Questo mese è la volta di Daniela, quindi senza tirarla troppo per le lunghe (visto poi che sono anche in ritardo con la pubblicazione) vi lascio subito alle sue parole
Non è mai facile
scegliere di chi parlare in un ritratto. Questa volta però sono
stata esageratamente fortunata.
Avevo in mente un
argomento e una donna in particolare ma, mi spiace per lei, per il
momento dovrà aspettare la prossima occasione.
Eh già perchè il
mese scorso, buttandomi su una lettura, ho fatto la conoscenza di due
donne straordinarie che hanno rivoluzionato il loro modo di essere ed
anche il mondo che le circondava.
Parlo di Sarah
(1792-1873)
e Angelina (1805-1895)
Grimké, due donne che hanno
saputo cambiare la storia.
Concedetemi... non
erano degli splendori, ma fortunatamente il ritratto non si basa su
questa loro caratteristica - anche se pare che Angelina, a sinistra,
fosse particolarmente corteggiata ai suoi tempi - bensì sul loro
lato attivista nei confronti degli schiavi e delle donne.
Ho conosciuto queste
due donne meravigliose grazie al libro L'invenzione
delle ali di Sue Monk Kidd
edito da Mondadori di cui trovate
la recensione qui
- se non lo avete ancora letto vi consiglio di correre a farlo - e
non ho potuto non pensare subito a loro per questo ritratto.
Immaginatevi questo
scenario: Charleston, South Carolina, anni che vanno dal 1792 (anno
della nascita di Sarah) al 1895 (anno della morte di Angelina),
famiglia benestante proprietaria di piantagioni e dedita allo
schiavismo, un padre - il Giudice John Grimkè - con un lavoro
importante ed una vita necessariamente fatta di apparenza.
Sarah e Angelina,
due donne bianche, sono state capaci di rigettare le loro ricchezze e
la loro posizione sociale per lottare contro la schiavitù.
Da sempre Sarah si
rivelò molto attenta nei confronti della questione; sin da bambina
sognava di diventare avvocato nonostante il suo essere nata donna non
le desse la minima opportunità al riguardo. Pur essendo di
un'intelligenza eccezionale le venne preclusa, in quanto donna,
l'istruzione universitaria che invece fu conessa ai suoi fratelli
maschi. Sin da bambina fece azioni considerate inacettabili dalla
società del momento, come ad esempio cercare di insegnare a leggere
agli schiavi e diventare amica di Hetty, la schiava a lei destinata.
Questo suo modo di
essere e di pensare condizionò molto anche la sorella Angelina che
si rivelò ancora più ribelle della sorella.
Nel 1818 Sarah fu
allontanata da Charleston con lo scopo di assistere il padre malato
in un viaggio, alla ricerca della guarigione e fu proprio a
Philadelphia che venne a contatto con il movimento cristiano dei
Quaccheri.
"In
passato i quaccheri si distinguevano per alcune pratiche religiose
che li differenziavano profondamente dalle altre sette cristiane,
come il rifiuto di gerarchie ecclesiastiche e sacramenti, e civili
come l'utilizzo del "tu" come un pronome ordinario, il
rifiuto di partecipare a guerre o formulare giuramenti, vestire abiti
identici, abolire la schiavitù e proibire il consumo di alcolici."
Fonte Wikipedia
La donna ormai
ventiseienne rimase immediatamente affascinata dalle idee liberali
che i Quaccheri avevano verso la schiavitù.
Il padre non riuscì
purtroppo a sopravvivere al viaggio e nel 1818 Sarah fece ritorno a
Charleston senza però riuscire mai più a reinserirsi in una società
così chiusa. Nel 1821 Sarah si trasferì definitivamente a
Philadelphia e divenne una Quacchera. Anche Angelina la seguì
qualche anno dopo, esattamente nel 1829.
Tagliarono i ponti
con la loro famiglia, la loro religione, la loro patria e le loro
tradizioni.
Immaginatevi quanto
potesse essere rivoluzionaria già solo questa cosa in un periodo in
cui una donna senza marito non era solita compiere un viaggio da
sola.
Sarah e Angelina
sapevano bene come funzionasse il mondo degli schiavi. Ognuna di loro
ne aveva ricevuta in regalo una, per il proprio undicesimo
compleanno.
A Charleston una
schiavo non aveva diritti, ed era trattato alla stessa stregua di un
mobilio o di un possedimento terriero. Ogni schiavo era catalogato e
prezzato coma un qualsiasi altro bene posseduto da una famiglia. Le
punizioni per chi trasgrediva agli ordini dei padroni erano
esageratamente crudeli e tutto era regolamentato ed accettato anche
dalla legge.
A Philadelphia le
due sorelle divennero attiviste abolizioniste arrivando addirittura a
passeggiare a bracciatto con uomini di colore.
Combattendo lo
schiavismo si resero però conto che anche loro, in quanto donne,
erano vittime di terribili ingiustizie e divennero quindi le
portavoci del femminismo. Sarah fu la prima donna negli Stati Uniti a
scrivere un manifesto femminista esaustivo, mentre Angelina fu la
prima donna a parlare davanti a un organo legislativo.
Non tutti gli
abolizionisti videro di buon grado questa nuova lotta e fu proprio a
loro che Sarah disse:
"Non
possiamo portare avanti l'Abolizionismo se non affrontiamo il grande
ostacolo che abbiamo di fronte. Se rinunciamo al diritto di parlare
in pubblico, l'anno dopo perderemo il diritto di presentare
petizioni, e l'anno dopo il diritto di scrivere e così via. Allora
cosa può fare la donna per lo schiavo, quando essa stessa si trova
sotto la suola dell'uomo e vergognosamente condannata a tacere?"
Nel 1836, dopo aver
cominciato a tenere comizi abolizionisti - arrivando fino a New York
- cominciarono anche a scrivere e diedero alla luce lo scritto
Appello alle donne del Sud
chiedendo appunto a queste ultime di disobbedire ai mariti e di
librare gli schiavi.
Nel 1838 Angelina
divenne la prima donna che parlò davanti ad una commissione
legislativa e nello stesso anno Sarah scrisse Lettere
sulla parità dei sessi e la condizione della donna che
divenne la base per le altre teoriche femministe nei decenni che
seguirono.
Nel
1838 Angelina sposò il Reverendo Theodore Weld, abolizionista, e
insieme a lui nel 1839 le due sorelle pubblicarono in forma anonima
un volume, American Slavery As It It:
Testimony of a Thousnad Witnesses, in cui raccolsero
storie dai giornali con i dettagli degli orrori della schiavitù.
Questo scritto fu di ispirazione per Harriet Beecher Stowe nella
scrittura del suo famosissimo libro: La capanna dello zio Tom.
Sul finire degli
anni Trenta dell'Ottocento erano probabilmente le donne più famose e
famigerate d'America.
Nel 1870, qualche
anno prima che Sarah morisse a Hyde Park, nel Massachusetta, lei e
Angelina guidarono ai seggi un corteo di quarantadue donne durante
un'elezione cittadina. Marciarono sotto una bufera di neve per poi
inserire le loro schede elettorali illegali in un'urna simbolica come
atto di provocazione, l'ultimo che riuscirono a compiere.Entrambe
morirono molto anziane, Sarah a ottant'anni mentre Angelina a
novanta.
Nella lotta contro
la schiavitù, le sorelle Grimké scoprirono i pregiudizi che le
donne dovevano affrontare; mostrarono più coraggio di ogni qualsiasi
persona bianca del Sud di quel periodo, sacrificando la loro vita per
la libertà degli Africani-Americani. Un secolo dopo, la stroria
delle sorelle Grimkè fu ampiamente dimenticata. Le bibliografie, per
esempio, segnalano le pubblicazioni di Weld senza menzionare che
Sarah Grimké fosse co-autrice. La stessa autrice del libro
"L'invenzione delle ali",
che è nata e vissuta a Charleston, nella nota finale al libro
sottolinea quanto queste due donne straordinarie siano tuttora
sconosciute ai più anche nella loro stessa città. Questo dimostra
come forse il pregiudizio non sia del tutto eliminato nonostante
siano passati secoli.
Felice di aver
conosciuto la storia di queste due coraggiose sorelle spero di aver
lasciato in voi la stessa ammirazione che ho avuto io inbattendomi
per caso nella loro storia.
Bibliografia:
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Come sempre potete leggere i nostri ritratti anche nei blog di:
Daniela Un libro per amicoGrazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela
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