martedì 13 ottobre 2015

Ciambellone allo Yogurt

Una torta semplice da fare e perfetta per una prima colazione da inzuppare nel latte.
Oppure con un po' di pana e di frutta si guarnisce velocemente rendendola un bellissimo dessert da presentare in tavola.
Non vi dico che ho fatto questa torta per il mio compleanno ad Aprile, visto che sono passati solo sei mesi.

Ingredienti per 6 persone:
3 uova
3 vasetti di farina
2 vasetti di zucchero
1 vasetto di yogurt al naturale
1 vasetto di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci
2 cucchiai di latte
burro q.b.
zucchero a velo q.b.

Procedimento:
Frulla uova, farina, yogurt, zucchero, olio, lievito e latte fino ad ottenere un composto ben amalgamato.
Imburra ed infarina uno stampo a ciambella da 24 cm di diametro, spolverizzatelo di zucchero, versa il composto e cuoci a 180°C per 30 minuti.
Lascia intiepidire il ciambellone poi sformalo.


Una volta raffreddata la torta si può completare con una spolverata di zucchero a velo, oppure, come dicevo prima, si può decorare.
Ho tagliato il ciambellone a metà e steso la panna sulla superficie e ricoperto con fragole tagliate a pezzi,
Dopo aver richiuso riposizionato parte superiore ho creato con la panna delle rose e posizionato al centro di ciascuna fragole intere



venerdì 9 ottobre 2015

Torta Stregatto

Questa non sarà una vera e propria ricetta, anzi niente numeri e una lista di ingredienti forse un po' insolita, ma vorrei condividere una piccola "scoperta "
che ho fatto tempo fa su Pinterest (qui accanto trovate il link al mio profilo, anche se ultimamente anche quello è stato un po' trascurato)
Comunque è un metodo per creare delle decorazioni ottimo, semplice e d'effetto.
Io l'ho utilizzato per aggiungere un tocco in più per la torta di compleanno per mia sorella (parliamo solo di 6 mesi fa, suvvia, non è mica passato così tanto tempo!)

Ingredienti:
pan di spagna
creama
pasta di zucchero
cialde di riso per involtini primavera
coloranti alimentari
pennarelli per alimenti
sagome
colla per alimenti

Preparazione:
Dopo aver assemblato una semplice torta di pan di spagna e crema (due strati viola e uno fucsia), l'ho coperta con la panna e rivestita con la pasta di zucchero fucsia,
Una volta fatto ciò ho steso la pasta di zucchero viola e tagliato delle strisce larghe circa 2-3 cm per posizionarle sulla torta fissandole con la colla alimentare.
Ho stampato un disegno dello Stregatto e ho ritagliato la sagoma delle varie parti del volto che volevo riprodurre.
Dopo aver ritagliato ogni parte nella pasta di zucchero nei colori le ho sovrapposte incollandole per riprodurre l'immagine e l'ho poi incollata sulla torta.
Per concludere, e questa è la scoperta che vorrei condividere con voi, ho utilizzato le cialde che si usano per fare gli involtini primavera per fare delle decorazioni in stile Alice nel Paese delle Meraviglie.
Dopo aver trovato dei disegni che mi piacessero (il cappello del Cappellaio Matto, l'orologio del Bianconiglio, e ovviamente la scritta We are all made here) li ho stampati e vi ho posizionato sopra la cialda di riso ricalcandola con i pennarelli alimentari.
Io li ho ritagliati usando il bisturi, facendo molta attenzione perché la cialda essendo rigida tende a spezzarsi.
Ho colorato i disegni come più mi piacevano e poi li ho incollati su degli stuzzicadenti per posizionarli poi in verticale sopra la torta,
Trovo questa tecnica ottima per chi come me non sa disegnare, basta posizionare la cialda sopra un disegno come se fosse carta da lucido e il gioco è fatto.
Al supermercato e nei negozi di pasticceria si trovano le cialde di ostia disegnate da porre sulle proprie torte, ma, e sono sicura non sia successo solo a me, non sempre si trovano i disegni che si vorrebbe, In questo modo il problema è risolto.







mercoledì 7 ottobre 2015

Riso salmone zucchine e lime

Ho provato questa ricetta in estate, quasi faceva caldissimo. E infatti l'abbiamo mangiata fredda come un'insalata, ma secondo me sarebbe ottima anche calda.
Anzi devo assolutamente rifarlo ora che fa più fresco perché era proprio buono.

Ingredienti (per 4 persone):
250 gr di riso basati
2 zucchine
200 gr di salmone affumicato
2 lime
Sale
Olio extravergine

Preparazione:
Tagliate a cubetti le zucchine e fatele saltare i una padella molto calda senza aggiungere nulla. Devono dorare leggermente all'esterno ma rimanere comunque croccanti.
Nel  frattempo portate ad ebollizione una pentola di acqua salata e lessate il riso.
Una volta cotto il riso scolarlo e freddarlo veocemente sotto l'acqua fredda.
Condire il riso con un filo d'olio in modo che non si attacchi. Mescolarlo con le zucchine, il salmone fatto a strisce e il succo dei due lime.


lunedì 5 ottobre 2015

Ritratto di Signora: Lucia Annibali




Buon Lunedì.
Siamo già ad Ottobre, e vorrei essere decisamente più presente, non avendo altri appuntamenti fissi negli ultimi mesi ricompaio solo all'inizio del mese, ma prima o poi riuscirò a riprendere in mano la situazione.
Nel frattempo leggiamo insieme il ritratto che questo mese ha scritto Daniela per noi.

Oggi ho scelto di parlarvi di una donna di cui sicuramente tutti avete sentito parlare ma il cui nome magari non collegate immediatamente alla storia. Anche io, come tutti ne avevo sentito parlare ma ho potuto approfondirne la conoscenza leggendo il suo libro "Io ci sono. La mia storia di non amore" edito da Rizzoli dove in prima persona racconta quello di cui adesso vi parlerò.
Lucia Annibali, una forza disarmante, un coraggio non facile da trovare e che può insegnare moltissimo su come affrontare le difficoltà. E qui non parliamo di una difficoltà qualunque. È il 16 aprile 2013  quando Lucia viene sfregiata al volto con l’acido da due albanesi all’interno del suo appartamento. Lei non ha dubbi, il mandante è Luca Varani,  avvocato di successo con cui ha avuto una relazione che da tempo la perseguita.

Un uomo sicuramente disturbato - perchè una persona che arriva ad un gesto del genere non può essere una persona normale, non posso crederci - ma assolutamente lucido e in sè quando organizza un piano così tremendo, andando ad acquistare l'acido necessario, assoldando due sicari per portarlo a compimento, pensando a possibili alibi che possano scagionarlo. 
Lucia è la vittima di un amore "non amore" di un uomo che non si è mai totalmente legato a lei ma che comunque non vuole lasciarla andare, Lucia è una forza della natura per l'atteggiamento che da subito assume verso quello che le è successo, trovando la forza per reagire ed anche quella per non far pesare sugli altri la sua sofferenza.
Non è facile leggere questo libro senza provare odio verso l'uomo che è stato capace di provocare tanta sofferenza, non so come faccia Lucia a non farlo emergere dalle sue parole che risultano sempre di amore verso la vita e di speranza per il futuro.
Ci racconta di come tutto è cominciato, quasi per caso, una storia come tante. Avvocato lei, avvocato lui, ci si incontra per lavoro e nasce qualcosa. È una relazione strana la loro, non è ufficiale, Luca tende sempre a scappare ad un certo orario, a non farsi vedere in pubblico, a non rendere la cosa una vera relazione.
Finchè Lucia non inizia ad insospettirsi e scopre un'altra donna, non un'amante passeggera ma una relazione che va avanti da anni e che comprende anche una convivenza. Si lasciano, poi lui ritorna, accampa bugie su bugie riguardo all'altra relazione; ogni volta però la situazione non cambia. Lui è ossessivo, la perseguita, la contatta continuamente, si presenta fuori dalla sua porta, cerca di riavvicinarsi a lei dicendole che con l'altra è tutto finito ma ogni sua parola è una bugia e Lucia lo sa per certo dopo che parla con Ada, l'altra, e in un confronto a tre lui ammette. Ma tutto torna a breve come prima e Lucia nonostante il grande dolore non riesce a staccarsi da quello che per lei, in quel momento, è vero amore.
Seppi dopo che avevo visto giusto: in qualche modo rattopparono lo strappo, erano ancora una coppia. Ricucito con lei, ricominciò a imporsi con me. Aveva scelto ancora lei, mi aveva mortificata, eppure mi cercava, voleva di nuovo il mondo anche da me, e la cosa più assurda di tutte è che mi mancava ancora.
Lo odiavo, ma ero felice di vederlo. Volevo che scomparisse, ma avrei fatto di tutto per parlare con lui ancora un po'. Mi nutrivo della sua presenza. Lo cercavo dove sapevo che sarebbe potuto essere.
Lucia diventa la sua amante, non può rinunciare a lui e sa che l'unico modo per averlo è dividerlo con l'altra.
Ma nonostante questo Lucia non è libera, lui controlla i suoi messaggi, è geloso di una sua possibile ed inesistente storia con qualcuno finchè una sera durante una discussione le dà due schiaffi e in lei scatta qualcosa che la porta a cacciarlo. Neanche questa è la volta buona, lui torna nuovamente alla carica dicendole che con l'altra è finita, che vuole solo lei, che cambierà tutto ma... non cambia nulla, fino al punto decisivo.
Ero esausta, lo detestavo, vederlo mi provocava un senso di nausea, non riuscivo più nemmeno a fantasticare su un possibile futuro insieme. Fine della corsa. Fine della strada.
Provò con la dolcezza: "Parliamone", "Dammi un'altra possibilità, una sola". Eravamo a casa mia. Mi salutò più di una volta senza andarsene e a ogni ciao mi diede un bacio sulla guancia. All'ennesimo chiesi un po' seccata: "Ancora?" Mi arrivò un ceffone violento, inatteso, irreparabile.[...] Ebbi quel giorno la certezza che da lì in poi avrei resistito ai suoi tentativi di ritorno, che non potevo umiliare me stessa fino a quel punto.
E Lucia resiste ma anche lui non molla, cominciano pedinamenti, insulti, minacce, fino alla sera dell'acido. Solo allora Lucia scopre che le manomissioni al suo impianto del gas quella volta in cui aveva chiamato un tecnico per una perdita erano opera sua, solo allora scopre che era riuscito a fare un duplicato delle chiavi della macchina e di quelle di casa, solo allora scopre di aver scampato qualche giorno prima del 16 aprile 2003 ad un altro attacco con l'acido.
Quella che noi conosciamo grazie al libro è una Lucia che ripercorre tutta la sua storia mettendo insieme tasselli del passato a cui ora riesce a guardare più lucidamente; ripensa ai campanelli di allarme che erano scattati nella sua mente tante, tante volte, cui lei non ha mai dato ascolto; capisce quanto sia stata fortunata ad essere ancora in vita, nonostante tutto. Perchè Lucia sopravvive a quell'attacco con la faccia completamente deturpata dall'acido, priva della vista e con una mano devastata.
Solo un'equipe medica di primo livello come quella che trova a Parma e numerosissime e dolorosissime operazioni di ricustruzione riusciranno a portarla all'immagine della ragazza che possiamo conoscere oggi, segnata ma orgogliosa di mostrare il suo volto che è simbolo della sua forza e del suo coraggio.
Anche solo immaginare la sofferenza che questa donna possa aver provato è quasi impossibile; senza riserve nel libro ci spiega nel dettaglio gli interventi subiti, i giorni post operazione, la paura di rimanere cieca.
Sono di nuovo ferma come una statua, di nuovo sotto un cumulo di bende, ancora una volta priva della più piccola forma di autonomiae sofferente più che mai.
Una donna che dimostra quanto la sofferenza possa essere uno stimolo per fare qualcosa per gli altri. Una forza racchiusa tutta nella dedica del libro:
A tutti gli ustioniati che ogni giorno soffrono per riconquistare un pezzetto di vita. Siate orgogliosi dei segni che resteranno sulla vostra pelle perche ogni piccola cicatrice sarà per sempre testimone della vostra forza.
Luca Varani è stato condannato a 20 anni - pena massima che, consentitemi, è una pena ridicola - come mandante dell'accaduto.
Oggi Lucia cerca di essere un esempio per tutte le donne vittime del "non amore".
Vi consiglio di leggere questo libro, se ancora non lo avete fatto!


Non conoscevo, o non ricordavo, la storia di Lucia, e ringrazio Daniela per averla riportata sotto i riflettori.
Troppe donne sono vittime di questi rapporti malati, di questo non amore, e più saranno quelle che come Lucia trovano il coraggio di alzare la testa e andare avanti, e meglio sarà per tutti.

Come sempre potete leggere questo articolo sui blog di:
Daniela  Un libro per amico


Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela