james-white_custom-819f3a9fcf4370a34e0561f51e6f4bd66d486e90-s300-c85.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://media.npr.org/assets/img/2015/11/09/shonda-rhimes_credit_james-white_custom-819f3a9fcf4370a34e0561f51e6f4bd66d486e90-s300-c85.jpg" height="320" width="240" /></a></span></div>
<span style="font-family: inherit;"> <i>insegnate</i>, Shonda è la più
piccola di sei figli, con tre sorelle e due fratelli.</span></div>
<span style="font-family: inherit;">Laureata al <i>Dartmouth College</i> nel 1991, con <b>master
in belle arti</b> conseguito anni dopo alla scuola di cinema e televisione della <i>University of
Southern California</i>, ha da sempre avuto una grande passione nel raccontare storie.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit;">A differenza di buona parte delle persone all'interno dell'industria
cinematografica statunitense, Shonda si è dovuta costruire un futuro con le sue sole forze:
terminati gli studi era uno dei tanti sceneggiatori disoccupati in attesa di una botta di fortuna, ma
questo non l'ha fermata. Ha svolto diversi lavori come direttore d'ufficio e consulente in un
centro per l'impiego, insegnando a persone problematiche e senza fissa dimora delle abilità
lavorative.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit;">La sua carriera in ambito cinematografico inizia nel
1995, quando ha ottenuto il ruolo di <i>direttore alla ricerca</i> per un documentario
vincitore del premio <b>Peabody Award</b> - premio annuale ed internazionale dato a
programmi di informazione radiofonica e televisiva.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit;">In seguito a diversi lavori considerati di nicchia, tra cui il ruolo di
autore nel film <b><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Crossroads_%282002_film%29" target="_blank">Crossroads</a></b> con <i>Britney Spears</i>, nel 2004 diventa
sceneggiatrice del film <b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Principe_azzurro_cercasi" target="_blank">Principe azzurro cercasi</a></b>, con le bellissime e piene di
talento <i>Anne Hathaway</i> e <i>Julie Andrews</i>.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit;">Arriviamo quindi all'ormai lontano 27 Marzo 2005 quando, come
ripiego durante le pause di mezza stagione, debutta <i>Grey's Anatomy</i>, prima opera di
grande successo della neonata casa di produzione <b><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/ShondaLand" target="_blank">ShondaLand</a></b> - creata dalla stessa Shonda.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit;">Con <i>Grey's Anatomoy</i>, e in seguito con tutti i suoi
prodotti televisivi, Shonda ha attuato una vera e propria <b>rivoluzione culturale; tramite storie che girano intorno a <b>donne</b> come protagoniste, <b>di
forte personalità</b> e spesso afroamericane, e la scelta di cast che rappresentano ogni
etnia della società statunitense.</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://s3.amazonaws.com/digitaltrends-uploads-prod/2016/03/greys-anatomy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://s3.amazonaws.com/digitaltrends-uploads-prod/2016/03/greys-anatomy.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-size: small;"><i>«Quando ho creato la prima serie tv ho fatto una cosa che
consideravo normale: essendo nel Ventunesimo secolo, mi sono adoperata affinché il mondo della
fiction rispecchiasse il mondo di oggi. L'ho riempito di persone di tutti i colori, generi, estrazioni
sociali e orientamenti sessuali.»</i></span><br />
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Non è un caso infatti se le vengano attribuiti diversi meriti, tra i
quali l'aver portato sullo schermo delle protagoniste di carattere e molto complesse, poste davanti
decisioni scomode e impopolari, come quella di non sposarsi, non avere figli, e addirittura abortire -
come nel caso del chirurgo Cristina Yang.</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: small;"><br /></span><span style="font-size: small;">
</span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-size: xx-small;">«[...] non siamo tutti uguali.
La Bailey è una donna in carriera con famiglia, felice di questa sua condizione, mentre la Yang è
una donna in carriera che non ha intenzione di sposarsi. Non ci sono, non ci dovrebbero essere
classifiche, non ci sono o non ci dovrebbero essere giudizi su questo tipo di scelte.»</span></i></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: xx-small;"><i><br /></i></span><span style="font-family: inherit;">Inoltre, e non è da poco </span><span style="fontfamily: inherit;">soprattutto ai giorni nostri</span><span style="font-family: inherit;">, Shonda
<b>ha dato voce a donne di colore vincenti e di potere</b>. Quello che sta facendo per le donne
afroamericane, ma anche per le donne in generale, è paragonabile al lavoro svolto da figure più
conosciute come <i>Michelle Obama</i> e <i>Beyoncé</i>; la vittoria di <i>Viola Davis</i>,
protagonista in <b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Le_regole_del_delitto_perfetto" target="_blank">Le regole del delitto perfetto</a></b> nei panni dell'avvocato <i>Annalise
Keating</i>, agli <b>Emmy</b> ne è la prova - <u>prima donna di colore vincitrice nella storia.</u></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Accertato il fatto che stiamo parlando di una donna con gli
attributi, è però doveroso precisare che fino a un anno fa poche persone sarebbero riuscite e
parlare di lei in modo così specifico perché, che ci crediate o no, Rhimes è sempre stata una
donna insicura e molto timida.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Nel libro pubblicato nel 2015, <b><a href="https://www.amazon.it/Lanno-avere-paura-diventa-persona/dp/8817087475" target="_blank">L'anno del sì</a></b>, la produttrice parla molto di se stessa e di tutte le sue
</span></span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><a href="http://www.optimaitalia.com/blog/wp-content/uploads/2016/02/shonda-rhimes-libro-444x555.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.optimaitalia.com/blog/wp-content/uploads/2016/02/shonda-rhimes-libro-444x555.jpg" height="320" width="256" /></a></span></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">insicurezze; spiega del suo carattere introverso e riservato, dell'avversione nei confronti di
interviste, apparizioni e discorsi in pubblico; racconta di come una semplice conversazione con sua
sorella l'abbia indotta a cambiare, svolgendo un grande lavoro su se stessa che le ha permesso di
uscire dalla <i>comfort zone</i>, imparando a dire sì.</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: small;"><br /></span><span style="font-size: small;">
<span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><i>«L'unico modo per ottenere dei risultati è
lavorare. Se qualcosa ti ferma, vai avanti lo stesso.»</i></span></span><span style="font-size: small;"><br />
</span><span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: inherit;">Ecco cosa insegna agli studenti in un discorso tenuto durante il
suo "<i>anno del sì"</i>, discorso nel quale ricorda ai giovani di non limitarsi a sognare,
attendendo le grandi occasioni. È proprio ciò che lei ha fatto, continuando a lottare per ciò che ama
e che desiderava fare fin da bambina, nonostante le sue paure, nonostante tutte le difficoltà
incontrate, e oggi può affermare con grande orgoglio di esserci riuscita.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Alla fine del libro, nei ringraziamenti, Shonda riporta una
simpatica conversazione con l'attrice che interpretava Cristina Yang, <i>Sandra Oh</i>:</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: small;"><br /></span><span style="font-size: small;">
<span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><i>«Come facevi a dire le cose che volevi dire
prima di cambiare vita?»</i>, chiede Sandra.</span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><i>«Le facevo dire a te»</i>, risponde
Shonda.</span><br />
</span><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Ora abbiamo quindi una grandissima donna, madre single di tre
figlie, capace non solo di trasmettere forza alle donne di tutto il mondo attraverso i suoi
meravigliosi personaggi, ma in grado di dimostrare che <b>gli strumenti per il raggiungimento della
felicità sono tutti custoditi all'interno di noi stessi</b>... dobbiamo solo trovare il coraggio e la
volontà di tirarli fuori.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
</span></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><b style="font-family: inherit;"><i>«Non avere paura, vivi con gioia e diventa la tua persona.»</i></b></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>Jennife<span style="font-family: inherit;">r</span> </span></span></span><br />
<br />
<br />
<br />
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Come sempre potete trovare il ritratto anche sui blog di </div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a></div>
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a></div>
<div>
Jennifer <a href="http://btsofmysoul.blogspot.it/" target="_blank">BTS of my Soul </a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-4758816493064450712016-06-06T17:30:00.000+02:002016-06-06T21:59:28.579+02:00Ritratto di Signora: Emma Waton<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0YSx140aWYhB-AcINm_1AXLzY3qemalhhG0TC4CjimnETjhv-f9N3s9qsVxL8r4N0EL_VR_uxosoq_VsI_ySn8voyjS_zMqvsLchtC4WOoSN7gCFQXhgo1UrS5RHDeL0CRV8V1_rMaMQ/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0YSx140aWYhB-AcINm_1AXLzY3qemalhhG0TC4CjimnETjhv-f9N3s9qsVxL8r4N0EL_VR_uxosoq_VsI_ySn8voyjS_zMqvsLchtC4WOoSN7gCFQXhgo1UrS5RHDeL0CRV8V1_rMaMQ/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
E come sempre buon lunedì.<br />
E come sempre in ritardo, sta diventando una tradizione ormai.<br />
E come sempre vi lascio al nuovo belissimo ritratto scritto per noi oggi da Francesca.<br />
<br />
<br />
Questo mese voglio parlarvi di un'altra ragazza che - a parer mio – è un modello positivo per i giovani. Sto parlando di Emma Watson, il cui nome completo è Emma Charlotte Duerre Watson. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.donnamoderna.com/var/ezflow_site/storage/images/media/images/lifestyle/emma-watson-25-anni/hermione-granger/88530551-1-ita-IT/Hermione-Granger_su_vertical_dyn.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.donnamoderna.com/var/ezflow_site/storage/images/media/images/lifestyle/emma-watson-25-anni/hermione-granger/88530551-1-ita-IT/Hermione-Granger_su_vertical_dyn.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
Emma nasce a Parigi il 15 aprile 1990 e vive in quella bellissima città fino all'età di 5 anni, quando i suoi genitori divorziano e lei si deve trasferire nell'Oxfordshire insieme alla madre alternando delle settimane a casa del padre a Londra. Il suo interesse per la recitazione nasce a scuola ed è lì che partecipa ai primi drammi ma il suo primo ruolo davvero importante arriva con il primo film di Harry Potter ed è qui, con il ruolo di Hermione, che ho avuto il piacere di vedere recitare questa giovanissima attrice che in comune con il suo personaggio ha la testa sulle spalle - pensate che mentre Daniel Radcliffe (Harry) raccontava delle sue poesie e Rupert Grint (Ron) voleva investire in un furgoncino per gelati, lei parlava di università e studi economici e non era sicura che la sua strada fosse fare l'attrice – e il voler battersi per ciò che è importante. La carriera di Emma continuerà con i film Marilyn, Noi siamo infinito, che mi ha commosso, dove i tre protagonisti vivono un processo di crescita, Bling Ring, Noah, Regression, Colonia, dove interpreta una ragazza che va a salvare il suo amore e l'ultimo La Bella e la Bestia in cui interpreterà Belle, che sono molto curiosa di vedere.<br />
<br /><i><<(...) dopo due thriller piuttosto bui, "La bella e la bestia" si è rivelato l’antidoto perfetto: romantico, gioioso, pieno di canzoni... Sì, la danza delle tazzine era proprio ciò di cui avevo bisogno... >>. </i><br />
<br />Emma oltre ad essere un'attrice è impegnata anche nel sociale. Nel 2009 viene coinvolta come <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://emmawatsonupdates.files.wordpress.com/2010/08/emma-watson-bangladesh-picture.jpg?w=640" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="305" src="https://emmawatsonupdates.files.wordpress.com/2010/08/emma-watson-bangladesh-picture.jpg?w=640" width="320" /></a></div>
consulente creativo per People Tree, un marchio di moda equosolidale e con loro nel 2011, dopo una visita ai bassifondi Dhaka in Bangladesh, crea una linea di moda sostenibile.<br />
<br /><i>Dopo aver visto la baraccopoli di Dhaka e le condizioni in cui queste persone vivono e lavorano per produrre fast fashion, direi (…) che questo non è il modo in cui dovremmo fare vestiti nel mondo moderno. Questi lavoratori non hanno diritti e lavorano ogni ora del giorno solo per sfamare le loro famiglie. Il commercio equo e solidale offre alle famiglie la possibilità di stare insieme (…) e di essere pagati con un salario equo. Esso (…) non toglie la loro dignità. </i><br />
<i> </i><br />Al Met Gala di quest'anno Emma si è presentata con un abito stupendo realizzato con plastica riciclata e tessuto biologico nato dalla collaborazione tra Calvin Klein ed Eco-Age che ha portato alla creazione del nuovo tessuto Newlife fatto al 100% con bottiglie di plastica riciclate.<br />
<br /><i>La plastica è uno dei principali inquinanti del pianeta. Essere in grado di riutilizzare questo tipo di rifiuti e incorporarlo nel mio abito per il Met Gala dimostra che potere la creatività, la tecnologia e </i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><a href="http://images.natureworldnews.com/data/thumbs/full/24810/600/0/0/0/manus-x-machina-fashion-in-an-age-of-technology-costume-institute-gala-arrivals.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://images.natureworldnews.com/data/thumbs/full/24810/600/0/0/0/manus-x-machina-fashion-in-an-age-of-technology-costume-institute-gala-arrivals.jpg" height="320" width="219" /></a></i></div>
<i>la moda possono avere lavorando insieme.</i> <br />
<br />Emma crede che le persone dovrebbero apprezzare ciò che possiedono e da questo nasce la sua campagna #30wears, che invita ad utilizzare quando più possibile (almeno 30 volte), magari rivisitandoli, gli abiti acquistati. <br />Il 7 luglio 2014 viene nominata Goodwill Ambassador, ambasciatrice di buona volontà dall'UN Women, l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere e la direttrice esecutiva e sottosegretario generale dell'agenzia dichiara come l'intelligenza e la passione dell'attrice consentiranno di far giungere ai suoi coetanei il messaggio di uguaglianza di UN Women. In questo ruolo pronuncia presso l'ONU il discorso per il lancio della campagna #HeforShe evidenziando il ruolo degli uomini nella promozione della parità di genere e si dichiara femminista.<br />
<br /><i>(…) Ho visto uomini resi fragili e insicuri dalla percezione distorta di cosa sia il successo maschile.<br />Neanche gli uomini hanno i diritti della parità di genere. Non si parla molto spesso di come gli uomini siano imprigionati negli stereotipi di genere che li riguardano, ma vedo che lo sono. E quando se ne saranno liberati, le cose cambieranno di conseguenza anche per le donne. Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno in dovere di essere sottomesse. Se gli uomini non devono avere il controllo per sentirsi tali, le donne non </i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><a href="http://www.esencialblog.es/wp-content/uploads/2014/09/15301875892_cdf62c8a3b_z.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.esencialblog.es/wp-content/uploads/2014/09/15301875892_cdf62c8a3b_z.jpg" height="213" width="320" /></a></i></div>
<i>dovranno essere controllate. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti: è tempo di pensare al genere come uno spettro, e non come a due insiemi di valori opposti. </i><br />
<a href="http://www.linkiesta.it/it/article/2014/09/22/emma-watson-chiede-se-non-ora-quando/22901/" target="_blank"> Qui</a> potete trovare il discorso integrale.<br /><br />
Infine pochi mesi fa ha fondato su Goodreads un club letterario sui temi dei diritti delle donne, Our shared shelf, in cui ogni mese viene scelto e letto un libro e poi ognuno può esprimere la sua opinione sul libro. Il giorno in cui ha aperto il club ha scritto:<br />
<br />
<i>Cari lettori, in qualità di membro delle Nazioni Unite per le Donne, ho iniziato a leggere tantissimi libri e saggi sull'uguaglianza, tutti quelli che le mie mani sono capaci di tenere. Ma ci sono così tante bellissime cose là fuori! Divertenti, d'ispirazione, tristi, che inducono alla riflessione, capaci di rafforzarci! Ho scoperto così tanto che, certe volte, sento la mia testa esplodere… Così ho deciso di dare vita a un Club del libro Femminista, poiché voglio condividere quello che sto imparando e ascoltare ciò che voi pensate.</i><br />
<br />
Ammiro Emma Watson per tutto ciò e chissà cos'altro riuscirà a fare nei prossimi anni.<br />
Francesca<br />
<br />
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Come sempre potete trovare il ritratto anche sui blog di </div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a></div>
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a></div>
<div>
Jennifer <a href="http://btsofmysoul.blogspot.it/" target="_blank">BTS of my Soul </a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-88253102880806430282016-05-22T11:00:00.000+02:002016-05-22T11:00:01.625+02:00Fiori di zucca al fornoAdoro i fiori di zucca, letteralmente, potendo li cucinerei in continuazione.<br />
Fritti in pastella son fantastici, chiaramente. ma lo sappiamo tutti che il fritto non è esattamente salutare, e a dire la verità io non amo particloramente friggere: unto ovunque, odore di fritto che si attacca a vestiti e capelli, tutta la casa che puza di fiera, insomma a casa cerco di evitare il più possibile di farlo. Ecco perchè ho fatto questo esperimento, che è assolutamete promosso, non vorrei essere azzardata, ma preferisco questa versione ai classici fiori in pastella<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
15 fiori di zuca<br />
un panino piccolo (oppure del pangrattato)<br />
1 spicchio di aglio<br />
50 g di parmigiano grattugiato<br />
50 g di provola<br />
50 g di prosciutto cotto<br />
olio<br />
sale<br />
4 o 5 foglie di basilico<br />
<br />
<i>Procedimento</i>:<br />
Mettete nel tritatutto il pane, il prosciutto, i formaggi, l'aglio, il basilico e un cucchiaio di olio e tritare il tutto.<br />
Lavate e pulite i fiori, e, aiutandovi con un cucchiaino, riempiteli con il trito, chiudeteli bene e posizionateli su una teglia coperta di carta da forno.<br />
Spennellate la superficie dei fiori con un poco di olio mescolato con dell'acqua (io mi sono procurata uno di quegli spruzzini apposta per nebulizzare l'olio, in modo da distribuirlo uniformemente e in maniera non eccessiva, ma un pennello va benissimo)<br />
Infornate a 180° per circa 20 minuti<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
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<br />
<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-30936474362664128172016-05-19T15:21:00.000+02:002016-05-19T15:21:03.616+02:00S'mores Brownies<br />
Gli S'mores sono quei "dolci" che si vedeno spesso nei film o nei telefilm, quando stanno tutti intorno al fuoco di un campeggio e fanno abbrustolire i marshmallow e poi belli caldi e bollenti li posizionano tra due biscotti con un pezzo di cioccolato che si fonderà con il calore. Ora abbiate il coraggio di dirmi che non avete sempre voluto provarci se avete il coraggio?!<br />
Ed ecco perchè quando ho visto questa ricetta lìunica cosa a cui sono riuscita a pensare è stata "o mio Dio DEVO provarla"<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
per la base: <br />
- 250 gr di biscotti secchi<br />
- 150 gr di burro<br />
per il brownies:<br />
-175 gr di burro<br />
-2 cucchiai di cacao amaro<br />
-200 gr di cioccolato<br />
-100 gr di farina<br />
-1 cucchiaino di lievito<br />
-2 uova<br />
-200 gr di zucchero<br />
per la copertura:<br />
-150 gr di marshmallow<br />
-50 gr di goccie di cioccolato<br />
<br />
<i>Preparazione</i>:<br />
Sbriciolate finemente i biscotti e mescolateli con il burro fuso (io uso sempre il tritatutto che faccio più in fretta, ma va bene anche un pestacarne o un mattarello).<br />
Mettete i biscotti sul fondo di una teglia e pressateli bene in modo da creare una base compatta.ù<br />
Fate
sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro a pezzi e
il cacao, mescolando in modo che tutti gli ingredienti si amalghimino
bene.<br />
Montate le uova con lo zucchero e un pizzico di sale.<br />
Unite il cioccolato e infine la farnina setacciata con il ilevito.<br />
Versate l'impasto sulla base di biscotti.<br />
coprite a soperficie della torta con i marshmallow e distribuite sulla superficie un po' di goccie di cioccolato.<br />
Infornate a 180°per 30 minuti.<br />
Sfornate fate raffreddare la torta prima di tagliarla.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilw9zWVz1JZPpgMY06pMDniSrA2cBa_Ewdaw9-ivVzUmHFfWSkweUnOhezZbXkQbztmqPQ-V-dpqXX9HRzdihjgLsL-1J-m4JBDbr0GwE1hfjIoj1NeFj0eVkauhqQZdIC8_7S_TxSFQw/s1600/IMG_20160416_183411.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilw9zWVz1JZPpgMY06pMDniSrA2cBa_Ewdaw9-ivVzUmHFfWSkweUnOhezZbXkQbztmqPQ-V-dpqXX9HRzdihjgLsL-1J-m4JBDbr0GwE1hfjIoj1NeFj0eVkauhqQZdIC8_7S_TxSFQw/s320/IMG_20160416_183411.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXnQp-982MZPiG0vIykFz5N8ooUNItNxqsqy56edLQIHO-aQnL5Q27Bv1fMc6yZP6pbyhewTRHbzO_0nQTWibaMTDtmjjML9VfIkceMNsibv6GtC5vZgedwGbb8Z5A67JS4vicOnXD_2M/s1600/IMG_20160416_183557.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXnQp-982MZPiG0vIykFz5N8ooUNItNxqsqy56edLQIHO-aQnL5Q27Bv1fMc6yZP6pbyhewTRHbzO_0nQTWibaMTDtmjjML9VfIkceMNsibv6GtC5vZgedwGbb8Z5A67JS4vicOnXD_2M/s320/IMG_20160416_183557.jpg" width="240" /></a></div>
<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-56358559384410586392016-05-16T10:30:00.000+02:002016-05-16T10:30:05.291+02:00Seitan con verdureA volte, tra una torta e una lasagna, mi piace provare a fare finta di cucinare anche del cibo sano, così giusto per illudersi, ahahaha!<br />
Comunque c'era in frigorifero questa confezione di seitan, e ne ho approfittato per un piccolo esperimento veg!<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
-250 gr di seitan<br />
-1 melanzana<br />
- 2 zucchine<br />
- 2 cipolle<br />
-7/8 pomodorini <br />
-olio<br />
-paprika<br />
<br />
<i>Procedimento</i>:<br />
Tagliate a cubetti la melanzana.<br />
Mettete una padella sul fuoco e una volta calda cominciate a farci saltare le melanzane senza aggiungere olio, in modo che comincino a perdere l'acqua.<br />
Quando sono rosolate aggiungete un filo d'olio, e le cipolle affettate sottilmente, fate rosolare e aggiungete anche la zucchina e il seitan, sempre a cubetti. e i pomodorini tagliati a metà.<br />
Io preferisco che le zucchine rimangano un po' croccanti quindi non le faccio cucere molto e soprattutto non aggiungo acqua.<br />
Prima di togliere dal fuoco regolare di sale e cospargere con un cucchiaino di paprika (o peperoncini, o curry, insomma usate le spezie che preferite)<br />
<br />
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<br />
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<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-88520622553116179052016-05-13T10:00:00.000+02:002016-05-13T10:00:03.673+02:00Rose di ZucchineAvevo visto questa ricetta, ma in versione dolce, la volevo provare da tanto, ma non avevo mai avuto l'occasione, poi, qualche sera fa, davanti al frigorifero cercando un'idea per cena, ho visto un rotolo di pasta sfoglia e ho pensato di provare.<br />
ho rivisitato un po' la ricetta dolce e il risultato devo dire che è assolutamente promosso<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>.<br />
pasta sfoglia<br />
1 zucchina<br />
scamorza affumicata a fette<br />
<br />
<i>Procedimento</i>:<br />
Prendete la pasta sfoglia dal frigo e lasciatela una mezz'ora a temperatura ambiente in modo che non sia troppo fredda quando la srotolerete, evitando così che si rompa.<br />
Tagliate la pasta sfoglia a strisce di circa tre cm.<br />
Lavate la zucchina, spuntatela e affettatela molto sottilmente per la lunga (l'ideale sarebbe utilizzare l'affettatrice o la mandolina).<br />
Prendete una striscia di pasta e poggiatevi sopra una fetta di zucchina, lasciando la parte inferiore libera, circa un cm., se la fetta di zucchina non fosse abbastanza lunga utilizzatene una seconda, o parte di essa, in modo da coprire tutta la pasta.<br />
Sopra la zucchina mettete delle strisce di scamorza.<br />
Ripiegate l'orlo inferiore della pasta sfoglia sopra il ripieno, e poi delicatamente arrotolate il tutto.<br />
Mettete le rose nella teglia per muffin precedentemente oliata e infornate a 180° per circa 25 minuti<br />
<br />
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<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpagJCf1NC9tFKEH8phPoNPyOnk_PcDpjYn95_wmbnO-9fJszPyOJqjQCWB2KVv5ZV8riwnjn7T4FVIC47FLgjmMdkrIwdPk_wZ552c5ThgX522BlE8L-bOTlsxVg2wnf2Dtns9lc49QE/s1600/IMG_20160503_193857.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpagJCf1NC9tFKEH8phPoNPyOnk_PcDpjYn95_wmbnO-9fJszPyOJqjQCWB2KVv5ZV8riwnjn7T4FVIC47FLgjmMdkrIwdPk_wZ552c5ThgX522BlE8L-bOTlsxVg2wnf2Dtns9lc49QE/s320/IMG_20160503_193857.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-24449386844030541862016-05-10T09:30:00.000+02:002016-05-10T09:30:22.232+02:00Overnight Porridge mela e cannellaUltimamente mi sono dedicata alla colazione.<br />
Qando riesco, mi ricordo e decido di superare la pigrizia di stare seduta sul divano, preparo qualcosa la sera prima, in modo che poi quando mi alzo la mattina sia pronto da mangiare senza ulteriori lavorazioni.<br />
Ecco perchè quando dopo una breve ricercasu google ho scoperto che il<span class="st"> porridge era la moda del momento, ho deciso di provarlo anche io, ma nella sua versione fredda, per l'appunto l'</span><span class="st">overnight porridge.</span><br />
<span class="st">Si tratta semplicemete di fiocchi di avena messi in amollo nel latte/yogurt/yogurt greco la sera prima, durante la notte l'avena assorbirà il liquido e si ammorbidirà creando la classica pappetta del porridge, che poi può essera guarnitacn frutta, cioccolato, semi, aromi.</span><br />
<br />
<span class="st"><i>Ingredienti</i>:</span><br />
<span class="st">30 g fiocchi di avena</span><br />
<span class="st">1 mela</span><br />
<span class="st">10 g di semi di chia</span><br />
<span class="st">130 ml di latte </span><br />
<span class="st">1 cucchiaino di cannella</span><br />
<br />
<span class="st"><i>Procedimento</i>:</span><br />
<span class="st">Sbucciate la mela e grattuggiatela.</span><br />
<span class="st">In una citola mescolate la mela con i fiocchi d'avena, il latte (io uso il latte parzialmente sceremato ma potete usare quello che preferite), la canella e i semi di chia.</span><br />
<span class="st">Coprite il tutto e lasciate in frigorifereo a riposare per tutta la notte.</span><br />
<span class="st">I fiocchi assorbirano il liquido del latte ammorbidendosi e la chia rilascerà una sorta di gelatina che addenserà un po' il tutto.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJT2pZufmw5VEebDOOQtOFquXCn46BaA0ybMl7XzerdPaKWO6LBkjgeIwqP_bchea9bQrYgev0SYToKeC8eWryrfIATQO7_R60Aknsd3N7i5is5BSWxCS6-0x7tNml8Qrg4PBVxTDZds0/s1600/IMG_20160505_090527.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJT2pZufmw5VEebDOOQtOFquXCn46BaA0ybMl7XzerdPaKWO6LBkjgeIwqP_bchea9bQrYgev0SYToKeC8eWryrfIATQO7_R60Aknsd3N7i5is5BSWxCS6-0x7tNml8Qrg4PBVxTDZds0/s320/IMG_20160505_090527.jpg" width="320" /></a></div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-39277686172950609382016-05-07T10:30:00.000+02:002016-05-07T10:30:42.084+02:00Lasagne patate e salsicciaLasagne, lasagne, lasagne.... chi non ama le lasagne.<br />
A volte però cerco delle alternative, il mio obiettivo solitamente è quello di semplificare e snellire una lavorazione comunque laboriosa nella sua essenzialità, a volte ci riesco, a volte meno, ma quando arrivo ad un buon risultato la cosa direi che è pressochè irrilevante.<br />
<br />
<i>Ingredienti:</i><br />
2 o 3 patate<br />
400 g di salsiccia<br />
2 mozzarelle di bufale<br />
500 ml <a href="http://phoede.blogspot.it/2011/03/besciamella.html" target="_blank">besciamella </a><br />
formaggio grattugiato <br />
lasagne (io uso quelle fresche, ma vanno bene quelle che preferite)<br />
sale<br />
<br />
<i>Preparazione</i>:<br />
Per prima cosa lessate le patate e fatele raffredare.<br />
Tagliate la mozzarella a fetta e fatele sgoccilare su un foglio di carta da cucina in modo da togliere parte del liquido.<br />
Togliete la pelle alla salsiccia e fatela rosolare aiutandovi con una forchetta a sbriciolarla.<br />
Una volta cotta, scolate la salsiccia dal suo grasso e mescolatela con la besciamella<br />
Pelate le patate e tagliatele a fette.<br />
Prendete una teglia e stendeteci uno strato sottile di besciamella, fate il primo strato di pasta delle lasagne, e copritelo con le patate a fette e la mozzarella (colendo se condo me ci starebbe benissimo del rosmarino, ma io non ne avevo), coprite cn un nuovo strato di pasta, sopra stendete la metà della besciamella e una bella spolverata di formaggio grattuggiato. Ripetete con pasta, patate e mozzarella, pasta e la restante besciamella. Ricoprite il tutto con abbondante formaggio grattugiato.<br />
Cuocere in formo caldo per 20 minuti circa e poi passarlo una decina di minutti sotto il grill in modo da creare una crosta sulla superficie.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbtEVn13e3gKvImCE_87DcF87s4ytjMVktLdKiEiXddaxaTrCgTe_SDVcNSIdkktDtUJpYMWqxzUcSfVq3yBIpz6LkUY4OHDRtPsxTxzXJ-o0lkir34aBU3J9UfuET1O4dEvwaldDw9Gk/s1600/IMG_20160326_190911.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbtEVn13e3gKvImCE_87DcF87s4ytjMVktLdKiEiXddaxaTrCgTe_SDVcNSIdkktDtUJpYMWqxzUcSfVq3yBIpz6LkUY4OHDRtPsxTxzXJ-o0lkir34aBU3J9UfuET1O4dEvwaldDw9Gk/s320/IMG_20160326_190911.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdVkO0kOG_dINwKBcjRn99KE1SDp9tyqFBCZzPChA7Pj7LVP2lwuIvxPxF5fzk1uaK9utEme20CxWvXblE7yBmUXBkcMIIm5to-Ca_pc9nEY47CToSEXvRy6yqtKPjZbkI8GtrpuqRZow/s1600/IMG_20160326_191307.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdVkO0kOG_dINwKBcjRn99KE1SDp9tyqFBCZzPChA7Pj7LVP2lwuIvxPxF5fzk1uaK9utEme20CxWvXblE7yBmUXBkcMIIm5to-Ca_pc9nEY47CToSEXvRy6yqtKPjZbkI8GtrpuqRZow/s320/IMG_20160326_191307.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Mescolate la sbriciolata con la besciamellaPhoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-78670558873743560202016-05-02T12:00:00.000+02:002016-05-02T12:00:02.236+02:00Ritratto di Signora: Sampat Pal<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgusW3gVAPQTXqYtSWtwTbq126lOkvSQGFdK5AaBmbAudoe5BdJOTw7C5cOaxIaTMvN5zlxpfF9ZK2f_JIH7Sp9LTq0Wzv9LH0cvFBb1lWJxUbiPwW3ffJHMrVwfmUrIZyV9xrBfsewd8E/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgusW3gVAPQTXqYtSWtwTbq126lOkvSQGFdK5AaBmbAudoe5BdJOTw7C5cOaxIaTMvN5zlxpfF9ZK2f_JIH7Sp9LTq0Wzv9LH0cvFBb1lWJxUbiPwW3ffJHMrVwfmUrIZyV9xrBfsewd8E/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
<br />
Buon lunedì, e benvenuto Maggio.<br />
Eccoci come di consueto con la nostra rubrica, e questo mese tocca a me.<br />
<br />
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<div style="margin-bottom: 0cm;">
Anni fa ho letto un libro al quale
forse non ho prestato l'attenzione che avrei dovuto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ora non sarei in grado di citarne brani
o stralci, ma la storia è una di quelle che rimane impressa nella
mente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
“Con il sari rosa”, la storia di
<cite><span style="font-style: normal;">Sampat Pal e della sua Pink
Gang.</span></cite></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://api2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/2023_2cdb4e76b4ee6cc7cd626e90a4a0112b.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://api2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/2023_2cdb4e76b4ee6cc7cd626e90a4a0112b.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">È
la storia di una bambina, figlia di gente povera e analfabeta che
aiuta la famiglia lavorando nei campi. La bambina, però, pur
consapevole dell’importanza del suo lavoro, si lascia presto
distrarre da alcuni coetanei che vanno a scuola. Sampat sa che la
scuola è solo per i più ricchi, mentre la sua famiglia è più che
povera, appartiene a una delle caste più basse dell’India, è
quasi un’intoccabile. E così la scuola, diventa per lei un
paradiso proibito, nel quale non le è concesso entrare. Perché non
fa parte di quel mondo. Perché i suoi genitori non capirebbero.
Eppure lei ha voglia di imparare. Ne ha così tanta che trova uno
spazio dal quale riuscire a sentire le parole del maestro e imparare,
finalmente, l’alfabeto. La sua determinazione però la porta a
trovare l'appoggio di uno zio, che alla fine le permette di
frequentare le lezioni.</span></cite></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">La
sua vittoria ha però vita breve.</span></cite></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">A
soli nove anni, come tradizione nella poverissima regione dell'India
dove vive, viene data in sposa ad un uomo con più del doppio dei
suoi anni, un uomo che non conosce, che non ha mai visto. La
convivenza col marito inizia solo tre anni dopo, e ancora tredicenne
da alla luce il primo dei suoi figli.</span></cite></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">La
consuetudine vuole che lei sia silenziosa e si sottometta al marito,
alla suocera e ai soprusi di chiunque appartenga a una casta più
elevata. Perché così si deve fare. Perché quello, le dicono, è il
suo destino. </span></cite>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/44206000/jpg/_44206161_sampat203.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/44206000/jpg/_44206161_sampat203.jpg" /></a><cite><span style="font-style: normal;"> Ma
Sampat non ci sta, è orgogliosa, e non accetta di subire senza
ribellarsi, e quando all'ennesima angheria reagisce la suocera la
caccia di casa con i due figli nati nel frattempo.</span></cite></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Potrebbe
essere la fine di tutto e invece è il momento in cui le cose
cambiano. È un nuovo inizio.</span></cite></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">L'idea
su cui si basa è che le leggi non devono essere riscritte, ma
semplicemente applicate.</span></cite></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite>“<i>in teoria le
donne sono uguali agli uomini. </i></cite>
</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><i>Siamo un paese
libero, con leggi moderne, e la Costituzione ci accorda i loro stessi
diritti. </i></cite>
</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite>… <i>Ma le leggi
che dovrebbero tutelare questi diritti risultano inapplicabili</i></cite><cite><span style="font-style: normal;">”
</span></cite>
</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Capisce
anche che un gruppo di 50, 100, 200 può più del singolo, capisce la
forza della solidarietà. Spinge le donne a unirsi un gruppi, e
dedica la sua vita a combattere le ingiustizie, ad aiutare altre
donne creando gruppi di self-help: insegna loro a cucire, soprattutto
a quelle rimaste senza marito perché questo da loro un modo per
guadagnare e potersi mantenere. Comprare una macchina da cucire
diventa il mezzo per il riscatto. </span></cite>
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://im.rediff.com/movies/2014/mar/05sampat-pal-devi5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://im.rediff.com/movies/2014/mar/05sampat-pal-devi5.jpg" height="212" width="320" /></a><cite><span style="font-style: normal;">È
in seguito a tutto questo che, nel 2006, crea la “Gulabi gang”
(Gulabi significa rosa, inteso come fiore, </span></cite></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">simbolo di dolcezza, ma
queste donne portano con sé anche un bastone simbolo di
autorevolezza e di capacità di difendersi).</span></cite></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Ha
avuto difficoltà a reclutare e formare le sue militanti, ma una
volta arruolate niente riesce a fermarle. Queste donne, unite, hanno
un solo scopo: lottare contro l’ingiustizia e la corruzione.
Sceglie per il suo gruppo una divisa che contribuisce banalmente a
vedersi e ritrovarsi nella folla, a creare un senso di appartenenza e
unione, e che oltretutto è di grande impatto visivo quando in tante
si presentano fuori da un comando di polizia per manifestare o
presentare una denuncia. </span></cite>
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Il
gruppo, che conta diverse migliaia di donne e pochi uomini, si
comporta come se fosse formato da vigilantes, intervenendo in maniera
attiva e decisa se possono evitare qualche soppruso.</span></cite></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Parallelamente
operano per far raggiungere una maggiore giustizia sociale per i
poveri, ma con una maggiore attenzione alle condizioni delle donne
povere. </span></cite>
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Il
loro obiettivo è quello di incutere paura ai malintenzionati e di
guadagnarsi il rispetto dei funzionari che hanno il potere di
facilitare e promuovere un cambiamento della situazione. </span></cite>
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Nel
2010 la storia di Sampat viene raccontata anche in un film
documentario intitolato “Pink Gang”.</span></cite></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;"> </span></cite></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Fgo7fk-52Z4/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/Fgo7fk-52Z4?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;">Sampat
è una passionaria, ha il piglio di un generale, è decisa, usa un
linguaggio militaresco quando parla della sua Gang. Ha decisamente
un’alta opinione di sé e non lo nasconde, d’altro canto in un
paese dove ancora oggi esistono le caste, almeno di fatto, visto che
sono state abolite dalla legge, se non avesse avuto una tale
determinazione, convinzione e forza d’animo non avrebbe ottenuto
simili risultati. </span></cite></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<cite><span style="font-style: normal;"> </span></cite>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://vice-images.vice.com/images/articles/meta/2015/01/26/watch-our-hbo-report-on-indias-rampant-rape-issue-111-1422300163.jpg?resize=*:*&output-quality=75" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://vice-images.vice.com/images/articles/meta/2015/01/26/watch-our-hbo-report-on-indias-rampant-rape-issue-111-1422300163.jpg?resize=*:*&output-quality=75" width="320" /></a></div>
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<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Come sempre potete trovare il ritratto anche sui blog di </div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a></div>
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a></div>
<div>
Jennifer <a href="http://btsofmysoul.blogspot.it/" target="_blank">BTS of my Soul </a><br />
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Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br /></div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-59673810258782444262016-04-04T12:26:00.001+02:002016-04-04T12:26:50.296+02:00Ritratto di Signora: Frida Kalo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBoF4wZ6Fe75Bj0wvw8-46tu87x-lp7gqVKcrEV9gUrxJFEJP4MmgL7-FsnLUY6dMlotH6uo_8pzVno7E-IAWCbHxOgLSSpnkNSEva6KveKvwtjZ61CQcR165jqv5IHL6m10X_B_KSIU/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBoF4wZ6Fe75Bj0wvw8-46tu87x-lp7gqVKcrEV9gUrxJFEJP4MmgL7-FsnLUY6dMlotH6uo_8pzVno7E-IAWCbHxOgLSSpnkNSEva6KveKvwtjZ61CQcR165jqv5IHL6m10X_B_KSIU/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
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Eccoci qui con il nstro appuntamento mensile con Ritratto di Signora e per questo mese anbbiamo una sorpresa: la scrittrice Francesca Diotallevi ha accettato di scrivere un ritratto per noi.<br />
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<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTXkXAUzRTOFIxW6nlwZRILgMnfO6fqjFuaZpRpNGCoUJ9hDZ4zzVBN40J3kCPNxrc09qwYFlDtdSQAms0A4QqPV69R0Us-7MBr5x2kJmtlplOQwjUiP675Pjd3IYJNkKWMtc622J5zts/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTXkXAUzRTOFIxW6nlwZRILgMnfO6fqjFuaZpRpNGCoUJ9hDZ4zzVBN40J3kCPNxrc09qwYFlDtdSQAms0A4QqPV69R0Us-7MBr5x2kJmtlplOQwjUiP675Pjd3IYJNkKWMtc622J5zts/s320/1.jpg" width="239" /></a><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Dolcissima
e fragile. Indomita e visionaria. Il mio Ritratto di Signora vuole
omaggiare una donna le cui ali spezzate non hanno impedito un volo
spericolato sugli abissi insidiosi che la vita le ha riservato: la
pittrice Frida Kahlo. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Una
ragazzina come tante, forse più fiera, o solo più cocciuta, a cui è
stata riservata la più difficile delle prove: morire e rinascere.
Conoscersi di nuovo, e conoscersi in una veste nuova. Fare della
propria debolezza un punto di forza, della propria sofferenza un modo
per guardare il mondo con occhi diversi, lasciando dietro di sé una
scia di dipinti capaci di incantare, di commuovere, di entrarti
sottopelle. Capaci di offuscare anche il gigantesco marito-genio
Diego Rivera, il più grande artista messicano dell’epoca.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">A
diciotto anni Frida, ragazza di buona famiglia, che studia per
diventare medico, incappa nel Destino: il suo ha la forma di un tram,
e le arriva dritto addosso. Frida è sull’autobus che da Città del
Messico la sta riportando a casa, a Coyoacàn. Con lei c’è il
fidanzato Alejandro. </span></span></span>
</div>
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<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Il
tram si avvicinò con una lentezza esasperante. Lo vedemmo comparire
all’improvviso all’angolo tra Cuahutemotzín e 5 de Mayo, quando
stavamo per voltare in Calzada de Tlalpan. Sembrava non avere freni.
Fu quella terrificante lentezza a darci la consapevolezza che non ci
sarebbe stato scampo. Veniva verso di noi come qualcosa di fatale, a
cui sarebbe stato vano opporsi. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Lo
scontro fu inevitabile; poi, senza fretta, il tram iniziò a
trascinare l’autobus fino a schiacciarlo contro un muro. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Ricordo
lo stridore di freni, lo scossone iniziale, e la sorprendente
elasticità dell’autobus, che sembrò reggere l’urto fino alla
fine. Le ginocchia dei passeggeri seduti gli uni di fronte agli
altri, sulle panche di legno, arrivarono quasi a toccarsi. Tutto
tremò e traballò, in un precario equilibrio. Qualcuno cadde, altri
fecero appena in tempo a farsi il segno della croce. Cercai lo
sguardo di Alex, e quello che vidi nel fondo dei suoi occhi scuri non
mi piacque. Fu in quel momento che iniziai ad avere davvero paura. Fu
l’ultimo punto di contatto con quella che, fino a quel momento, era
stata la mia vita.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Poi
tutto esplose. L’autobus si spezzò a metà, la lamiera si
accartocciò come se fosse fatta di cartapesta, le assi del fondo si
sollevarono e si frantumarono in centinaia di schegge di legno.
Qualcuno cadde nella voragine che si aperta al centro dell’autobus,
e venne schiacciato dal tram, che sembrava incapace di arrestare quel
suo placido incedere. Passò su di noi come una falce sul grano, non
rimase nulla dopo. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Venni
scalzata dal sedile e scaraventata con violenza contro la mia sorte.
Qualcosa si frappose, in quel volo disperato. Qualcosa che aveva la
durezza e lo spietato gelo del metallo. Mi trapassò da parte a
parte, a ricordarmi che la vita è un dono e che basta un soffio a
spegnerla. Poi ricaddi a terra, tra i cocci di vetro, il sangue e i
pezzi di un’esistenza andata distrutta nel momento stesso in cui
quel tram era apparso all’orizzonte. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Quello
che ricordo, di quei pochi istanti in cui conservo una, seppur
confusa, memoria, è l’oro. Il cielo era d’oro, sopra di me;
erano d’oro i miei abiti strappati, i capelli impastati di sangue e
le gambe nude, piegate in una strana posizione. Non sentivo dolore,
non sentivo niente. Volevo solo restare a guardare quella nuvola di
polvere dorata che si era sollevata quando il cartoccio dell’uomo
che, solo pochi istanti prima, era in piedi vicino a me, conteneva. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«La
bailarina, la bailarina!» gridò qualcuno, vicino a me. In quel
momento non capii a cosa si riferissero. Ma dovevo offrire uno
spettacolo bizzarro, ricoperta d’oro e con il corrimano di metallo
del tram che mi trapassava il corpo. Mi aveva trafitto nello stesso
modo in cui una spada trafigge un toro. Feci un sospiro, sentendo
all’improvviso una grande stanchezza. Pensai al parasole che mi
aveva prestato mia sorella Cristina. Pensai al balero dai bei colori
che avevo comprato proprio quel pomeriggio e che tenevo nella
cartella. Sperai che non si fosse sciupato; provai a cercarlo ma
scoprii, un po’ sorpresa, di non averne le forze. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«Sta
morendo?» domandò qualcuno, accanto a me.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«L’ambulanza
sta arrivando» rispose un’altra voce.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«Non
farà mai in tempo.»</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Chiusi
gli occhi. Quella che ero stata fino a quel momento, la Frida che per
diciotto anni aveva abitato il mio corpo agile e aggraziato, morì su
quella strada, palcoscenico su cui si era consumata la prima tragedia
della mia vita.</i></span></span></span></div>
<br />
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<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Dicono
che per costruire qualcosa di nuovo vada distrutto ciò che c’era
prima. Anche per Frida andò così. La ragazza spensierata che fino a
quel momento aveva vissuto la vita con entusiasmo e leggerezza
scomparve per lasciare il posto a una creatura nuova, più profonda e
inevitabilmente segnata. La nuova Frida ha uno sguardo serio, capace
di guardare oltre, di indagare al di là della superficie delle cose.
La nuova Frida conosce il dolore, quello che ti morde la carne senza
tregua, e impara a conviverci. Ci convivrà per tutta la vita, che
non sarà lunga, ma sarà una vita coraggiosa, sempre tesa a sfidare
i propri limiti, quelli del corpo e quelli dell’anima. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgySKUQF3qvaMmbk9uvlSwNBLfrLYbGmjQoHKZNzHToWhLhwzkOO4MkgGLIQbmzVBKbgTVH_p4gPgSMGZ5vuavEZV7gxCO62qVpVECK175JrADaAc8AyyN_fzgUR8E8mQceG9UEAsfgHR8/s1600/7.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgySKUQF3qvaMmbk9uvlSwNBLfrLYbGmjQoHKZNzHToWhLhwzkOO4MkgGLIQbmzVBKbgTVH_p4gPgSMGZ5vuavEZV7gxCO62qVpVECK175JrADaAc8AyyN_fzgUR8E8mQceG9UEAsfgHR8/s320/7.jpg" width="320" /></a><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Il
bollettino medico, che un dottore dall’aria contrita fece a me e
alla mia famiglia, scandendo bene ogni parola, aveva
dell’incredibile. L’incidente mi aveva spezzato la colonna
vertebrale in tre punti; mi si erano rotti anche l’osso del collo,
la terza e la quarta costola. La gamba sinistra aveva riportato
undici fratture e il piede si era dislocato e schiacciato. La spalla
sinistra era uscita dalla sua sede e le pelvi si erano frantumate in
tre punti. Il corrimano di metallo del tram mi aveva perforato
l’addome ed era uscito attraverso la vagina. Più tardi ci avrei
scherzato, dicendo che avevo perduto così la verginità.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Il
fatto che fossi ancora viva era un miracolo, ma non tutti sembravano
pensarla così. Mia madre si era chiusa in un ostinato mutismo, non
aveva neanche la forza di venirmi a trovare. A chi glielo chiedeva
rispondeva che sarebbe stato meglio che me ne fossi andata senza
soffrire, invece di restare in vita ed essere costretta a quel
supplizio.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Ed
era un vero supplizio. Il dolore andava e veniva a ondate, senza
darmi tregua. Completamente immobilizzata, me ne stavo a fissare il
soffitto bianco dell’ospedale per ore, le lacrime che mi rigavano
le guance a causa della sofferenza e della frustrazione. I miei
spericolati voli di uccello erano finiti, restava solo il gesso che
mi paralizzava e la struttura dentro a cui ero rinchiusa, simile a un
sarcofago. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Di
notte la morte danzava attorno a me, facendosi beffe della mia
sciocca ostinazione. Ma non gliela avrei data vinta. Mai.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Frida
sopravvive, dunque. Passa lunghi mesi immobilizzata a letto,
rinchiusa in busti di gesso che le impediscono di muoversi. La
pittura arriva in punta di piedi, a salvarla, a occupare uno spazio
vuoto, a impossessarsi di ogni aspetto della vita di questa ragazza
spezzata, ma intenzionata a non lasciarsi sopraffare. Nemmeno
dall’abbandono del fidanzato, incapace di conciliare l’immagine
della ragazza allegra e gioiosa con questa nuova Frida invecchiata,
di colpo, di cent’anni.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Aprii
gli occhi, sbattendo le palpebre nella calda luce del tardo
pomeriggio. Avevo le labbra secche, incollate tra di loro. Da mesi
vivevo in uno stato di completo intorpidimento, non ricordavo più
che giorno era, entravo e uscivo dal dormiveglia. Le mie notti erano
popolate di incubi, le giornate diluite nella noia. Il dolore era una
morsa continua, come un cane che azzannava senza tregua la mia carne.
L’immobilità mi stava consumando. Mi sentivo una pianta che
avvizziva in un angolo buio. Senza luce e pioggia che ridessero linfa
al mio spirito inaridito mi sarei spenta fino a morirne. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Voltai
il viso verso il comodino, in cerca di del bicchiere d’acqua con
cui dare sollievo alla mia gola riarsa e mi accorsi che mio padre era
al mio fianco. Seduto sulla sedia su cui si alternavano i membri
della mia famiglia, e le poche persone che ancora venivano a farmi
visita, mi osservava con i profondi occhi scuri sotto le folte
sopracciglia nere. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«Papà»
buttai fuori, con una smorfia di dolore, mentre cercavo, inutilmente,
di sgranchire il mio corpo nel busto di gesso. Mi sentivo come un
mollusco chiuso in un carapace troppo stretto e talvolta mi chiedevo
se esistesse ancora la mia pelle, là sotto. Se ci fossero le ossa,
se il mio cuore battesse ancora. Spesso, nel corso dei mesi, mi ero
sentita tutt’uno con quel calco che mi avevano sagomato addosso,
appendendomi per la testa per fare in modo che, mentre si asciugava,
la mia spina dorsale fosse perfettamente dritta. Una statua vivente,
ecco cos’ero. Un bizzarro esperimento che faceva di me una creatura
a metà. Viva, eppure tenuta lontana da quella vita che avevo amato
con ogni fibra del mio essere, bloccata in quel letto che era
prigione e tomba di ogni mio sospiro. Un colibrì a cui avevano
spezzato le ali, che abitava un pianeta di dolore, trasparente come
ghiaccio. Avevo imparato ogni cosa di colpo; se le persone che mi
circondavano erano cresciute un poco alla volta, io ero invecchiata
in pochi istanti, e mi sentivo già stanca di tutto.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«Mia
piccola Frida» mormorò mio padre, abbozzando un sorriso. «Come ti
senti, oggi?»</i></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCzFboXKwMvhmRMxANHLjrpAResvh91ziZHpDvQJcVAG4DqiEpcHjt6AHxfv_puq7FxhUc7v7QjEhCX0Ma6By7QI_81ACddVSp31gZo2jWqZiKJSTDtWIIlepAl3lZDNlQDdyugLWSIk0/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCzFboXKwMvhmRMxANHLjrpAResvh91ziZHpDvQJcVAG4DqiEpcHjt6AHxfv_puq7FxhUc7v7QjEhCX0Ma6By7QI_81ACddVSp31gZo2jWqZiKJSTDtWIIlepAl3lZDNlQDdyugLWSIk0/s320/2.jpg" width="231" /></a></i></span></span></span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Pensai
a cosa avrei voluto rispondere, poi scossi la testa. Non volevo
condividere con lui la mia sofferenza, né con nessuno della mia
famiglia. Li avevo messi fin troppo alla prova; ogni loro patimento
era un senso di colpa che andava ad accumularsi agli altri, quelli
che, nonostante tutto, provavo per essere diventata perenne fonte di
preoccupazione. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«Un
po’ meglio di ieri e un po’ peggio di domani» dissi, per non
angosciarlo più di quanto già non fosse. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«Be’,
io credo che oggi ti sentirai un po’ più felice» disse lui,
chinandosi per prendere qualcosa che aveva appoggiato per terra, al
suo fianco. Quando si sollevò vidi che tra le mani stringeva una
scatola. La conoscevo bene, era la scatola dei suoi colori a olio. Da
bambina mi piaceva sedermi accanto a lui e vederlo sfoggiare le sue
modeste capacità pittoriche. Si cimentava per lo più nei paesaggi
che offriva Coyoacán. Io, che ero affascinata da qualunque cosa
facesse mio padre, studiavo ogni sua mossa nei minimi dettagli,
cercando di non perdermi nemmeno un passaggio di quel processo
affascinante che rendeva una tela bianca un luogo popolato di
immagini e colori. I colori, soprattutto, mi interessavano. Mi
piaceva vedere il modo in cui potevano essere sfumati, il modo con
cui davano vita alle forme.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«I
tuoi colori a olio?» domandai, perplessa. Sapevo che li teneva con
grande cura e ne era molto geloso.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Lui
annuì: «Ora sono tuoi. Io e tua madre abbiamo pensato…» si
bloccò, indeciso su come proseguire. «Da bambina ti piaceva molto
disegnare. Potrebbe essere un modo di passare il tempo.»</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Levai
le sopracciglia, stupita da quella nuova prospettiva che mio padre mi
stava offrendo. Di tempo ne avevo fin troppo a disposizione. Avrei
accolto con gioia qualunque diversivo si fosse frapposto fra me e
quella noia spietata che mi avvelenava le giornate, portandomi a
fissare il baldacchino del mio letto spesso per ore. </i></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTtVHXbZ2DjQqfzQHm-3ojVyuohDZW6LM1iGHfwcsqwTnmKEKB_yp-Zn477Xjr79FPzydZxya9tRleih1DjJHSpxsjPZ78lKe3QNGToBifB_krDryMCC1UOqIiymJx1cgA_cIIGGkcfrg/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTtVHXbZ2DjQqfzQHm-3ojVyuohDZW6LM1iGHfwcsqwTnmKEKB_yp-Zn477Xjr79FPzydZxya9tRleih1DjJHSpxsjPZ78lKe3QNGToBifB_krDryMCC1UOqIiymJx1cgA_cIIGGkcfrg/s320/5.jpg" width="320" /></a></i></span></span></span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Mia
madre, in un impeto di intraprendenza, mi aveva fatto preparare da un
falegname un cavalletto grazie al quale avrei potuto dipingere stando
sdraiata. Era un diversivo interessante e mi ci accostai con un
entusiasmo che non avvertivo da tempo, salvo bloccarmi, dopo pochi
minuti, davanti all’ineluttabilità della tela bianca. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Mi
guardai intorno, smarrita. Ero sola. In grembo avevo i colori a olio
di mio padre, un lapis con cui tracciare il bozzetto e un paio di
pennelli un po’ spelacchiati, ma più che validi per quello che mi
proponevo di fare. Sollevai la matita e la soppesai nel palmo per
alcuni secondi, premendo la mina contro i polpastrelli. La avvicinai
alla tela, poi la scostai. La mia mano rimase sospesa a mezz’aria.
Cosa avrei dovuto dipingere, esattamente? Da bambina disegnavo ciò
che mi suggeriva l’immaginazione. Spesso, nei momenti di
solitudine, avevo tracciato con la punta l’indice la sagoma di una
porta sulla condensa di un vetro appannato. Da quella porta ero
scappata tante volte per raggiungere la mia amica immaginaria, una
bambina della mia età con cui condividevo i miei sogni. Mi chiesi se
quella bambina esistesse ancora, da qualche parte dentro di me. Se
fosse cresciuta e che aspetto avesse, dopo tutti quegli anni.
Riportai la mano alla tela e traccia un ovale un po’ incerto, poi
provai ad abbozzare un naso e degli occhi. Mi bloccai di nuovo. Non
riuscivo a proseguire senza un modello a cui affidarmi, ma non avrei
saputo a chi domandare di posare. Ebbi la risposta ruotando il viso
verso la cassettiera appoggiata al muro e sovrastata da una
specchiera. Chi, meglio di me, poteva restare fermo nella stessa
posizione, senza muovere un muscolo, per ore, giorni, mesi?</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Nei
giorni successivi i miei genitori fecero montare uno specchio sul
lato inferiore del baldacchino che sovrastava il mio letto. Eccomi
lì, il volto incavato e gli angoli della bocca piegati all’ingiù
dall’inerzia. Solo gli occhi trasmettevano una ferma volontà e mi
ricordavano che, nonostante tutto, ero più viva che mai. Non era il
corpo a decidere, ma lo spirito, e il mio era ancora forte e
combattivo.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Era
un modo di ricominciare e ricominciavo da me, studiandomi in uno
specchio, andando oltre quel corpo che era prigione e ancora di
un’anima che sognava solo il cielo e la sua sconfinatezza.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Nel
momento stesso in cui stesi la prima pennellata di colore, per
sovrastare il bianco che mi opprimeva, perché mi ricordava quello
dell’ospedale, avvertii un frullare di ali. E capii che la Pelona
non mi aveva piegato, non ancora. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Dipinsi
seguendo il mio istinto; non avevo compiuto studi in materia, se non
qualche sporadica lezione acquisita dall’incisore </i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Fernando
</i></span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Fernández,
un caro amico di mio padre presso cui avevo lavorato per un breve
periodo, per mettere da parte qualche soldo.</span></i></span></span></em><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>
</i></span></span></em></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Lentamente,
dalla tela che avevo davanti, emerse un volto, il mio. Emersero gli
occhi pieni di vita, le labbra atteggiate in un lieve sorriso, i
capelli raccolti e il collo lungo. C’era qualcosa di aristocratico
nel modo in cui mi ero raffigurata, che dovevo all’arte italiana
che</i></span></span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>
</i></span></span><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Fernández
mi aveva mostrato nel suo studio.</span></i></span></span></em><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>
</i></span></span></em><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Una
Madonna rinascimentale?</span></i></span></span></em></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">No,
non ero una santa. Mi dipinsi con un abito di velluto rosso dalla
scollatura vertiginosa. Il quadro sarebbe stato un regalo per Alex,
un dipinto che gli avrebbe ricordato cosa si era lasciato alle spalle
abbandonandomi in quel letto messicano mentre lui viaggiava per
l’Europa.</span></i></span></span></em></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Il
mio primo approccio all’arte venne alimentato dal senso di rivalsa.
Una rappresaglia alla cattiva sorte che mi perseguitava e che mi
aveva tolto tanto. </span></i></span></span></em></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Guardai
il dipinto. Non era eccelso, era anzi un primo tentativo molto
modesto, ma esprimeva qualcosa: un bisogno di risarcimento che si
esprimeva attraverso linee e colori fino a dare voce alla mia sete di
vita. </span></i></span></span></em></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">In
quel momento, con le dita ancora sporche di colore e l’odore di
olio e trementina che aleggiava nell’aria, mi resi conto di essere
rinata. Attorno, improvvisamente, avevo un mondo intero; come quando,
da bambina, mi bastava disegnare una porticina nella condensa di un
vetro per viaggiare oltre me stessa. </span></i></span></span></em></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">L’arte
era la strada. L’arte era la vita.</span></i></span></span></em></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Frida,
scrissi sotto al ritratto. </span></i></span></span></em></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-weight: normal;">Sì,
Frida, la nata due volte.</span></i></span></span></em></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><em><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Ni2PLnb1Bt2xU2ozQdGXirOvjbN8Ivnnd8sAqsVh5z3W5W4PZAYLLQg9T3Kyh2pZs971g5DDgG9gOnqL612rDbLNULJslw_b3-JV0Eeulfty3-k_QTDHPgM6n3rJmHQrQMncjs2qENI/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Ni2PLnb1Bt2xU2ozQdGXirOvjbN8Ivnnd8sAqsVh5z3W5W4PZAYLLQg9T3Kyh2pZs971g5DDgG9gOnqL612rDbLNULJslw_b3-JV0Eeulfty3-k_QTDHPgM6n3rJmHQrQMncjs2qENI/s320/4.jpg" width="248" /></a></i></span></span></em></span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Frida
torna a camminare, e torna ad amare, innamorandosi del gigante
(fisicamente e artisticamente parlando) Diego Rivera. Lo sposa,
contro il parere contrario dei genitori, che definiscono la loro
unione l’incontro tra una colomba e un elefante. Sopporterà, oltre
ai propri problemi di salute, anche i dolori inferti al suo cuore
dalla maternità negata a causa dell’incidente, e dalla leggerezza
del marito, che non perde occasione per tradirla, pur amandola più
di qualunque altra cosa. L’ultimo tradimento viene consumato con la
sorella minore di Frida, Cristina. È la goccia che fa traboccare il
vaso, Frida non regge il colpo. La coppia divorzia.</span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Io
sono dolore. Poso le mani sui reni, cercando di raddrizzare la
schiena; è come raddrizzare un albero abbattuto dalla tempesta. Fa
male, ma alla sofferenza sono abituata da tanto, troppo tempo. Se
guardo indietro non riesco a ricordare cosa significhi vivere senza
l’impressione che il corpo, che minaccia di disfarsi a ogni
respiro, si tenga invece insieme per miracolo. È questo che la gente
sussurrava di me, dopo il primo dei due brutti incidenti che mi sono
capitati nella vita: è una miracolata. Io, però, non ci ho mai
creduto. La mia salvezza, se di salvezza si è trattato, l’ho
vissuta come una condanna. Se è vero che per ogni cosa c’è un
prezzo da pagare, il mio debito per essere sopravvissuta credo di
averlo saldato da un pezzo. Questo la pelona dovrebbe saperlo. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik3iiRqNuY15nwzYUbpfELI0qK-eMINBe_7_mgAREZSe-L7Bnp-zco9DffmJSIHF8PlmzCR1GJBubCUC5STHolLMA9PXuw5aQKxLeqI5c3BKncGU6E4PIWoeYwTBi96uehdkY8nXZqpQQ/s1600/6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik3iiRqNuY15nwzYUbpfELI0qK-eMINBe_7_mgAREZSe-L7Bnp-zco9DffmJSIHF8PlmzCR1GJBubCUC5STHolLMA9PXuw5aQKxLeqI5c3BKncGU6E4PIWoeYwTBi96uehdkY8nXZqpQQ/s320/6.jpg" width="317" /></a><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Appoggio
il pennello sulla tavolozza, il quadro che ho davanti è uno dei più
grossi che abbia mai dipinto. Lo volevo così, ingombrante,
impossibile da ignorare. Due Frida mi osservano dalla tela. Due me
stessa con un solo cuore, diviso a metà. Una è seria,
imperturbabile. Nella mano sinistra stringe una foto di Diego
bambino, da cui parte una vena che da lui prende nutrimento. La
destra è aggrappata alla mano dell’altra Frida, la Frida
spaventata, quella che sta morendo dissanguata. La pinza da chirurgo
con cui tenta di fermare l’emorragia non basterà a salvarla. Il
sangue le macchia la gonna, sbocciando come fiori cremisi sul pesante
cotone bianco. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Lo
osservo con aria critica, accendendo una sigaretta. Il fumo si
solleva davanti a me, componendo e scomponendo immagini. Diranno che
è macabro, spaventoso, funesto. Sì, lo è. È come l’amore, la
vita, la morte. È speranza delusa, affetto tradito e desiderio
frustrato. È ciò che sono io in questo momento: una donna divisa.
Divorziata.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Penso
a cosa significa questa parola, per me. È il fallimento di un sogno
in cui ho creduto con cieca determinazione. È un naufragio che mi
lascia senza forze. Tante volte mi sono rialzata nella vita, e non
parlo per metafore. Ci ha provato, la sorte, a spezzarmi le gambe e
la schiena. Mi ha lasciato inerme, alla deriva di un mare in
tempesta. Ma non è bastato. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Spengo
la sigaretta e ne accendo un’altra. Dicono che fumi troppo, e che
beva troppo. E che sia troppo magra, troppo debole e cagionevole per
sopportare tutto questo. Ma non mi interessa. Guardo il quadro che ho
davanti, l’ennesimo autoritratto che mi aiuta a fare chiarezza, a
scorgere me stessa oltre la fragilità della mia pelle. Qui sono
colore vibrante ed emozione. Qui sono Frida, molto più di quanto non
lo sia nella vita vera. Vivo attraverso una tela, oltrepasso i
confini dei mondi, fisso i sentimenti con una sfumatura, in modo che
non mi sfuggano mai più, che restino a ricordarmi chi sono e cosa
provo. </i></span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Non
sono stata sempre così. C’è stato un tempo in cui tutto questo
non aveva importanza, volevo solo vivere, diventare medico, essere
felice. Volavo con la spensieratezza di un uccello dalle ali robuste.
Un uccello che non teme venti e tempeste.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"> <span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Poi
c’è stato l’incidente, il primo, quello che ha deciso il mio
destino. Mi ha tolto tanto, ma in cambio mi ha donato uno sguardo
nuovo, capace di guardare oltre; mi ha donato l’arte e la
consapevolezza che ogni istante può essere l’ultimo.</i></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Il
secondo incidente, di gran lunga il peggiore, è stato mio marito
Diego.</i></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN3K0394iVPajHrtcBCKakoT9sIJhTDrGk59_zpQHcc01H0NswjwfzLsUGbIO0R7qVBOKdv0fCATZzWLTf3NXA2zWj6xiJoTb64P3jbrOuuuE2-Fz3eHXp22Hi3IutfBiFDH7sCOtcpKY/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN3K0394iVPajHrtcBCKakoT9sIJhTDrGk59_zpQHcc01H0NswjwfzLsUGbIO0R7qVBOKdv0fCATZzWLTf3NXA2zWj6xiJoTb64P3jbrOuuuE2-Fz3eHXp22Hi3IutfBiFDH7sCOtcpKY/s320/3.jpg" width="238" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Nonostante
tutto, Frida e Diego sembrano destinati a stare insieme, creati per
appartenere l’uno all’altra. Si risposano, ed è Diego ad
assistere l’amata moglie nei suoi ultimi anni, che sono fatti di
atroci sofferenze fisiche. Frida ormai non si alza più dal letto. La
colonna vertebrale è a pezzi, le hanno amputato una gamba a causa
della cancrena, e tutto il fisico inizia a cedere. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Prima
di andarsene Frida annota nel suo diario: Spero che la fine sia
gioiosa, e spero di non tornare mai più. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Di
lei rimangono i suoi quadri, compagni di viaggio, testimoni intimi,
talvolta dolenti, altre surreali, di una vita vissuta fino all’ultimo
respiro con coraggio e tenacia. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Una
funambola sospesa ad altezze vertiginose; un corpo traditore, creato
per contenere sofferenza, e una mente libera, in grado di librarsi
sopra le brutture della quotidianità. Questo è stata Frida Kahlo,
un’anima bella.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Ho adorato ogni singola parola del ritratto che Francesca ha scritto per noi, le parti in corsivo non sono, come si potrebbe pensare delle citazioni, ma il suo modo di raccontarci la vita di Frida in maniera molto profonda.</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Come sempre potete trovare il ritratto anche sui blog di </div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a><br />
</div>
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a></div>
<div>
Jennifer <a href="http://btsofmysoul.blogspot.it/" target="_blank">BTS of my Soul </a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-91394790005831278142016-04-01T10:00:00.000+02:002016-04-01T10:00:10.812+02:00"Cookfins" al Irish CreamAvevo voglia di cucinare biscotti, ma non volevo i classici biscotti di frolla, così ho cercato tra i miei appunti se mi ero segnata qualcosa, alla fine mi sono spuntati dei cookiee all'irish cream.<br />
Buoni! Già avevo l'acquolina in bocca solo all'idea.<br />
Bene, in casa ho tutto e si può cominciare.<br />
Sforno qualcosa come 40 biscotti e noto che sono molto soffici, ma come sappiamo bene i cookies devono raffreddare pirma di raggiungere la giusta consistenza.<br />
Ma niente la consistenza rimane comunque sofficie, al che commentando con i miei dico "forse devo ritoccare un po' la ricetta, così sono una via di mezzo tra i cookies e i muffins", in quel momento salta su mio nipote, 4 biscotti in bocca e uno per mano (ho come avuto l'impressione che aprezzasse) "Son cookfins".<br />
Insomma ho provato a rifrli aggiustando la ricetta, giusta consistenza per un cookie, ma molto meglio la versione "sbagliata".<br />
<br />
<br />
<i>Ingredienti </i>:<br />
225 gr burro<br />
300 gr zucchero<br />
300 gr farina<br />
40 gr cacao amaro<br />
2 uova<br />
8 cucchiai di Irish Crea <br />
1 e 1/2 cucchiaino di lievito<br />
1 cucchiaino di estratto di vaniglia<br />
<br />
<i>Preparazione</i>:<br />
Lavorate a crema il burro con zuccchero, uova, vaniglia e Irish Cream.<br />
Aggiungere la farina setacciata con il cacao e il lievito (se volete la consistenza dei cookies mettetene solo 1/2 cucchiaino). <br />
Quando tutto è ben impastato lasciare riposare in frigo coperto per una paio d'ore.<br />
Formare delle palline grandi cme noci con l'impasto e posizionarle su una teglia sopra la carta forno.<br />
Cuocere a 180° per 10 minuti.<br />
Volendo si pssono accoppire a due a due con nel mezzo uno strato di crema a base di mascarpone o formaggio spalmabile, per creare dell Woopie-Pie (tipo <a href="http://phoede.blogspot.it/2013/06/carrot-woopie-pie.html" target="_blank">queste</a>)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX60Vos998jNL2qKWVi1hwkLW_6K_x6anrw2S1swjdBHVjz9HZWvfVsTPRW5wQhASxcY_QHss-6VQTZtRJhN4yZppTFvjz3YIaIErLCvqaXn-YZPgcqX_7iMZk0SK5QM309mftQEmow9Y/s1600/IMG_20160112_175442.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX60Vos998jNL2qKWVi1hwkLW_6K_x6anrw2S1swjdBHVjz9HZWvfVsTPRW5wQhASxcY_QHss-6VQTZtRJhN4yZppTFvjz3YIaIErLCvqaXn-YZPgcqX_7iMZk0SK5QM309mftQEmow9Y/s320/IMG_20160112_175442.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivqRVIoNt4GjZIyylx1H8KxUwEQNVDWjLazciP2vXDFeRtmapIgFce_Q_GSP1L1K4f5zNWU6jPFEMSJ1nWJaG5hXBk9QQsbOmo8nx3p5HdHoRrG4wek1KhlUCZqOs-KFa8Lq6VCa1f5Sg/s1600/IMG_20160112_175509.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivqRVIoNt4GjZIyylx1H8KxUwEQNVDWjLazciP2vXDFeRtmapIgFce_Q_GSP1L1K4f5zNWU6jPFEMSJ1nWJaG5hXBk9QQsbOmo8nx3p5HdHoRrG4wek1KhlUCZqOs-KFa8Lq6VCa1f5Sg/s320/IMG_20160112_175509.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdf5Z6jGuzmVberlMxqQ-bTOScBeibpnJab7ZAxaU1f2B6XaVPEcJLi-ID-BbTl3k6h0yV_zMRwA1x2FZCJk9augjluGsC_vloKdWqz4-ApTvcsmJhDkuXQeTPoIv73Z1LgXzTGkBcjAg/s1600/IMG_20160112_175549.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdf5Z6jGuzmVberlMxqQ-bTOScBeibpnJab7ZAxaU1f2B6XaVPEcJLi-ID-BbTl3k6h0yV_zMRwA1x2FZCJk9augjluGsC_vloKdWqz4-ApTvcsmJhDkuXQeTPoIv73Z1LgXzTGkBcjAg/s320/IMG_20160112_175549.jpg" width="320" /></a></div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-83907912200792890992016-03-29T14:03:00.000+02:002016-03-29T14:03:01.424+02:00Pollo yogurt e paprikaUltimamente il tempo per cucinare è sempre poco, anzi ilò tempo che ho per fare qualunque cosa, dovrei cercare di organizzarmi meglio, ma spesso mi accorgo di arrivare a fine giornata avendo fatto la metà di quello che avrei voluto.<br />
Il fatto però che non abbia tutto il tempo che vorrei per dedicarmi alla cucina mi spinge a cercare ricette più veloci.<br />
Un bel secondo semplice semplice, ma con un bel sapore deciso, perfetto con un po' di verdure grigliate, o una bella insalata, ma anche perchè no con del riso basmati bianco.<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
500 gr petto di pollo<br />
300 gr yogurt magro (va bene anche lo yogurt greco)<br />
2 cucchiai di paprika<br />
olio extravergine d'oliva<br />
sale<br />
<br />
<i>Preparazione</i>:<br />
Tagliate il petto di pollo a cubetti.<br />
Mescolate lo yogurt con la paprika, un cucchiaio di olio e un po' di sale.<br />
Mettete il pollo nello yogurt e fatelo marinare coperto in frigorifero per 3 o 4 ore.<br />
Scaldate molto bene una padella e versateci il pollo con la marinata.<br />
Fate cuocere fino a quando la marinata non si sarà asciugata e il pollo un po' rosolato all'esterno.<br />
Potrebbe essere che il pollo risulti un po' asciutto, un idea sarebbe quella di preparare un po' di yogurt e paprika a parte da accompagnare come salsa.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN8KmfX0PbAA-3SmwUfd98OUvEssb9FiIbY6CsSGHQyVteuojqyoaRP4vzyxet52xrR4f-w53Zd-15hjNU2dWdCyhcZzrxYIA07X7xIJAPXZ9Mu7QawsjQ9gRwRlqFkCkLwlifHDnfBW8/s1600/IMG_20160308_191832.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN8KmfX0PbAA-3SmwUfd98OUvEssb9FiIbY6CsSGHQyVteuojqyoaRP4vzyxet52xrR4f-w53Zd-15hjNU2dWdCyhcZzrxYIA07X7xIJAPXZ9Mu7QawsjQ9gRwRlqFkCkLwlifHDnfBW8/s320/IMG_20160308_191832.jpg" width="320" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_-1IXGQA0s0sAYEhc94vI_YAQ4W0AtNQE1ksjhdwFQLVHTzh2685ZhnM_wZ33hFGSP-ocedFrcxKyM-DjkRDLJbsRNnsa6gWFes97NxgByNoIuJqiJo2S2EcHxMYre-1yCTWobB79Q2s/s1600/IMG_20160308_191813.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_-1IXGQA0s0sAYEhc94vI_YAQ4W0AtNQE1ksjhdwFQLVHTzh2685ZhnM_wZ33hFGSP-ocedFrcxKyM-DjkRDLJbsRNnsa6gWFes97NxgByNoIuJqiJo2S2EcHxMYre-1yCTWobB79Q2s/s320/IMG_20160308_191813.jpg" width="320" /></a></div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-72414792270793215602016-03-26T10:30:00.000+01:002016-03-26T10:30:36.335+01:00Cheescake ai 3 cioccolatiQuesta è una ricetta che ho fatto un po' di tempo fa, ma devo dire che mi era piaciuta molto, beh insomma, io amo il cioccolato quindi pare ovvio.<br />
In più devo dire che è piuttosto scenografica con i suoi strati di colore ben dfinito, ma molto semplice da realizzare e anche senza cottura.<br />
Dato che si tratta di preparazioni fondamentalmente uguali ma da fare in sequenza ho preferito dividere la lista ingredienti secondo appunto le varie fasi della ricetta. <br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
200 gr di biscoti al cacao<br />
100 gr di burro<br />
<br />
50 gr cioccolato fondente<br />
250 gr di formaggio spalmabile<br />
3 gr di gelatina<br />
80 ml di panna<br />
20 gr di zucchero a velo<br />
<br />
50 gr cioccolatoal latte<br />
250 gr di formaggio spalmabile<br />
3 gr di gelatina<br />
80 ml di panna<br />
20 gr di zucchero a velo<br />
<br />
50 gr cioccolato bianco<br />
250 gr di formaggio spalmabile<br />
3 gr di gelatina<br />
80 ml di panna<br />
20 gr di zucchero a velo<br />
<br />
<i>Preparazione</i>:<br />
Sbriciolare molto finemente i biscotti, unirli al burro fuso e una volta amalgamato il tutto disporli sulla base della tortiera precedentemente ricoperta di carta da forno, livellare bene e pressare.<br />
Lasciare riposare in frigo.<br />
Far sciogliere il cioccolato fondente tritato grossolanamente a bagnomaria, versaroo nel formaggio e mescolare.<br />
Scaldare la panna e scioglierci la gelatina.<br />
Unire la panna alla crema al cioccolato e versare sulla base di biscotto.<br />
Posizionare la teglia freddare in frigo per 15 minuti circa.<br />
Nel frattempo preparare, con lo stesso procedimento, il secondo strato di crema utilizzando il cioccolato al latte, ed infine con il cioccolato bianco.<br />
Lasciare freddare in frigo per qualche ora prima di servirla.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOtYxB6Xw9UcF6ZQ5MxZC8wUHu72JToVbGSDXbXPcRQBgMxaiXASDapq-pa7gXuv3btaZk2G-Y-jD0kFyEV_y8431CaR2fQ5o3qovb45TWJDMzpUPfQNNvuAZYWD69dgXugJVBUx1T5nM/s1600/IMG_20150610_090853.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOtYxB6Xw9UcF6ZQ5MxZC8wUHu72JToVbGSDXbXPcRQBgMxaiXASDapq-pa7gXuv3btaZk2G-Y-jD0kFyEV_y8431CaR2fQ5o3qovb45TWJDMzpUPfQNNvuAZYWD69dgXugJVBUx1T5nM/s320/IMG_20150610_090853.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi817InbT4Aebl3nKOcCh6Uabt4UmByvz6khAXDGZMxoZfJwptMQ1yVKrzzQfN6YgLW9yLJ4FBzLexhq1qpe0JfdqAX2XEP54ZitfS4ARrkS-K0dfBxx08ixhbgW179WN0qaM_IdMRJP-c/s1600/IMG_20150610_090900.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi817InbT4Aebl3nKOcCh6Uabt4UmByvz6khAXDGZMxoZfJwptMQ1yVKrzzQfN6YgLW9yLJ4FBzLexhq1qpe0JfdqAX2XEP54ZitfS4ARrkS-K0dfBxx08ixhbgW179WN0qaM_IdMRJP-c/s320/IMG_20150610_090900.jpg" width="320" /></a></div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-50437156520204875232016-03-08T11:00:00.000+01:002016-03-08T11:00:21.765+01:00Ritratto di Signora: Speciale 8 Marzo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1NGC9JAX3YhsEB5rchKJoSox8pSqGCKi2kBvwIt8RsYHfvTzsiZzfzr6BgoKbBMqqxTxmtm2fR8TEmVzekvxojzPVy5q35lBy2eZeATmfGyzv1Bkpe43mA8OLrqwa-Pq9HqiNSJEOVjA/s1600/12524259_846722012122387_1459103536982258827_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1NGC9JAX3YhsEB5rchKJoSox8pSqGCKi2kBvwIt8RsYHfvTzsiZzfzr6BgoKbBMqqxTxmtm2fR8TEmVzekvxojzPVy5q35lBy2eZeATmfGyzv1Bkpe43mA8OLrqwa-Pq9HqiNSJEOVjA/s320/12524259_846722012122387_1459103536982258827_n.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g"><span><span><span>In
occasione della Giornata Mondiale della Donna, noi di Ritratto di
Signora abbiamo sempre voluto sottolinearne l'importanza ed il valore
storico ed umano.</span><br /><span>Lo abbiamo fatto con le parole di una canzone, con la forza delle immagini, attraverso le eroine dei nostri libri preferiti,</span><br /><span>Anche
quest'anno, nonostante sia solo di ieri l'appuntamento mensile,
vogliamo fermarci un attimo e dare spazio a quelle emozioni travolgenti
che le storie di donne forti, caparbie, determinate suscitano. E lo
facciamo attraverso un film.</span><br /><br /><span>BUONA VISIONE</span></span></span></span></span></span><br />
<br />
<span><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g"><span><span><span>Nel 1968, nella fabbrica della Ford di </span></span></span></span></span></span>Dagenham lavorano 187 donne, addette al confezionamento delle coperture dei sedili.<br />
Ogni
giorno, in un capannone fatiscente, troppo caldo in estate, troppo
freddo in inverno, e dove piove dentro, si siedono alle loro machine da
cucire e mettono insieme i vari pezzi, quasi fosse un puzzle, fino a
ricreare l'intera copertura dei sedili.<br />
La definizine
professionale è quella di operaie non specializzate, i loro stipendi
sono di molto inferiori rispetto a quello dei colleghi uomini, che le
sottovalutano e sminuiscono il loro lavoro, perché in fondo non è mica
importante quello che fanno, sono solo le coperture dei sedili.<br />
Le operaie si rganizzano allora. E cominciano uno sciopero che con il protrarsi del tempo costringerà la fabbrica a fermarsi.<br />
Porteranno
la loro protesta fino a Londra, fino al parlamento, trovando anche
appoggi nella deputata Barbara Castle, e ponendo aon la loro protesta le
basi della Legge sulla Parità di Retribuzione.<span><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g"><span><span><span> </span></span></span></span></span></span><br />
<br />
<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/eSI4XARGWCU/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/eSI4XARGWCU?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><i><strong>"Sei un Santo allora? perchè ci tratti alla pari? è come dovrebbe
essere, Cristo, Eddy! Per cosa credi che facciamo sciopero, eh?
Comunque è vero tu non bevi molto, non scommetti, stai con i figli, non
ci picchi… oh come sono fortunata! Per l’amor del cielo Eddy, è come
dovrebbe essere! Cerca di rendertene conto: SONO DIRITTI NON PRIVILEGI!!"</strong></i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: small;">Potete vedere gli alri film scelti andando sui blog di <a href="http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fmikiinthepinkland.blogspot.com%2F2016%2F03%2Fritratto-di-signora-55-special-edition.html&h=bAQFU9sfD" target="_blank">Miki</a>, <a href="http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Flibroperamico.blogspot.com%2F2016%2F03%2Fritratto-di-signora-25-special-edition.html&h=cAQHg6QGO" target="_blank">Daniela</a>, <a href="http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Ffrancilettricesognatrice.blogspot.com%2F2016%2F03%2Fspeciale-8-marzo-ritratto-di-signora.html&h=cAQHg6QGO" target="_blank">Francesca</a>, <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/" target="_blank">Monica</a></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: small;"><br /></span></div>
<span style="font-size: small;">E per concludere Auguri da tutte noi, e non solo oggi, ma ogni giorno dell'anno</span><br />
<span style="font-size: small;">Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer </span>Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-43250543864763380832016-03-07T08:44:00.001+01:002016-03-07T08:44:43.571+01:00Ritratto di Signora: Mary Anning<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbRXXO1sbCzkR4ebm-u2yTikp49MpfB_OK9fT5ZQJ4Zkl6OQcZB1PF9sJczz9Y6c7QrA42AM1qQW8gKHvbcz_Vnu-1PNNhiGVIbxsmi8_L_Py5E-uSrCTRN-MjocIocjLVDOUSRTGazv0/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbRXXO1sbCzkR4ebm-u2yTikp49MpfB_OK9fT5ZQJ4Zkl6OQcZB1PF9sJczz9Y6c7QrA42AM1qQW8gKHvbcz_Vnu-1PNNhiGVIbxsmi8_L_Py5E-uSrCTRN-MjocIocjLVDOUSRTGazv0/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
Siamo già a Marzo, ionemmeno me ne sono resa conto, ma ci siamo, ed eccoci qui con il nostro solito appuntamento.<br />
Vediamo quindi quello che ha scritto per noi Daniela.<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJef-GfmM_atVWaEcuuZsBV4R_gpsRvTcrZ-qSI1AK1TbDo8u5G2v9WeEr7hqTsG4b7ZVuGAJS3qEQLujoVU5dd5EoIx_VPn7FKKP43kD0om9nfBSa0K-yWb5fcYQUhaPaQjErSsACGT0/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJef-GfmM_atVWaEcuuZsBV4R_gpsRvTcrZ-qSI1AK1TbDo8u5G2v9WeEr7hqTsG4b7ZVuGAJS3qEQLujoVU5dd5EoIx_VPn7FKKP43kD0om9nfBSa0K-yWb5fcYQUhaPaQjErSsACGT0/s320/1.jpg" width="232" /></a>Per
il Ritratto di Signora di oggi ho deciso di prendere spunto da un
libro che ho letto recentemente - Strane creature di Tracy Chevalier
recensione <span style="color: blue;"><u><a href="http://libroperamico.blogspot.it/2015/11/recensione-94-strane-creature-di-tracy.html"><b>qui</b></a></u></span>
- e che mi ha portato a conoscenza di una donna che ha cambiato la
storia e che io fino a quel momento ignoravo:<b> Mary Anning</b>
(1799-1847) nata e vissuta a Lyme Regis, all’incrocio fra le
scogliere del Dorset e del Devon, in una famiglia tutt'altro che
benestante. Il padre, falegname di professione, abbinava al suo
lavoro quello del cercatore di fossili sulle spiagge locali - ricche
di fossili del periodo Giurassico - con lo scopo di rivenderli ai
turisti; Lyme Regis agli inizi del 1800 era infatti diventata meta
turistica ambita per le famiglie nobili e benestanti della città di
Londra. </div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Mary
apprese prestissimo dal padre l'arte della ricerca dei fossili fino a
farlo diventare un lavoro, soprattutto dopo la morte di quest'ultimo.
Era scavando sulle spiagge di Lyme, in inverno, alla base delle
instabili scogliere, in solitudine, rischiando spesso la vita che
Mary contribuiva al sostentamento della famiglia</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizftZp9qBbO_vO91-pO4V2Zz_NPbsdVEdw9zIrhxxsan9a8tRQsaWxbxAam3plFIOSdwR5OEIS6zAmHjAF1Lb1ql-Y8BgAYK_Hc967e74efIuDLbsWHIaSBPydsId9p11VSoYcZf5ZNZg/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizftZp9qBbO_vO91-pO4V2Zz_NPbsdVEdw9zIrhxxsan9a8tRQsaWxbxAam3plFIOSdwR5OEIS6zAmHjAF1Lb1ql-Y8BgAYK_Hc967e74efIuDLbsWHIaSBPydsId9p11VSoYcZf5ZNZg/s1600/2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="width: 100%px;">
<colgroup><col width="256*"></col>
</colgroup><tbody>
<tr>
<td width="100%">
<div align="CENTER">
Scheletro di Ittiosauro</div>
</td>
</tr>
</tbody></table>
</td></tr>
</tbody></table>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Nel
1811 (altre fonti riportano 1809 e 1810) Joseph Anning, fratello
maggiore di Mary, trova il teschio lungo più di un metro di un
<b>ittiosauro. </b>Mary pochi mesi dopo - aveva solo 12 anni - riesce
ad individuare il resto del corpo. Capace di raffigurarsi la sagoma
di un animale – vissuto milioni di anni prima e che non somiglia a
quelli che può vedere attorno a sé – in frammenti di ossa,
accurata nel ricomporli, sei anni dopo ne ricostruisce lo scheletro
intero e l’esploratore tedesco Ludwig Deichart la soprannomina «la
principessa della paleontologia». Inizialmente l'esemplare viene
identificato come coccodrillo ed acquistato da Henry Hoste Henley,
Lord del luogo che lo compra da Mary per 23 pounds, e che lo rivende
a sua volta a William Bullock, collezionista di curiosità
naturalistiche. Ma è Charles Konig, un naturalista che lavora presso
il British Museum a dargli il nome e una sistemazione definitiva
presso il museo. Negli anni Mary ne scoprirà poi diversi altri, più
o meno completi. </div>
La
sua reputazione cresce, il reddito no, fino a quando il colonnello
Thomas James Birch mette invece all’asta fra i conoscitori europei
i fossili che aveva acquisito dalla famiglia Anning e consegna a lei
i proventi: 400 sterline.<br />
<br />
<table align="LEFT" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" dir="LTR" hspace="5" style="width: 220px;"><tbody>
<tr><td width="220"></td></tr>
<tr><td width="220"></td>
</tr>
</tbody></table>
Nel 1820 Mary trova il primo scheletro incompleto di
<b>plesiosauro</b>, seguito due anni dopo da uno completo.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGt2TAUU7oR00SomcGY4M2zErw_xkffw-3WYJENYun4sZCbAS5DzB0DNSt3G5UmF0eB6FveX7eCFQ8Co9xXURI2UXpwK8fuxZho6mcwC78ZJqw-vhz5hwwKUz72ay4LBu1ZLxL6uynvsY/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGt2TAUU7oR00SomcGY4M2zErw_xkffw-3WYJENYun4sZCbAS5DzB0DNSt3G5UmF0eB6FveX7eCFQ8Co9xXURI2UXpwK8fuxZho6mcwC78ZJqw-vhz5hwwKUz72ay4LBu1ZLxL6uynvsY/s1600/3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
Scheletro di Plesiosauro</div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Per
il numero assolutamente inconsueto di vertebre del collo (35), mai
osservate fino a quel momento in nessun organismo vivente,
inizialmente la scoperta genera i sospetti del naturalista ed
anatomista francese Georges Cuvier, considerato a quel tempo autorità
assoluta nel suo campo. Una tale accusa di falsificazione, anche non
provata, avrebbe potuto mettere in grande imbarazzo Mary ed il suo
commercio, togliendo credibilità ai suoi ritrovamenti. Grazie al
secondo esemplare completo e all'appoggio della Geological Society, i
dubbi cadono e Cuvier ritira le sue perplessità.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Da
quel momento Mary annota e critica articoli scientifici che si fa
mandare dai visitatori, impara l’anatomia sezionando pesci e seppie
per meglio visualizzare, per similitudine, la forma di specie
estinte. A 27 anni, con i risparmi compra una casa e al pianterreno
apre l’<i>Anning’s Fossil Depot</i>, assistita da una signorina
di buona famiglia, Elizabeth Philpot - altra protagonista del libro
della Chevalier - che ne diventa l’amica e la collaboratrice. Il
deposito è presto frequentato da celebrità come re Federico Augusto
II di Sassonia o i “fossilisti” del museo di storia naturale di
Londra e di quello di New York.
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg44LucPIgXdBXjBOO-r5x1f-Y0AfCB2tgrdZGYrNR75rU_Dl8QiN7AVqFxW_EMnPcBvaLusIS6E2Il5BmEGPNYpvMpN3OcYD8KgAJtMFsNUL6qauKCDHwBv58AI6OBYhf9rAgutjSviOE/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg44LucPIgXdBXjBOO-r5x1f-Y0AfCB2tgrdZGYrNR75rU_Dl8QiN7AVqFxW_EMnPcBvaLusIS6E2Il5BmEGPNYpvMpN3OcYD8KgAJtMFsNUL6qauKCDHwBv58AI6OBYhf9rAgutjSviOE/s1600/4.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
Scheletro di Pterosauro</div>
</td></tr>
</tbody></table>
<table align="LEFT" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" dir="LTR" hspace="5" style="width: 250px;"><tbody>
<tr><td width="250"><br /></td></tr>
<tr align="right"><td width="250">l 1828 è la volta del primo fossile di rettile volante mai
trovato in Inghilterra, anche se incompleto, uno <b>pterosauro</b>;
scoprì inoltre varie nuove specie di fossili di pesci, tra cui la
prima <b>Squaloraja</b>, nel dicembre del 1829. Mary Anning ne
ricava 210 sterline e dovrebbe finalmente vivere con un po’ di
agio. Ma nel 1835 perde tutti i risparmi in un investimento
sbagliato. Attraverso la nuova British Society for the Advancement of
Science, Buckland le fa avere una pensione dal governo, per
“contributi eccezionali alla scienza”.
</td></tr>
</tbody></table>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Inutile
specificare che essendo nata donna, alla fine del 1700, da una
famiglia di bassissima estrazione sociale, Mary ebbe pochissimi, se
non quasi nulli, riconoscimenti della sua opera in vita, nonostante
durante le sue ricerche fosse venuta in contatto con importanti
personaggi del campo scientifico che spesso la contattavano per
chiederle pareri o per acquistare da lei pezzi dei suoi ritrovamenti.
Nessuno di loro fece comunque mai un cenno a Mary nominandola
apertamente nelle loro relazioni scientifiche. Non è ammessa nemmeno
in visita alla Geological Society di Londra anche se i membri ne
usano le opinioni e le scoperte (tra cui il fatto che certi sassi
friabili erano in realtà coproliti, feci fossilizzate) per iscrivere
la storia della vita e della morte delle specie nel «tempo profondo»
delle ere geologiche, e approdare con Charles Darwin alla teoria
dell’evoluzione.</div>
<table align="LEFT" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" dir="LTR" hspace="5" style="width: 200px;"><tbody>
<tr><td width="200"></td></tr>
<tr><td width="200"></td>
</tr>
</tbody></table>
La ragazza rischiò più volte la vita durante le sue
ricerche ma il richiamo dei "ninnoli", come li chiamava
lei, era più forte di qualsiasi altra cosa e la sua capacità di
scovarli era impressionante.
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg881q1WraLezfvsmnAGFWZx70_o5f7otIm5L20nx4fV5RDq-PwMyOH6PU789CcEYSjPT6asBhuDfHpbPOXFK3E8h015vZOfrOMKMEd4is0M8xpJt2sMzB444Rlxd1NH83yriZsgQIKA4k/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg881q1WraLezfvsmnAGFWZx70_o5f7otIm5L20nx4fV5RDq-PwMyOH6PU789CcEYSjPT6asBhuDfHpbPOXFK3E8h015vZOfrOMKMEd4is0M8xpJt2sMzB444Rlxd1NH83yriZsgQIKA4k/s1600/5.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
Fossile di Squaloraja</div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Nel
libro della Chevalier viene dato molto risalto a questa parte della
storia e l'autrice riesce a raccontare in modo molto vivido sia le
fasi di ricerca/ritrovamento che quella di pulizia/preparazione dei
pezzi. Altro punto importante è l'amicizia e collaborazione di Mary
con Elizabeth Philpot. Fu proprio un parente di quest'ultima - Thomas
Philpot - a commissionare la costruzione del Lyme Regis Museum,
costruito nel 1901 in una delle più antiche parti della città, un
tempo affollata di case.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Mary
muore a 47 anni, di cancro al seno. De la Bèche, presidente della
Geological Society, ne pronuncia l’elogio funebre davanti
all’assemblea, come se lei ne avesse fatto parte. Anni dopo,
Charles Dickens racconterà sulla rivista letteraria All the Year
Round la vita della «figlia del carpentiere che si guadagnò un nome
tutto per sé e se lo meritava.»</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Peccato
che la donna, nella sua pur così importante vita, non abbia mai
avuto in vita i riconoscimenti che si sarebbe meritata.
</div>
<div align="JUSTIFY" lang="en-GB" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
Bibliografia:</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<span style="color: blue;"><u><a href="https://books.google.it/books?id=_ZHNAAAAMAAJ&pg=PA60&dq=Mary+Anning,+the+Fossil+Finder&hl=it#v=onepage&q=Mary%20Anning%2C%20the%20Fossil%20Finder&f=false"><span lang="en-GB">Charles
Dickens - All theYear Round</span></a></u></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<span style="color: blue;"><u><a href="http://www.ucmp.berkeley.edu/history/anning.html"><span lang="en-GB">http://www.ucmp.berkeley.edu/history/anning.html</span></a></u></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<span style="color: blue;"><u><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Mary_Anning"><span lang="en-GB">https://it.wikipedia.org/wiki/Mary_Anning</span></a></u></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<span style="color: blue;"><u><a href="http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/mary-anning/"><span lang="en-GB">http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/mary-anning/</span></a></u></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<span style="color: blue;"><u><a href="http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/mary-anning/#nota2">enciclopedia
delle donne</a></u></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.49cm; margin-top: 0.49cm;">
<span style="color: blue;"><u><a href="http://www.lymeregismuseum.co.uk/about-us/about-the-museum">http://www.lymeregismuseum.co.uk/about-us/about-the-museum </a></u></span>
</div>
<br />
Quello che più mi è piaciuto della storia di Mary Anning è probabilmente la determinazione che ha dimostrato nel portare avanti la sua attività. Attività a quanto pare ad uso prettamente maschile, come spesso era all'epoca, eppure, sebbene con fatica è riuscita a trovare il suo spazio, anche se poco ricnosciuta.<br />
<br />
Come sempre potete trovare l'articolo anche sui blog di<br />
<br />
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a><br />
<br />
<br />
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a></div>
<div>
Jennifer <a href="http://btsofmysoul.blogspot.it/" target="_blank">BTS of my Soul </a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-77253895715225310222016-02-01T13:29:00.002+01:002016-02-01T13:29:16.017+01:00Ritratto di Signora: il Tatuaggio e la Donna<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVzUrktvdcB5BXfsS4BPVJUPPJrOevnLWuxLNhzfClEgYbMWzckg7NIEGfdgnqnV3VVaaToGGDBhV9zoitWBr7pS7jovQXc0vaiUaKSE_kXtCnvmR484kYJOyvEBKgTFkl-pMZIeDXS-4/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVzUrktvdcB5BXfsS4BPVJUPPJrOevnLWuxLNhzfClEgYbMWzckg7NIEGfdgnqnV3VVaaToGGDBhV9zoitWBr7pS7jovQXc0vaiUaKSE_kXtCnvmR484kYJOyvEBKgTFkl-pMZIeDXS-4/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
Primo di febbraio e noi lo accogliamo con il nostro ritratto, e quindi sentiamo subito cosa ci racconta Miki<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ho fatto il mio primo tatuaggio il 14
Gennaio del 2006, dopo un orrendo periodo della mia vita. E' piccolo,
relativamente nascosto, ma racchiude un forte significato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondo, fatto il 17 Ottobre del 2012, è
legato ad un altro brutto episodio, ma, ogni volta che lo guardo, non
posso trattenere un sorriso.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'ultimo, il 17 Ottobre del 2015, è il più
grande ed è legato a tantissimi momenti di gioia. Non è quello
realizzato meglio, purtroppo, ma lo amo infinitamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>"E se poi te ne penti?"</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>"Ma sai che brutto quando sarai vecchia?"</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Le reazioni di molte persone davanti ai miei tatuaggi è alquanto discutibile. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho mai pensato al tatuaggio come una
moda o un ornamento e sicuramente si tratta di una decisione con cui
farò i conti per tutta la vita. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non è così per ogni decisione presa?</div>
<div style="text-align: justify;">
Le conseguenze saranno davanti ai nostri occhi sempre, che si vedano o meno.</div>
<div style="text-align: justify;">
E quando sarò vecchia, il mio corpo potrà
non essere gradevole alla vista di qualcuno, ma non sarà un tatuaggio a
renderlo peggiore. E comunque ci si può sempre girare dall'altra parte.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Commenti del genere non mi danno più
fastidio, ormai ci ho fatto l'abitudine, ma ci sono alcune obiezioni che
puntualmente mi fanno contare fino a dieci prima di rispondere:</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>"Sì, i tatuaggi sono belli... Su un uomo però, non su una donna"</i></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><i>"Eh, ma tu sei femmina, perchè ti stai rovinando così?"</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché nel 2016, <strike>troppe</strike> molte persone - e tante sono donne - apprezzano questo</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjibgRgiFSDFf4NpLNfJWixyD23qso42xN1nl1ahhVH_Cd1cjzGmNfNK_Zcz98soxSxy7ZiWxF5-UuC7hc0az7946uJv3SI3Uvm8NVYXyTJ-jpEErkkc4Ws9dpGM2ATfmGB9ISj0kUffI8Q/s1600/Foto+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjibgRgiFSDFf4NpLNfJWixyD23qso42xN1nl1ahhVH_Cd1cjzGmNfNK_Zcz98soxSxy7ZiWxF5-UuC7hc0az7946uJv3SI3Uvm8NVYXyTJ-jpEErkkc4Ws9dpGM2ATfmGB9ISj0kUffI8Q/s1600/Foto+1.jpg" height="237" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
ma disprezzano questo</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTM9hyro9VYlx_GHVBc94_GIKWssy3siBWX2mKB3elwFjaCFbigNpdqVlDCr3aZvnEnPyPq4Dx64ogAb_x2lIYrENBgArh7tvtbh40BaH1rdG2dFFTPc-HPY0eS4VT8Idaak5G4H1M1EOd/s1600/Foto+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTM9hyro9VYlx_GHVBc94_GIKWssy3siBWX2mKB3elwFjaCFbigNpdqVlDCr3aZvnEnPyPq4Dx64ogAb_x2lIYrENBgArh7tvtbh40BaH1rdG2dFFTPc-HPY0eS4VT8Idaak5G4H1M1EOd/s1600/Foto+2.jpg" height="320" width="182" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il tatuaggio è uomo? Non direi proprio...</div>
<div style="text-align: justify;">
Le prime tracce di tatuaggi sono state ritrovate su corpi di donne</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp1fdc0_4aCweoR2Jg5EC9APZgLjGmGXLPaatXgk_gPs05LBAjhubzPi_1jMwQgYL37DkuL-51LFlCqzfimcBTVPWAIIRvKH2nLPX_oKLMF1SJBEJrRy9s8MrbhazTDnIkA3yaXvVjEsOQ/s1600/Foto+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp1fdc0_4aCweoR2Jg5EC9APZgLjGmGXLPaatXgk_gPs05LBAjhubzPi_1jMwQgYL37DkuL-51LFlCqzfimcBTVPWAIIRvKH2nLPX_oKLMF1SJBEJrRy9s8MrbhazTDnIkA3yaXvVjEsOQ/s1600/Foto+3.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span><div style="text-align: justify;">
<b><u>Amunet</u></b>, vissuta a Tebe nel 2200 a.C., era una sacerdotessa della dea Hathor. </div>
<div style="text-align: justify;">
La sua mummia presenta tatuaggi sul ventre a cui sono stati attribuiti significati legati alla fertilità.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Altre mummie di donne risalenti allo stesso periodo riportano tatuaggi, assenti invece sui corpi degli uomini.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4hKbojTRoyinIlbKPOt84NvOycHLcHHuYW3EhcLN0e9JY1iNaDJ_irNltBhVXwEl8SrT7qWFeppqMNmVjBeIZNfNRGDThQVC1gZgS4e1I8gsxnkm0v3Fuzk3Xv00vYIIoNNkOU7F28h6N/s1600/Foto+4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4hKbojTRoyinIlbKPOt84NvOycHLcHHuYW3EhcLN0e9JY1iNaDJ_irNltBhVXwEl8SrT7qWFeppqMNmVjBeIZNfNRGDThQVC1gZgS4e1I8gsxnkm0v3Fuzk3Xv00vYIIoNNkOU7F28h6N/s1600/Foto+4.jpg" height="180" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Il corpo della principessa <b><u>Ukok</u></b> è stato ritrovato in Siberia nel 1993.
Risale a 2500 anni fa e presenta tatuaggi dall'aspetto
sorprendentemente moderno: una sorta di animale mitologico - una renna
con il becco di grifone e le corna di un capricorno - le ricopre la
spalla sinistra e altri simboli sono presenti sulle mani. Probabilmente
stavano ad indicare un ruolo superiore a quello degli altri appartenenti
alla comunità.</div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>E' profondamente in errore chi pensa che il tatuaggio sia un fenomeno nuovo.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
In un remoto passato era comune anche per
le donne mostrare questi segni indelebili sul corpo. Le motivazioni
potevano essere diverse e potevano essere legate alla fertilità, alla
guerra, alla posizione, al tramandarsi visivo del sapere, e già
all'epoca era considerato un modo per abbellire il corpo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho trovato molte informazioni sul come e sul perché sia cambiata la concezione che si ha di questa pratica.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'Imperatore Costantino la proibì con un decreto che si appellava al Levitico (19,28: "Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi stamperete segni addosso"),
in cui si condannavano i marchi sulla pelle, e risalgono al XVII secolo
le prime testimonianze secondo le quali il tatuaggio era identificato
con il mondo delle prostitute e dei criminali. In questo periodo,
infatti, le cortigiane cominciarono a farsi tatuare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dalla seconda metà dell'800 fino agli anni
'40, sfoggiare un tatuaggio per una donna era un atto coraggioso, che
sfidava i rigidi tabù dell'epoca.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ballerine di Night, ragazze dei Freak Show,
modelle alternative, antenate del moderno burlesque, andavano in giro
con i corpi completamente tatuati.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN6GtNgS3opLppsYtNPVxVO6hsO17bkKnazQfg5RXaj8aXqgh0UskT92rc-2szoAee0jXSbaCBVqMCP194sLP0XZe-ShHnQWbv-GQsJIJD-1sBVhuGdCy7LT8t28xzwvh34h0_xgZsH1Wa/s1600/Foto+5.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN6GtNgS3opLppsYtNPVxVO6hsO17bkKnazQfg5RXaj8aXqgh0UskT92rc-2szoAee0jXSbaCBVqMCP194sLP0XZe-ShHnQWbv-GQsJIJD-1sBVhuGdCy7LT8t28xzwvh34h0_xgZsH1Wa/s1600/Foto+5.png" height="64" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span><div style="text-align: justify;">
Una delle prime <b><i>Circus Ladies</i></b> di cui si ha testimonianza è <b>Nora Hildebrandt</b>,
che nel 1882, all'età di ventidue anni, con i suoi 365 tatuaggi
realizzati dal padre (uno al giorno per un anno), venne fatta esibire al
Brunell's Museum di New York. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Qualche settimana dopo toccò ad <b>Irene Woodward</b>, Bella Irene, autoproclamatasi "The Original Tattooed Woman".</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnmx4y__ysOrUHmbBuIVEbsgD56hDSEWwYUuQgIMO15gKNFRafAAyc0d0w2v8IkAVp-0W3m9qyOSUa047qserSjF4bQU2eK0r6ggroGdcRzuFdQya9koRkWlo1kYSWuBd7gsvCKn0YCmob/s1600/Foto+7.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnmx4y__ysOrUHmbBuIVEbsgD56hDSEWwYUuQgIMO15gKNFRafAAyc0d0w2v8IkAVp-0W3m9qyOSUa047qserSjF4bQU2eK0r6ggroGdcRzuFdQya9koRkWlo1kYSWuBd7gsvCKn0YCmob/s1600/Foto+7.jpg" height="320" width="254" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /><div style="text-align: justify;">
<b>Betty Broadbent</b> fu ribattezzata "la più giovane donna tatuata al mondo". <br />Aveva
17 anni quando, stufa di fare la babysitter, andò a New York e si fece
tatuare Pancho Villa sulla gamba sinistra, Charles Lindbergh sulla
destra ed una Madonna con Bambino sulla schiena. Tanto per iniziare. <br />Betty
fu la prima ad esporre i suoi tatuaggi per quello che erano. Non
raccontava, come le altre cisrcus ladies, storie di rapimenti e sevizie
da parte di indiani, per attrirare l'attenzione della gente. <br /><b>Betty era diversa. Era giovane, sicura di sé ed anticonformista.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />Queste ed altre figure contribuirono, in maniera diversa, alla nascita delle prime <b>associazioni di donne tatuate per scelta</b>
(negli anni venti, in America, gli uomini facevano tatuare le mogli,
anche contro la loro volontà, in segno di possesso), che, dall'epoca
vittoriana in poi, si identificavano anche con le più indipendenti
economicamente e con coloro che avevano avuto la possibilità di
viaggiare senza sottostare a mariti e famiglie oppressive. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghHVOYHBwHSFlmeSTR0wfxjeBXSiX2nldGwy5iMJyTRMWwgAU-nBXAtuMTqB69_2MWCJCUo_rc-WpL1QX5lswyzOjjK7QwCb1LU5a30gaf10t17P9uZHqguQptX_2d0jKg5GBTD0q0cyJ7/s1600/Foto+6.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghHVOYHBwHSFlmeSTR0wfxjeBXSiX2nldGwy5iMJyTRMWwgAU-nBXAtuMTqB69_2MWCJCUo_rc-WpL1QX5lswyzOjjK7QwCb1LU5a30gaf10t17P9uZHqguQptX_2d0jKg5GBTD0q0cyJ7/s1600/Foto+6.png" height="223" width="320" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Donne che esibivano la loro pelle
illustrata con un coraggio paragonabile alla stessa irriverenza
rivoluzionaria delle prime suffragette e delle protofemministe, che
fecero propria una pratica vietata per secoli in Occidente, da papi,
teologi, sovrani, e ne fecero espressione di bellezza ed autonomia, <b>trasgredendo gli ideali di purezza e decoro femminile</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp6cYgPL2Htz5TDnSOQ9mhJ6QDIoSctQWD_PV7U_qukbCQiaFJ5FdSf2Q9BVhGgi6WIjuIVc0_plssqL3isNTS5tddwG_qcr8GoWQ-BKHWHxsmA32T5JkZ1fSwwIeFKUdOg3AFo0up2AKM/s1600/Foto+8.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp6cYgPL2Htz5TDnSOQ9mhJ6QDIoSctQWD_PV7U_qukbCQiaFJ5FdSf2Q9BVhGgi6WIjuIVc0_plssqL3isNTS5tddwG_qcr8GoWQ-BKHWHxsmA32T5JkZ1fSwwIeFKUdOg3AFo0up2AKM/s1600/Foto+8.jpg" height="320" width="254" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Risale agli inizi del '900 anche la prima tatuatrice donna, <b>Maud Wagner</b>, nata nel 1877 in Kansas. <br />Maud
era una trapezista e contorsionista, che lavorava in numerosi circhi
itineranti. Iniziò ad esercitare la reietta professione, dopo aver
incontrato Gus Wagner, un tatuatore, che sposò qualche anno dopo il loro
incontro e da cui ebbe una figlia, Lotteva, che iniziò a tatuare
all'età di nove anni e che diventò lei stessa un'artista.</div>
<div style="text-align: justify;">
Maud faceva a pugni con i perdigiorno che
entravano nella sua bottega per allungare le mani e incideva cuoricini
con il nome dell'amato sulla pelle di giovani fidanzate, quali sigilli
d'amore indelebili. I Wagner, nonostante l'invenzione del tatuaggio a
macchina, rimasero fedeli alla tradizionale tecnica "hand-poked", che
portarono in giro per tutti gli Stati Uniti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirJmqvgUe__MU9tWp8tA6peQelsXcDdmL1heRB16WoCcWPKP46FOltkXWZkk4SULtQkUd7G8CuS7FlL68hQtG4MJ2swHPPGjAgYbsswpqEFogIAwgkvoOJbUKef2v64aK8_VR1CpMYoltt/s1600/Foto+9.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirJmqvgUe__MU9tWp8tA6peQelsXcDdmL1heRB16WoCcWPKP46FOltkXWZkk4SULtQkUd7G8CuS7FlL68hQtG4MJ2swHPPGjAgYbsswpqEFogIAwgkvoOJbUKef2v64aK8_VR1CpMYoltt/s1600/Foto+9.jpg" height="320" width="257" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"> </span><div style="text-align: justify;">
Un articolo a parte dovrebbe essere scritto per parlare della tradizione orientale, e giapponese in particolare, del tatuaggio. <br /><br />Nella
seconda metà del '900, i tattoo sono stati una forma di ribellione
contro il governo. A quell'epoca infatti, le donne della classe media
non potevano indossare i kimono, riservati solo alle nobildonne, e si
facevano tatuare sul corpo disegni simili a quelli delle sete preziose
con cui venivano realizzati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con il passare degli anni, il tatuaggio fu
associato sempre di più al corpo maschile, diventando prerogativa di
militari e marines e, successivamente di alcune categorie di individui
che vivevano ai margini della società, come marinai e carcerati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò portò ad una vera e propria
stigmatizzazione delle donne tatuate, che continuarono però ad
utilizzare questa forma d'arte per esprimere una protesta ed il distacco
dalla modernità, come negli anni '60-'70 con il fenomeno hippie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Solo a partire dagli anni '80/'90 il
tatuaggio comincia a ripulirsi di tutte i pregiudizi che gli hanno
affiancato nel tempo, ma continua a rimanere critico il fenomeno sul
corpo femminile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ad oggi possiamo assistere a fenomeni
diversi. da una parte ci sono modelle e donne dello spettacolo che
sfoggiano un corpo tatuato con disegni delicati, piccoli e che seguono
le linee di un corpo senza difetti, che segue i canoni di una bellezza
conforme agli stereotipi, dall'altra ci sono donne che praticano il
tatuaggio come nell'antichità e lo vedono come uno <b>strumento di comunicazione visiva di un messaggio</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Svariate sono le motivazioni che portano le
donne a tatuarsi e ciò è stato anche oggetto di "studio" da parte di
alcuni ricercatori francesi, che sono approdati a risultati alquanto
discutibili: "<i>Le donne tatuate sono considerate dagli uomini della Bretagna più attraenti e più disponibili</i>". <br />Lampante esempio di una visione limitante e stereotipata.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Tatuaggio come body art ma anche come terapia, per camuffare menomazioni chirurgiche, traumi del corpo e dell'animo. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è proprio con questo che voglio concludere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: purple;"><a href="http://p-ink.org/" target="_blank">P.Ink</a></span> è un'associazione che si propone di mettere in contatto donne sopravvissute ad un cancro al seno e sottoposte a mastectomia con tatuatori disposti a donare loro una forma di guarigione che nessun altro può dare.</div>
<div style="text-align: center;">
<br /><b><u>Perché il cancro al seno non deve lasciare l'ultimo segno </u></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><u><br /></u></b></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/kHgUMBg18xA/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/kHgUMBg18xA?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br /><div style="text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6e3pWNriQsIOwxvULnnAVWtsNDTQgES2OpWD3QVDBVwZiOeHYmJ5suEWBpFrAbkdVBqesdP7OfqMTdN7otlUySms1Po_aOGIq8wsI6po3k0co3VEobkwFV1GhbvTNvUs14Tqy3LPJsEHD/s1600/Foto+10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6e3pWNriQsIOwxvULnnAVWtsNDTQgES2OpWD3QVDBVwZiOeHYmJ5suEWBpFrAbkdVBqesdP7OfqMTdN7otlUySms1Po_aOGIq8wsI6po3k0co3VEobkwFV1GhbvTNvUs14Tqy3LPJsEHD/s1600/Foto+10.jpg" height="320" width="266" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div class="fauxcolumn-inner">
</div>
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</div>
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</div>
</div>
<div class="cap-bottom">
</div>
</div>
<div id="uds-searchControl">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="uds-search-results"></a></div>
<br /><div style="text-align: justify;">
<b>Miki</b></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<u>CONSIGLIO DI LETTURA</u>: <a href="http://www.amazon.it/Corpi-sovversivi-tatuaggio-storia-segreta/dp/8867760343/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1454086202&sr=8-1&keywords=corpi+sovversivi" target="_blank">Corpi sovversivi. Donne e tatuaggio, una storia segreta </a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
FONTI:</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://it.paperblog.com/il-tatuaggio-nella-storia-1520914/" target="_blank">http://it.paperblog.com/il-tatuaggio-nella-storia-1520914/</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://oubliettemagazine.com/2013/03/28/tatuaggi-ritrovati-sulle-mummie-siberiane-sepolte-2-500-anni-fa/" target="_blank">http://oubliettemagazine.com/2013/03/28/tatuaggi-ritrovati-sulle-mummie-siberiane-sepolte-2-500-anni-fa/</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ilpost.it/host/2014/01/13/donne-tatuate-nella-storia/" target="_blank">http://www.ilpost.it/host/2014/01/13/donne-tatuate-nella-storia/</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.dailybest.it/society/cattive-ragazze-vintage-20-foto-epoca-di-donne-completamente-tatuate/" target="_blank">http://www.dailybest.it/society/cattive-ragazze-vintage-20-foto-epoca-di-donne-completamente-tatuate/</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.vanillamagazine.it/25-fotografie-di-donne-che-hanno-cambiato-il-mondo/" target="_blank">http://www.vanillamagazine.it/25-fotografie-di-donne-che-hanno-cambiato-il-mondo/</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://d.repubblica.it/argomenti/2012/08/14/foto/tatuaggi_vintage-1207698/1/#media" target="_blank">http://d.repubblica.it/argomenti/2012/08/14/foto/tatuaggi_vintage-1207698/1/#media</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://parmeggiani.blogautore.repubblica.it/2014/05/il-corpo-sovversivo-di-betty-broadbent/" target="_blank">http://parmeggiani.blogautore.repubblica.it/2014/05/il-corpo-sovversivo-di-betty-broadbent/</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Maud_Wagner" target="_blank">https://en.wikipedia.org/wiki/Maud_Wagner</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/storia-tatuaggio-occidente-potentissimo-tab-quello-81072.htm" target="_blank">http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/storia-tatuaggio-occidente-potentissimo-tab-quello-81072.htm</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://p-ink.org/" target="_blank">http://p-ink.org/</a></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
Ringrazio Miki per averci raccontato la storia del tatuaggio, in parte la conoscevo, ma non avevo mai approfondito.</div>
<div style="text-align: left;">
Personalmente la reazione maggiore che riscontro quando gli altri sanno che ho un tatuaggio è di stupore "Ma come propio tu, ma se sembri una così brava ragazza?!" </div>
<div style="text-align: left;">
Sembro?! E ora?</div>
<div style="text-align: left;">
Mai capito cosa cambiasse</div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: left;">
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a><br />
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a></div>
<div>
Jennifer <a href="http://btsofmysoul.blogspot.it/" target="_blank">BTS of my Soul </a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer</div>
</div>
</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-75047278074045627942016-01-12T12:51:00.001+01:002016-01-12T12:51:03.520+01:00Ritratto di Signora: Le donne che saremmo diventate<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwztz-ZKc653lC1axJQh_lP37HzVJqOHlFNvCtRmtbmMVUrSRexzdJ2Kevv_FE4_BIjrnPdjN7ewE3Vjx_AwN0Avp1yOe1MNOsTwG3rUWF7-7Q3ATYxKTkxyhcvkbKP9dmyyQDcBch50k/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwztz-ZKc653lC1axJQh_lP37HzVJqOHlFNvCtRmtbmMVUrSRexzdJ2Kevv_FE4_BIjrnPdjN7ewE3Vjx_AwN0Avp1yOe1MNOsTwG3rUWF7-7Q3ATYxKTkxyhcvkbKP9dmyyQDcBch50k/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
Se mi fossi organizzata per tempo come mi ripeto sempre di fare, ora il post sarebbe già sul blog da 24 ore e invece, niente. In fondo lunedì sono a casa di riposo, posso pubblicare tranquillamente in mattinata, poi cambiano i turni al lavoro all'improvviso, ma sì tanto ce la faccio inizio a mezzogiorno, e invece niente connessione internet, perchè altrimenti era facile. quindi sono qui a pubbicarein fretta e furia, senza dedicare la giusta attenzione e il giusto spazio al commovente pezzo che Monica ha scrtitto per la nostra rubrica.<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi sembra strano ritrovarmi qui davanti
ad un computer a scrivere questo articolo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In realtà è molto diverso dai soliti
post che prepariamo per la nostra rubrica, perché una volta tanto
non vi parlerò di donne coraggiose o da prendere come esempio,
questo mese il ritratto è dedicato ad un gruppo di ragazzine che
donne non lo sono mai diventate.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Era il 6 Dicembre 1990 ed era una
giornata come tante.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quel giorno avevo l’interrogazione in
Storia dell’Arte, il che voleva dire che il pomeriggio precedente
lo avevo passato sui libri per preparami, perché con quella materia
era così: studiavi tutto il giorno prima senza sosta, ma alla fine
il risultato era garantito.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In fin dei conti non era una brutta
materia, e se riuscivi ad incantare la professoressa con mille
parole, alla fine il bel voto lo portavi a casa.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E così fu. Un otto da raccontare alla
mamma, un bel voto per passare un pomeriggio tranquillo tra compiti e
libri.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quello doveva succedere una volta
tornata a casa, ed invece in pochi minuti tutto cambiò.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Al suonare della campanella cambiammo
aula, e sulla porta intravidi la professoressa di Filosofia che si
asciugava le lacrime.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Bastarono poche e semplici parole per
cambiare il corso di quella giornata: un aereo militare era caduto
accidentalmente su una scuola di periferia. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh52vKJ-uwL__GYa5LCLh_Y-ZX5rZiFIQ4h6W8CHgO0i4vxe8bBqnr3srBGR7i8f97drOLnK4FZZulyMkM8axetvkOGobN9VbUn-ivui8CrHJ0E9PvRkja0hUqaF16XGEZshj-Ka1FzBac/s1600/12509913_10206967996071179_5825752440428433714_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh52vKJ-uwL__GYa5LCLh_Y-ZX5rZiFIQ4h6W8CHgO0i4vxe8bBqnr3srBGR7i8f97drOLnK4FZZulyMkM8axetvkOGobN9VbUn-ivui8CrHJ0E9PvRkja0hUqaF16XGEZshj-Ka1FzBac/s320/12509913_10206967996071179_5825752440428433714_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In quella scuola, il Salvemini di
Casalecchio di Reno (Bo), c’erano centinaia di ragazzi, insegnanti,
bidelli, persone che come tutti i giorni si erano recati a scuola per
compiere il proprio dovere.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In quella scuola, undici ragazze ed un
ragazzo di quindici anni persero la vita.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quel che successe dopo l’impatto ve
lo lascio immaginare. Allora non avevamo internet, ma fin dal primo
pomeriggio fummo bombardati dalle immagini televisive. <br />Il fumo,
le urla, ragazzi in jeans che piangevano disperati, e quel buco nel
muro della scuola così grande da non sembrare neanche reale.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il 6 Dicembre 1990 furono spezzate
dodici vite, dodici vite che non poterono tornare a casa da scuola e
raccontare la loro giornata, spiegare di aver preso un bel voto,
giocare con la fantasia e immaginare il loro futuro.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A distanza di venticinque anni spesso
mi capita di pensare a loro, a quelle ragazze che donne non sono
potute diventare.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Cosa avrebbero fatto oggi ormai
quarantenni? Alcune di loro sarebbero state madri, altre mogli, donne
in carriera o casalinghe in lotta con i conti che non tornano, i
figli che ti fanno impazzire…
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ed invece guardo la loro foto, quella
classica che in primavera veniva scattata nel giardino della scuola.
I visi sorridenti e fiduciosi, le mani che si intrecciano a
suggellare un’amicizia che forse durerà tutta una vita.
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0CBO8sX8hx7zWr-ghjJ8pPG2bKmnEt64-dCVUTKpFocVGvRTLWZMuxbSUkGh2XGn-HW2OM2ojHk0Egk3RVwUfKjz7E4fnF-60TiLje4__0YVL6K09qy0P95_SpwFtRBqUSy7I5p55aA/s1600/12417816_10206967994271134_9146998109819316739_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0CBO8sX8hx7zWr-ghjJ8pPG2bKmnEt64-dCVUTKpFocVGvRTLWZMuxbSUkGh2XGn-HW2OM2ojHk0Egk3RVwUfKjz7E4fnF-60TiLje4__0YVL6K09qy0P95_SpwFtRBqUSy7I5p55aA/s1600/12417816_10206967994271134_9146998109819316739_n.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quelle ragazze eravamo noi. Noi con i
nostri sogni, le nostre prime delusioni d’amore, noi speranzose di
fare qualcosa di grande e di lasciare il segno in questa vita.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dei giorni successivi all’incidente
ho un vago ricordo, perché le emozioni erano troppo grandi da
gestire, perché una di quelle ragazze la conoscevo, perché come
spesso accade in questo paese fin tanto che il cadavere è caldo
bisogna sbatterlo in TV a tutti i costi, e la mia mente di sedicenne
era davvero troppo piena di confusione, rabbia e dolore.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il giorno dei funerali tutti insieme
chiedemmo una cosa: che un incidente del genere non capitasse mai
più. Stringevamo in mano i nostri fiori bianchi, con una targhetta
applicata su cui c’era scritta proprio quella frase “Mai più”.
<br />Mai più dolore, mai più incidenti assurdi (e ancora oggi senza
un colpevole), mai più scuole senza scale antincendio, ma più morti
inutili.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Venticinque anni sono passati e
purtroppo le cose non sono cambiate molto, questo mio ritratto più
che altro è per ricordare, perché qui in Italia si dimentica troppo
in fretta.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Penso che quelle dodici anime sarebbero
diventate delle belle persone da grandi, questo è quello che mi
piace credere.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Penso che questi ragazzi non debbano
essere ricordati solo una volta l’anno.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Penso che se c’è una giustizia,
allora forse un giorno qualcuno pagherà per questi morti.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma soprattutto penso a voi: Deborah,
Laura, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario,
Elisabetta, Elena, Carmen e Alessandra.. ovunque voi siate
vivrete per sempre nel mio ricordo.
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2lk0rvTnYuKFCkHGKmNpIdEqjpmPmXYnHo6GbTIIgJmn7eKpmnZdBSg_agxsTquOj524C5r2zCGKNL4X6PYuc794g63kl1ZstlqG7udv8gZ_K1oBzr7PmZv_3CfNrkWv7Je1I2N7sEBs/s1600/10410_10206967996911200_4300648826044665621_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2lk0rvTnYuKFCkHGKmNpIdEqjpmPmXYnHo6GbTIIgJmn7eKpmnZdBSg_agxsTquOj524C5r2zCGKNL4X6PYuc794g63kl1ZstlqG7udv8gZ_K1oBzr7PmZv_3CfNrkWv7Je1I2N7sEBs/s320/10410_10206967996911200_4300648826044665621_n.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Non posso che ringraziare Monica per aver voluto condividere con noi questo suo ricordo di un evento che ha cambiato la vita di tante persone, e che come molti rischia di cadere nell'oblio.<br />
<br />
Come sempre potete trovare l'articolo (pubblicato a dovere il giorno giusto) anche sui blog di<br />
<br />
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a><br />
<br />
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a></div>
<div>
Jennifer <a href="http://btsofmysoul.blogspot.it/" target="_blank">BTS of my Soul </a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela, Jennifer</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-41536000226508181042015-12-11T09:30:00.000+01:002015-12-11T09:30:04.790+01:00Mini Cheesecake Cookie & CreamAvete presente il gelato Haagen Dazs Cookie & Cream? Gelato alla vaniglia con pezzi di biscotto?<br />
Ecco quello che ho cercato di fare con queste tortine è di riprodurre quel sapore.<br />
A casa ho avuto pareri discordanti, qualcuno diceva che la vaniglia si sentiva tropo, ma le 13 tortine che ho preparato sono durate circa 12 ore, quindi direi che tutto sommato sono piaciute.<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
20/25 oreo<br />
2 uova<br />
1 cucchiaino di <a href="http://phoede.blogspot.it/2014/05/estratto-di-vaniglia.html" target="_blank">estratto di vaniglia</a> (o i semi di una bacca di vaniglia)<br />
100 gr di zucchero<br />
250 gr di formaggio spalmabile tipo Phladelphia<br />
<br />
<i>Preparazione</i>:<br />
In una ciotola lavorate con le fruste le uova con lo zucchero, aggiungete poi anche la vaniglia, e il formaggio e continuate a lavorare fino ad ottenere una crema omogenea e senza grumi,<br />
Posizionate sul fondo degli stampini da muffin un biscotto Oreo (io ho scoperto ultimamente gli stampi in cartoncino, che non necessitano della teglia, li trovo comodissimi, oltre che decorativi, e ormai utilizzo solo quelli, con buana pace delle mie due teglie per muffin).<br />
Riempite lo stampino con la crema alla vaniglia e sbriciolate sulla superficie gli altri Oreo.<br />
Infornate a 160° per 30 minuti.<br />
Sfornate le tortine, lasciatele raffreddare e lasciatele in frigo per qualche ora prima di servire.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1_f2IZeBce1xYVSUsfgR_cbRSt1125yL2JVP8mSFt42_IVChHBQAqTax4XdGdeNS5VeNbQ3EXDSjEUmBu1ShpLUx9nLb3aF8HwMEDb6ljJVnGcMOU8iS541G3FUQ6VHrSJSfESDGgl7A/s1600/IMG_20151127_001024.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1_f2IZeBce1xYVSUsfgR_cbRSt1125yL2JVP8mSFt42_IVChHBQAqTax4XdGdeNS5VeNbQ3EXDSjEUmBu1ShpLUx9nLb3aF8HwMEDb6ljJVnGcMOU8iS541G3FUQ6VHrSJSfESDGgl7A/s320/IMG_20151127_001024.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF8aMWF65YJQO7SOcLL9XvBaZi_ecuXTiLpQxmERNeBz1muKZrQLHLxnZBBcI3aaObpCyC9xCSZq7PcMLrTcOy9PtytoU55z3Qe46X3nMaoPzdOBA8f2G1i3W3BP-nNplpHSN3STzuKIw/s1600/IMG_20151127_090411.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF8aMWF65YJQO7SOcLL9XvBaZi_ecuXTiLpQxmERNeBz1muKZrQLHLxnZBBcI3aaObpCyC9xCSZq7PcMLrTcOy9PtytoU55z3Qe46X3nMaoPzdOBA8f2G1i3W3BP-nNplpHSN3STzuKIw/s320/IMG_20151127_090411.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDSzx2rh04orglfehomUVr_CI_FuIkQtJ-6MP85zpfwt2C4CvK9dMzSINIHBR9Z5bHl7ncp2b3_nv92npIVAD7Co0Ez5kMtDs-AOKtrn1Jp4PXJRGKPivld4ZS_2cBEWOmJL6Tsjpmscw/s1600/IMG_20151127_090458.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDSzx2rh04orglfehomUVr_CI_FuIkQtJ-6MP85zpfwt2C4CvK9dMzSINIHBR9Z5bHl7ncp2b3_nv92npIVAD7Co0Ez5kMtDs-AOKtrn1Jp4PXJRGKPivld4ZS_2cBEWOmJL6Tsjpmscw/s320/IMG_20151127_090458.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-3881877248245562762015-12-07T10:00:00.000+01:002015-12-07T10:00:11.655+01:00Ritratto di Signora: Yeonmi Park<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheLVTU7NzF7BlClTMn04lPbNGhlTVsWPN7VKf7dQKLJeCjWbs5OD3tNDMigT5FzfpAqH6BwHipdHm_wPkti6cAGFUQlJrcztayB9HnpMf1z2Xrf59EOd6s-8hNhgZ2foPozBCjTbZz4z4/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheLVTU7NzF7BlClTMn04lPbNGhlTVsWPN7VKf7dQKLJeCjWbs5OD3tNDMigT5FzfpAqH6BwHipdHm_wPkti6cAGFUQlJrcztayB9HnpMf1z2Xrf59EOd6s-8hNhgZ2foPozBCjTbZz4z4/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
<br />
Buon Lunedì, eccoci come di consueto con il nostro appuntamento.<br />
Questo mese è Francesca a raccontarci una storia che fa venire la pelle d'oca.<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Yeonmi Park nasce nel 1993 a Hyesan,
lungo la frontiera con la Cina.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Park come gli altri bambini viene
addestrata all'adorazione divina dei leader e oltre alla scuola è la
madre, infermiera dell'esercito della Corea del Nord a insegnare a
lei e alla sorella maggiore Eunmi le regole di una sopravvivenza
pacifica.</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Mi è stato insegnato
a non esprimere mai la mia opinione e a non fare domande, a seguire
semplicemente quello che il governo ordinava di dire o pensare. Mia
madre mi diceva di non sussurrare perché gli uccelli e i topi
potevano sentirmi.</i></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
La sua
infanzia non scorre felice perché la sua famiglia non ha cibo a
sufficienza, tanto che finito il riso lei e la sorella mangiano
libellule e cavallette e a 9 anni assiste all'esecuzione della madre
della sua migliore amica. La colpa della donna? Aver visto film
prodotti in Corea del Sud e averli fatti circolare tra gli amici!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://seriousseverity.files.wordpress.com/2014/10/yeonmi-8_copy_3061094c.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="199" src="https://seriousseverity.files.wordpress.com/2014/10/yeonmi-8_copy_3061094c.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Anche
Yeonmi riesce una volta a vedere una copia pirata di un film,
<i>Titanic</i>, dove scopre che gli americani non sono dei mostri
occidentali come vogliono farle credere e capisce che la soluzione è
fuggire.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
La fuga
verso la Cina avviene dopo che il padre, condannato a 17 anni di
carcere per traffico nel mercato nero, riesce a uscire di prigione,
luogo in cui viene torturato e privato di acqua e cibo, con l'aiuto
di funzionari pubblici corrotti. E' molto debilitato e ha un cancro.</div>
<br />
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
A
partire però sono solo Park e la madre, perché la sorella maggiore
fugge senza avvisarli e il padre decide di non partire per non
rallentarle. </div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Nella
notte del 30 marzo 2007 con l'aiuto di trafficanti di esseri umani
attraversano un fiume ghiacciato e tre montagne per entrare nel
confine cinese. Uno dei trafficanti però le minaccia di denunciarle
a meno che la madre non abbia rapporti sessuali con lui. La madre per
la loro sicurezza accetta e viene violentata di fronte alla figlia.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Nello
stesso anno riescono a far entrare anche il padre in Cina, ma nel
gennaio del 2008 mentre vivono in segreto il padre muore per cancro
al colon: aveva 45 anni.</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Non ci fu nessun
funerale. Niente. (…) Non potevo chiamare nessuno per dire che mio
padre era morto.</i></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Nel
febbraio 2009 dopo aver ricevuto aiuto da attivisti dei diritti umani
e missionari cristiani si recano in Mongolia per cercare asilo dai
diplomatici coreani del sud. Quando raggiungono il confine mongolo
vengono fermate e minacciate dalle guardie di essere riportate
indietro. Park e la madre minacciano di uccidersi con i coltelli.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Ho pensato che fosse la
fine della mia vita. (…)</i></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Le loro
azioni per fortuna persuadono le guardie che decidono di farle
proseguire, ma vengono inserite sotto custodia presso un centro di
detenzione nella capitale della Mongolia.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Il 1°
aprile 2009 vengono mandate all'aeroporto, destinazione Seoul.
Finalmente sono libere!</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://thepeacewager.files.wordpress.com/2015/03/img_2266.jpg?w=590" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://thepeacewager.files.wordpress.com/2015/03/img_2266.jpg?w=590" width="320" /></a></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Park una
volta arrivata in Corea del Sud si trova di fronte a un nuovo mondo.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Alla vista delle scale
mobili non riuscivo a capire come mai la terra si muovesse. E in
bagno la carta igienica era così profumata che non osavo usarla, per
quanto era bella.</i></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://is1.mzstatic.com/image/thumb/Publication6/v4/93/0a/2e/930a2eea-e156-6ebe-a60d-77142e00d32b/screenshot5.png/480x480bb-85.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://is1.mzstatic.com/image/thumb/Publication6/v4/93/0a/2e/930a2eea-e156-6ebe-a60d-77142e00d32b/screenshot5.png/480x480bb-85.jpg" height="320" width="240" /></a>Dopo le
prime difficoltà lei e la madre riescono a trovare un lavoro: Park
come assistente di negozio e la madre come cameriera. Yeonmi continua
anche la sua formazione all'università Dongguk di Seoul, e grazie
all'intelligence sudcoreana riesce anche a riunirsi con la sorella
maggiore Eunmi.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Yeonmi
attraverso i libri (ne legge in media 100 all'anno) comprende molte
cose. Con <i>1984 </i>di Orwell vede la realtà del suo paese,
tramite<i> Jane Eyre </i>trova le parole che esprimono la libertà e
grazie ai romanzi comincia a comprendere anche la compassione.</div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>(…) L'empatia va
insegnata, ma non può sbocciare in una prigione con 25 milioni di
persone.</i></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://static.ilfoglio.it/redazione/articoli/2015/11/11/134839/Schermata%202015-11-11%20a%2008_53_29.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://static.ilfoglio.it/redazione/articoli/2015/11/11/134839/Schermata%202015-11-11%20a%2008_53_29.png" height="320" width="218" /></a>Yeonmi
Park ora ha 22 anni, è un'attivista che si batte per l'affermazione
dei diritti nella Corea del Nord del dittatore Kim Jong-U, che vuole
dar voce alle decine di migliaia di nordcoreani che scappano da un
paese dove le esecuzioni ci sono tutti i giorni, è presente la
censura su Internet, gli oppositori vengono dati in pasto ai cani e
sono presenti i campi di lavoro, luoghi in cui vengono compiute
atrocità simili a quelle commesse dai nazisti, dove si trovano
almeno 120 mila prigionieri politici e anche bambini.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
A
ottobre Park ha partecipato al <i>One Young World Summit </i>dove si
è confrontata con personaggi come Kofi Annan e ha scritto un libro
<i>La mia lotta per la libertà</i>.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Non
conoscevo la storia di questa ragazza e neanche tutto ciò che accade
ogni giorno in Corea del Nord. Leggere la sua storia è stato
commovente, ma mi ha fatto provare anche tanta rabbia perché non è
giusto che una persona debba passare tutto ciò. Ho voluto dedicarle
questo ritratto per aiutarla nel mio piccolo con la sua battaglia,
visto che i media non ne fanno parola.</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Al
prossimo mese,</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Francesca</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://siennashin0815.files.wordpress.com/2014/11/10659027_634945596623536_8258919347436872117_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="118" src="https://siennashin0815.files.wordpress.com/2014/11/10659027_634945596623536_8258919347436872117_o.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Non conoscevo la storia di Yeonemi, e come lei chissà quanti altri. </div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
Le cose che questa ragazza ha dovuto affrontare nella sua breve vita sono al di là di quello che io posso immaginare, eppure lei non si da per vinta e continua a combattere per far si che altri non debbano patire quello che è toccato a lei.<br />
<br />
Come sempre potete leggere questo articolo sui blog di:<br />
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a><br />
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela</div>
</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-77774432162139114212015-12-04T10:00:00.000+01:002015-12-04T10:00:07.561+01:00Treccia con cioccolatoHo visto video e foto di questa cosa ovunque, e aspettavo solo di avere 5 minuti (non scherzo parlo letteralmente di 5 minuti).<br />
E finalmente ci sono riuscita.<br />
La ricetta perfetta per un dolce che potrebbe risolvere una serata: ospiti improvvisi, una cena arrangiata e poi un dolcetto non vogliamo metterlo a tavola?<br />
Questa è la risposta perfetta.<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
rotolo di pasta sfoglia<br />
tavoletta di cioccolato<br />
latte<br />
<br />
<i>Procedimento</i>:<br />
Stendete il rotolo di pasta sfoglia e posizionate la tavoletta di cioccolato al centro (potete usare la cioccolata che preferite, in questo caso ho utilizzato una tavoletta di cioccolato comprata al lidl con all'interno dei pezzi di biscotto simil'Oreo)<br />
Tagliate la sfoglia in alto e in basso in modo da ripiegare la sfoglia sui lati corti.<br />
Tagliate la sfoglia in strisce orizzontali perpendicolari ai lati lunghi della tavoletta, e incrociateli sopra di essa alternando le strisce di sfoglia,<br />
Spennellate on un po' di latte e infornate a 200° per 25/30 minuti.<br />
Sfornate e lasciate intiepidire prima di tagliarlo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-7CFMHcJMjNZM7fmpWDli0zpLXcSbZE6C6Z0Yyx6cLdxwz-BR5ouTXG6hjd-SC9r3PNidAszTSJhi_FYg5anC6w5mYPLxX51EsaBDUl7T_Gb8SoVbCMFOFKr61PyAoDE3xh_qcL-F0oI/s1600/IMG_20151123_164206.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-7CFMHcJMjNZM7fmpWDli0zpLXcSbZE6C6Z0Yyx6cLdxwz-BR5ouTXG6hjd-SC9r3PNidAszTSJhi_FYg5anC6w5mYPLxX51EsaBDUl7T_Gb8SoVbCMFOFKr61PyAoDE3xh_qcL-F0oI/s320/IMG_20151123_164206.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx288tmAHSy4cfwu7nKjevc3qsJyqX-kyhdv-O31WWDZTS14k3xozwhlCbq3pc_-gE8nVal_pAKHTpvfpmrjUJ0BIaFjNSQiXeHj0VTMJTB7RCjT322BJZx8RfDHl0yScraGp5RCHteLs/s1600/IMG_20151123_164247.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx288tmAHSy4cfwu7nKjevc3qsJyqX-kyhdv-O31WWDZTS14k3xozwhlCbq3pc_-gE8nVal_pAKHTpvfpmrjUJ0BIaFjNSQiXeHj0VTMJTB7RCjT322BJZx8RfDHl0yScraGp5RCHteLs/s320/IMG_20151123_164247.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-90541549710570690772015-12-01T09:30:00.000+01:002015-12-01T09:30:03.942+01:00Estratto Mela, Carota, zenzeroVi ho mai presentato l'ultimo entrato in famiglia?<br />
Mi sa di no!<br />
Questa estate ho comprato un estrattore di succhi e me ne sono innamorata.<br />
In generale i succhi mi piacciono, ma li trovo troppo dolci, e poi quelli che sanno veramente di frutta e non di acqua colorata sono decisamente costosi.<br />
Inoltre vogliamo mettere la possibilità di scegliere e inventare il gusto del succo che vogliamo bere?!<br />
<br />
<i>Ingredienti</i>:<br />
2 mele verdi<br />
2 arance<br />
5 o 6 carote<br />
2 cm di zenzero<br />
<br />
<i>Procedimento</i>:<br />
Pelate lo zenzero e tagliatelo a pezzetti, lavate la frutta e tagliatela in pezzi non troppo grandi e fateli girare nell'estrattore<br />
Io faccio passare tutto, bucce e semi compresi, verranno spremuti anche loro e separati poi dall'estrattore.<br />
Da queste quantità ho ricavato circa mezzo litro di estratto.<br />
Ricordatevi di agitare bene prima di bere.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJDkw58im6GBnolUU5srDAzk9m0zpDjN-q1ZduRlBGR2jt-BgXDugBmjUyzPFCQWq7BELd8_rn8W31B8JwBtXTIYQYXOLZwXGzX3jWJ2oopl7dlIO7Pr1HUt2MMNuCgw7YmtrmxS8B698/s1600/IMG_20150925_115055.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJDkw58im6GBnolUU5srDAzk9m0zpDjN-q1ZduRlBGR2jt-BgXDugBmjUyzPFCQWq7BELd8_rn8W31B8JwBtXTIYQYXOLZwXGzX3jWJ2oopl7dlIO7Pr1HUt2MMNuCgw7YmtrmxS8B698/s320/IMG_20150925_115055.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeX1FWN_WnyPzgtrAlAL2dNl8UlIkexgajezMK7SrRKCEME_kfjD8-YWjMloTROeq1-BDHq6_w0E679hfVdjsMulUPJdAiJ1_yKyFpdlbbWfptOIvGv10fUbFANvdsE1HgK4Sbki0t79w/s1600/IMG_20150925_122345.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeX1FWN_WnyPzgtrAlAL2dNl8UlIkexgajezMK7SrRKCEME_kfjD8-YWjMloTROeq1-BDHq6_w0E679hfVdjsMulUPJdAiJ1_yKyFpdlbbWfptOIvGv10fUbFANvdsE1HgK4Sbki0t79w/s320/IMG_20150925_122345.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-79929185081945346852015-11-02T13:21:00.000+01:002015-11-02T19:59:23.593+01:00Ritratto di Signora: Jordan Bone<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8JGJInuAEsQ3ojNxvFbz2Bs9cASU258W3_SylD-ATMuuEA-CXzn7njGnUA-Sq92g0V-EzO-hoqjs_imWyGtVl-dEE6nRzxanateU041w0vl8rhMsaVf__GHagTWKcGcJqiYbFhVYeEbU/s1600/cameo1_original.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8JGJInuAEsQ3ojNxvFbz2Bs9cASU258W3_SylD-ATMuuEA-CXzn7njGnUA-Sq92g0V-EzO-hoqjs_imWyGtVl-dEE6nRzxanateU041w0vl8rhMsaVf__GHagTWKcGcJqiYbFhVYeEbU/s1600/cameo1_original.png" /></a></div>
<br />
<br />
Buon lunedì (con calma però che il fine settimana è stato difficile!) e bentornati con il nostro appuntamento.<br />
Questo mese tocca a me parlarvi di una donna che mi ha colpito subito per la sua forza e la sua gioia di vivere<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://bi.gazeta.pl/im/62/df/11/z18742626Q,Jordan-Bone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://bi.gazeta.pl/im/62/df/11/z18742626Q,Jordan-Bone.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<br />
<br />
Ho “conosciuto” la donna di cui ho scelto di parlare solo poco tempo fa, non posso dire di averla seguita molto o di conoscerla benissimo, ma mi ha talmente colpito che non ho voluto aspettare.<br />
Lei è Jordan Bone, una beauty blogger, e sul <a href="http://jordansbeautifullife.com/">suo blog</a> si presenta così:<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<i><span style="color: magenta;"></span></i><br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: magenta;"><i><span style="color: magenta;">“Hey, sono Jordan, ho 25 anni </span></i></span></i></div>
<i><span style="color: magenta;">
</span></i><br />
<div style="text-align: center;">
(26 ormai, il suo compleanno è stato giusto pochi giorni fa, aggiungo io)</div>
<i></i><br />
<div style="text-align: center;">
<i><i><span style="color: magenta;">e vivo a Norfolk, Regno Unito. </span></i></i></div>
<i>
<span style="color: magenta;"><div style="text-align: center;">
<i><span style="color: magenta;">Ho un meraviglioso spelndido fidanzato di nome Mike. </span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: magenta;">Lo amo molto. </span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: magenta;">Ho due cani pazzi: un chihuahua, Lola, di 6 anni e un Pomerania, Pumpkin, di 3.</span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: magenta;">Ho una famiglia meravigliosa che mi sostiene molto. Fortunata!”</span></i></div>
</span></i><br />
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Ricapitoliamo: Jordan è giovane, bella, bionda e con due occhi azzurri che fanno paura da quanto sono limpidi. È una beauty blogger e una yutber molto seguita (71.000 iscritti al <a href="http://www.youtube.com/jordanbone89">suo canale</a>).<br />
È anche molto attiva su <a href="https://instagram.com/jbone89/">instagram</a> (il social che seguo maggiormente e che adoro per la sua immediatezza) dove posta almeno un paio di foto al giorno con outfit, prodotti beauty e, ovviamente, i trucchi che realizza.<br />
E quindi di che cosa stiamo parlando? <br />
Basta continuare a leggere la sua presentazione:<br />
<div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: magenta;">“Beh non sono sempre stata così fortunata, anzi ad essere onesti sono stata molto lontana dall'esserlo”</span></i></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2015/07/23/20/2ACA058A00000578-3172259-image-a-8_1437681347534.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2015/07/23/20/2ACA058A00000578-3172259-image-a-8_1437681347534.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
<br />
Nel 2005, a soli 15 anni, a causa di un incidente d'auto si rompe la vertebra c6, e questo significa che si ritrova paralizzata dalla vita in giù.<br />
Nell'età in cui le ragazze escono a divertirsi, studiano, crescono, Jordan si rtirova ad affrontare una sfida enorme.<br />
Una sfida che guardando il suo blog è riuscita a vincere grazie soprattutto alla sua positività (oltre ovviamente al sostegno delle persone che ama).<br />
Ora partecipa a programmi che servono a mettere in guarda i giovani sui rischi di una guida spericolata, e li sporna raccontando la sua storia e ripetendo loro:</div>
<div>
<br />
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<span style="color: magenta;"></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: magenta;"><i>“Sei incredibile, non invincibile”</i></span></div>
<span style="color: magenta;">
</span><br />
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="text-align: left;">
Penso che già questo basterebbe a spiegare perchè ho pensato di parlavi di Jordan, ma c'è ancora una parte della storia da raccontare, che poi è il motivo per cui l'ho conosciuta.</div>
<div style="text-align: left;">
Come ho detto, è una beauty blogger e una youtuber seguita, ha una tecnica di trucco molto particolare che nel montaggio finale dei suoi video si percepisce, ma non si capisce.</div>
<div style="text-align: left;">
Jordan infatti ha scelto di tenere la disabilità fuori dai suoi video perché diventare una beauty blogger è stato il suo modo di dimostrare al mondo che era sempre la stessa, anche dopo l'incidente. </div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: magenta;">"Essere sulla sedia a rotelle non era nei miei piani,</span></i></div>
<i></i><br />
<div style="text-align: center;">
<i><i><span style="color: magenta;">perciò non ho voluto che la gente lo vedesse"</span></i></i></div>
<i>
</i><br />
<div align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #9966cc;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><i><br /></i></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://imguol.com/c/entretenimento/e8/2015/09/04/jordan-bone-contou-que-ficou-na-cadeira-de-rodas-apos-acidente-de-carro-1441381940896_300x420.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://imguol.com/c/entretenimento/e8/2015/09/04/jordan-bone-contou-que-ficou-na-cadeira-de-rodas-apos-acidente-de-carro-1441381940896_300x420.jpg" height="200" width="142" /></a></div>
Nel tempo però chi la seguiva si è accorto che c'era qualcosa di strano nella sua tecnica e sempre più insistentemente le chiedevano che problemi avesse con le mani.<br />
Alla fine Jordan ha deciso di girare un video dove mostra tutte le parti che normalmente tagliava.<br />
Sempre in seguito al suo incidente ha una mobilità delle mani molto limitata, ma nonostante questo riesce a creare dei trucchi stupendi (che personalmente, con tutte le mia capacità motorie intatte, nemmeno mi sogno).</div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/MMkILprbsK4/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/MMkILprbsK4?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div>
<br /></div>
<br />
E in questo video dal titolo #MyBeautifulStruggle mostra il “dietro le quinte” dei suoi video, la difficoltà nell'impugnare i pennelli o nell'aprire un contenitore. Movimenti che noi compiamo tutti i giorni senza nemmeno doverci pensare per lei sono una sfida continua, ha dovuto inventare un modo tutto nuovo per compiere questi piccoli gesti. <br />
E invita tutti quelli che la seguono a condividre le sfide che hanno dovuto affrontate usando l'hastag che lei ha scelto come titolo per il suo video. <br />
So che può sembrare una cosa di poco conto, si potrebbe pensare che con tutti i problemi che ha dovuto affrontare, concentrarsi sulla capacità di truccarsi sia quasi superficiale. <br />
Ma è proprio quello che mi ha colpito di più, personalmente credo che sia proprio in queste piccole cose di secondaria importanza che ha dimostrato ancora di più la sua forza. <br />
Sarebbe stato semplice lasciare perdere il trucco, lasciare perdere youtube, e l'idea di diventare blogger, ma quello era il suo obiettivo e ha fatto di tutto per raggiungerlo.<br />
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://estilo.catracalivre.com.br/wp-content/uploads/sites/5/2015/09/jordan_destaque031.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://estilo.catracalivre.com.br/wp-content/uploads/sites/5/2015/09/jordan_destaque031.jpg" width="320" /></a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
Come sempre potete leggere questo articolo sui blog di:<br />
Monica <a href="http://monica-booksland.blogspot.com/">Book Land</a><br />
Miki <a href="http://mikiinthepinkland.blogspot.com/">Miki In The Pinkland</a><br />
Francesa di <a href="http://francilettricesognatrice.blogspot.com/">Franci lettrice sognatrice</a><br />
<div>
Daniela <a href="http://libroperamico.blogspot.it/">Un libro per amico</a><br />
<br />
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela</div>
Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-70198103132599770612015-10-13T10:00:00.000+02:002015-10-13T10:00:03.469+02:00Ciambellone allo YogurtUna torta semplice da fare e perfetta per una prima colazione da inzuppare nel latte.<br />
Oppure con un po' di pana e di frutta si guarnisce velocemente rendendola un bellissimo dessert da presentare in tavola.<br />
Non vi dico che ho fatto questa torta per il mio compleanno ad Aprile, visto che sono passati solo sei mesi.<br />
<em><br /></em>
<em>Ingredienti per 6 persone:</em><br />
3 uova<br />
3 vasetti di farina<br />
2 vasetti di zucchero<br />
1 vasetto di yogurt al naturale<br />
1 vasetto di olio di semi<br />
1 bustina di lievito per dolci<br />
2 cucchiai di latte<br />
burro q.b.<br />
zucchero a velo q.b.<br />
<br />
<em>Procedimento:</em><br />
Frulla <span style="color: #303030;">uova, farina, yogurt, zucchero, olio, lievito e latte fino ad ottenere un composto ben amalgamato.</span><br />
Imburra ed infarina uno stampo a ciambella da 24 cm <span style="color: #303030;">di diametro, spolverizzatelo di zucchero, versa il composto e cuoci a 180°C per 30 minuti.</span><br />
Lascia intiepidire il ciambellone poi sformalo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKI3pF638O9Kw59MkYkT7aQoqx1v2LFO-vEv6F9nj8RAulMFbHEYNa1a_V6Fho0vANboRJpvfMyQMMyixtQ7ufr8qQGrsvJJp2gl0h6mQwL-K9cgPDG_REIftdjxk40EB1E4PH1LuBq0/s1600/P4150304.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKI3pF638O9Kw59MkYkT7aQoqx1v2LFO-vEv6F9nj8RAulMFbHEYNa1a_V6Fho0vANboRJpvfMyQMMyixtQ7ufr8qQGrsvJJp2gl0h6mQwL-K9cgPDG_REIftdjxk40EB1E4PH1LuBq0/s320/P4150304.JPG" width="320" /></a></div>
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Una volta raffreddata la torta si può completare con una spolverata di zucchero a velo, oppure, come dicevo prima, si può decorare.<br />
Ho tagliato il ciambellone a metà e steso la panna sulla superficie e ricoperto con fragole tagliate a pezzi,<br />
Dopo aver richiuso riposizionato parte superiore ho creato con la panna delle rose e posizionato al centro di ciascuna fragole intere<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR52GlVWcM5Id4cLwa_KxBGk7DCUI6MFhj5mUMa2_I6euPxMMF58YedO49wi4VqujnJKZUrW38o-NH9EEPolJJyyRh7_WI1Tnw2xCnJLGPBhcgVGjyDf0Qvj7LkmpGe6LY82ZN9Vlgeeg/s1600/20150416_090504.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR52GlVWcM5Id4cLwa_KxBGk7DCUI6MFhj5mUMa2_I6euPxMMF58YedO49wi4VqujnJKZUrW38o-NH9EEPolJJyyRh7_WI1Tnw2xCnJLGPBhcgVGjyDf0Qvj7LkmpGe6LY82ZN9Vlgeeg/s320/20150416_090504.jpg" width="240" /></a></div>
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<span id="goog_1245916843"></span><span id="goog_1245916844"></span><br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-46894618312163229152015-10-09T10:00:00.000+02:002015-10-09T10:00:03.830+02:00Torta StregattoQuesta non sarà una vera e propria ricetta, anzi niente numeri e una lista di ingredienti forse un po' insolita, ma vorrei condividere una piccola "scoperta "<br />
che ho fatto tempo fa su Pinterest (qui accanto trovate il link al mio profilo, anche se ultimamente anche quello è stato un po' trascurato)<br />
Comunque è un metodo per creare delle decorazioni ottimo, semplice e d'effetto.<br />
Io l'ho utilizzato per aggiungere un tocco in più per la torta di compleanno per mia sorella (parliamo solo di 6 mesi fa, suvvia, non è mica passato così tanto tempo!)<br />
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<i>Ingredienti</i>:<br />
pan di spagna<br />
creama<br />
pasta di zucchero<br />
cialde di riso per involtini primavera<br />
coloranti alimentari<br />
pennarelli per alimenti<br />
sagome<br />
colla per alimenti<br />
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<i>Preparazione</i>:<br />
Dopo aver assemblato una semplice torta di pan di spagna e crema (due strati viola e uno fucsia), l'ho coperta con la panna e rivestita con la pasta di zucchero fucsia,<br />
Una volta fatto ciò ho steso la pasta di zucchero viola e tagliato delle strisce larghe circa 2-3 cm per posizionarle sulla torta fissandole con la colla alimentare.<br />
Ho stampato un disegno dello Stregatto e ho ritagliato la sagoma delle varie parti del volto che volevo riprodurre.<br />
Dopo aver ritagliato ogni parte nella pasta di zucchero nei colori le ho sovrapposte incollandole per riprodurre l'immagine e l'ho poi incollata sulla torta.<br />
Per concludere, e questa è la scoperta che vorrei condividere con voi, ho utilizzato le cialde che si usano per fare gli involtini primavera per fare delle decorazioni in stile Alice nel Paese delle Meraviglie.<br />
Dopo aver trovato dei disegni che mi piacessero (il cappello del Cappellaio Matto, l'orologio del Bianconiglio, e ovviamente la scritta We are all made here) li ho stampati e vi ho posizionato sopra la cialda di riso ricalcandola con i pennarelli alimentari.<br />
Io li ho ritagliati usando il bisturi, facendo molta attenzione perché la cialda essendo rigida tende a spezzarsi.<br />
Ho colorato i disegni come più mi piacevano e poi li ho incollati su degli stuzzicadenti per posizionarli poi in verticale sopra la torta,<br />
Trovo questa tecnica ottima per chi come me non sa disegnare, basta posizionare la cialda sopra un disegno come se fosse carta da lucido e il gioco è fatto.<br />
Al supermercato e nei negozi di pasticceria si trovano le cialde di ostia disegnate da porre sulle proprie torte, ma, e sono sicura non sia successo solo a me, non sempre si trovano i disegni che si vorrebbe, In questo modo il problema è risolto.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQjWKIYQ6-HLvsjRNqNmUYIAIK3arItTQpkbTd1Aw2zzsci6OZaoWmGp2-d6eoDrki-B3HW-O1KxDAHmatucZlm12YyNd7U-1Z4sUMFUKxk7ulj-qTYw-i0Eg3hiFI7hSd9NHZ5rkdDX8/s1600/P3230259.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQjWKIYQ6-HLvsjRNqNmUYIAIK3arItTQpkbTd1Aw2zzsci6OZaoWmGp2-d6eoDrki-B3HW-O1KxDAHmatucZlm12YyNd7U-1Z4sUMFUKxk7ulj-qTYw-i0Eg3hiFI7hSd9NHZ5rkdDX8/s320/P3230259.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQxccduSJ9HxM8rp-ALFQ7y3GXzkNkEOTso3MOuOIXFKh63z9M1g-UgSBYwA7MmURGxpaEzectj26Tigd7_i-uyxB0c3I_rSF7BzrgmiAEzH4Nd6CB6F0RspJdtn0YMWGh7jTE17XDdD4/s1600/P3230260.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQxccduSJ9HxM8rp-ALFQ7y3GXzkNkEOTso3MOuOIXFKh63z9M1g-UgSBYwA7MmURGxpaEzectj26Tigd7_i-uyxB0c3I_rSF7BzrgmiAEzH4Nd6CB6F0RspJdtn0YMWGh7jTE17XDdD4/s320/P3230260.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6lAnm5OgCOJ2fS_jZqVjSQhR7Ka7jmY4cNws63B3JRG8fFf2taRNsC35-IqokxsPviUle2pVMDF7uftKGfI9HDysjkF_pFNE5dF80xpOopKZliKhKhzJWUTGUAxkChc5t1Am8EFsJcB8/s1600/P3230261.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6lAnm5OgCOJ2fS_jZqVjSQhR7Ka7jmY4cNws63B3JRG8fFf2taRNsC35-IqokxsPviUle2pVMDF7uftKGfI9HDysjkF_pFNE5dF80xpOopKZliKhKhzJWUTGUAxkChc5t1Am8EFsJcB8/s320/P3230261.JPG" width="320" /></a></div>
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<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8863390608478064027.post-45232030013603971432015-10-07T10:30:00.000+02:002015-10-07T10:30:01.276+02:00Riso salmone zucchine e limeHo provato questa ricetta in estate, quasi faceva caldissimo. E infatti l'abbiamo mangiata fredda come un'insalata, ma secondo me sarebbe ottima anche calda.<br />
Anzi devo assolutamente rifarlo ora che fa più fresco perché era proprio buono.<br />
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<i>Ingredienti (per 4 persone):</i><br />
250 gr di riso basati<br />
2 zucchine<br />
200 gr di salmone affumicato<br />
2 lime<br />
Sale<br />
Olio extravergine<br />
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<i>Preparazione:</i><br />
Tagliate a cubetti le zucchine e fatele saltare i una padella molto calda senza aggiungere nulla. Devono dorare leggermente all'esterno ma rimanere comunque croccanti.<br />
Nel frattempo portate ad ebollizione una pentola di acqua salata e lessate il riso.<br />
Una volta cotto il riso scolarlo e freddarlo veocemente sotto l'acqua fredda.<br />
Condire il riso con un filo d'olio in modo che non si attacchi. Mescolarlo con le zucchine, il salmone fatto a strisce e il succo dei due lime.<br />
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<br />Phoedehttp://www.blogger.com/profile/09662684720064679797noreply@blogger.com6