"Sapete qual è il bello del buon cibo? Che riunisce le persone...di qualunque genere...perchè riscalda il cuore di tutti e sulle labbra fa nascere un sorriso..."
Sto facendo una raccolta in edicola, Dolci e Magia, ogni settimana esce un fascicolo con ricette, istruzioni di cake design e un accessorio. Il tutto dedicato alla Disney, non potevo farmelo scappare (mi sà che avevo già detto di questa raccolta?!).
Ormai siamo al numero 60 e passa, se devo essere sincera le ricette in se non erano il mio principale obiettivo, anzi alla lunga sono diventate ripetitive. Quello che mi interessava veramente erano le istruzioni per le decorazioni e i vari accessori a tema. Per me che sono una disenyana fino al midollo è stato un richiamo irresistibile.
Comunque qualche ricetta carina e che non avevo ancora provato c'è. E' da uno di quei fascicoli che ho preso questa ricetta (in questo caso però nessuna Disney decorazione)
Ingredienti:
225 gr di farina
1 cucchiaino di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiai di cacao
275 gr di cioccolato fondente
1 arancia
125 gr di burro morbido
175 gr di zucchero
2 uova
150 ml di panna acida
375 ml di panna da montare
5 gr di zucchero a velo
Preparazione:
Scaldate il forno a 190°
Setacciate insieme la farina con il lievito, il cacao e il bicarbonato.
Fate fondere a bagnomaria 50 gr di cioccolato con il succo dell'arancia.
Lavorate il burro, lo zucchero, e la scorza d'arancia fino a formare un composto morbido e spumoso.
Aggingete le uova uno alla volta aggiungendo anche un cucchiaio del mix di farina per evitare che il composto si impazzisca.
Unite metà del cioccolato fuso, metà della farina e metà della panna acida, una volta amalgamato il tutto unite l'altra metà degli ingredienti.
Versate nella teglia e cuocete per 40/45 minuti.
Una volta cotta la torta sformatela e lasciatela raffreddare su una gratella.
Taglate la torta orizzontalmente e farcitela con 150 ml di panna montata (se volete potete inumidire la torta con del succo di arancia oppure, come ho fatto io, con uno sciroppo composto in parti uguali da zucchero, acqua e Cointreau). Mescolate in una casseruola lo zucchero a velo con la panna rimasta e portate lentamente a bollore. Togliete dal fuoco e unite il cioccolato rimasto mescolando fino a quando sarà completamente sciolto. Trasferite la glassa in una terrina e lasciatela raffreddare mescolando di tanto in tanto. Spalmate sullasuperficie della torta e conservare in frigo fino al moneto di servire.
Ormai Ritratto di signora ci accompagna da un po' e ogni anno, per l'otto Marzo abbiamo la nostra Edizione speciale.
Per celebrare le donne nelle loro molteplici forme e qualità quest'anno abbiamo scelto di raccontarle (e raccontarci) attraverso citazioni tutte al femminile tratte dai libri.
"...Nell'intera cerchia delle mie conoscenze non saprei trovarne più di una mezza dozzina che siano veramente colte." "Nemmeno io", confermò Miss Bingley. "E' segno che vi fate un'idea molto alta di come dovrebbe essere una donna" disse Eizabeth. "Oh certo!", esclamò la sia vivace interlocutrice, "nessuna donna può essere considerata veramente colta se non sorpassa di gran lunga la misura comune. Una donna deve possedere una conoscenza profonda della musica, del canto, del disegno e della danza, conoscere le lingue moderne e, oltre a questo, deve avere un certo non so che nel suo aspetto e nel suo modo di muoversi, nella sua voce e nella sua maniera di parlare, altrimenti la parola non sarà meritata che a metà." "Non solo", continuò Darcy, "ma deve aggiungere a tutto questo qualcosa di più sostanziale, allargando la mente con vaste letture." "Non c'è da meravigliarsi se conoscete soltanto sei donne di questo genere; è già strano che ne conosciate una." "Siete così severa con il vostro sesso?". "Io non ho mai incontrato una donna simile...."
Jane Austen-Orgoglio e Pregiudizio
Orgoglio e Pregiudizio è uno dei miei libri preferiti, è stato facile sceglierlo.
Questa conversazione porta alla luce due diversi modi di vedere le donne, all'apparenza sembra essere Lizzie quella che le denigra, in realtà le qualità elencate da Miss Bingley portano con sè solo l'apparenza della perfezione.
Ma tutta la smania di apparire perfetta e di conformarsi ad un modello non fa raggiungere a Miss Bingley il suo scopo.
La perfezione non esiste, e ogni pretesa di averla raggiunta sarebbe solo un artificio per ingannare noi stessi e gli altri.
E non possiamo (per fortuna aggiungerei io) essere tutte uguali.
In fondo sono le nostre differenze e le piccole sbavature che ci rendono perfette proprio come siamo
Andate sui blog di Ritratto di Signora per leggere tutte le nostre citazioni:
Marzo è iniziato ieri, e come sempre siamo noi qui puntuali con il nostro Ritratto di Signora
Ho
conosciuto
Lizzie
Velasquez per caso, su Instagram.
Ovviamente sono rimasta colpita dal suo aspetto, ma, scorrendo le
foto, è il suo sorriso ciò che mi ha conquistata e mi ha spinta a
conoscere la sua storia. Se vi dicessero che esiste una condizione
che impedisce l'accumulo di grasso corporeo e che vi consente di
mangiare tutto ciò che volete, quali sarebbero le vostre reazioni?
Sarebbe bello,eh?! Adesso,
provate a digitare su Google "la
bambina più brutta del mondo".
Fatto?
Credo
che la vostra reazione sia stata un po' diversa... Avrei voluto
parlare di lei già nel mio ultimo ritratto,
ma
poi un episodio contingente ha indirizzato la mia attenzione da
tutt'altra parte. Non potete immaginare con quanta impazienza io
abbia atteso di nuovo il mio turno. Adesso ci siamo, finalmente.
Mettetevi comodi, sto per raccontarvi la storia di Lizzie. Elizabeth
Ann nasce ad Austin, in Texas, primogenita di Rita e Guadalupe. E'
prematura di quattro settimane ed il suo peso alla nascita è di
1,219 chili. I medici dicono che le probabilità che sopravviva sono
basse e comunque la sua prospettiva di vita non è delle migliori:
non sarà in grado di parlare, camminare, non sarà in grado di
essere autonoma. Nessuna speranza, insomma, per i neogenitori, che
stringono quel fagottino fragile tra le braccia e decidono di portare
a casa la loro bambina, di amarla e di cercare di renderle la vita,
anche fosse stata brevissima, un viaggio meraviglioso. Non solo
Lizzie è sopravvissuta, ha ventisei anni adesso, ma è lei che ci
racconta la sua storia.
n
tutto il mondo, solo altre due persone hanno la sindrome di Lizzie.
Non ci sono studi, non ci sono certezze, non ci sono terapie. La
famiglia, i medici, lei stessa affrontano i problemi un passo alla
volta, man mano che essi si presentano. Problemi che possono andare
da una semplice frattura, al restringimento dell'esofago, come
l'ultima volta che è stata ricoverata. Costretta ad introdurre
oltre 5000 calorie al giorno, molte delle quali derivano da snack
ipercalorici, Lizzie ha una percentuale di grasso corporeo pari a
zero. Ha cominciato a perdere la vista a quattro anni e adesso è
completamente cieca da un occhio. Ha un sistema immunitario molto
debole e la sua condizione presenta caratteristiche simili alla
progeria. I suoi organi, i suoi denti, le suo ossa sono perfettamente
sani. Ed ha capelli splendidi. Ascoltando la sua storia, la storia
che racconta con la forza delle parole e delle immagini, sono rimasta
colpita dal suo grande ottimismo. E' stato triste riconoscere in lei
la bambina presa in giro su vari social. Io stessa, in passato, avevo
stupidamente pensato ad una sorta di manipolazione fotografica, senza
fermarmi a pensare che dietro quel viso c'è la storia, difficile, di
una persona. Di una Donna.
"Non
ho mai pensato di essere diversa. Non prima di iniziare la
scuola"
Io
non ho pianto il primo giorno di scuola. Mai. Ero così euforica per
il grembiulino nuovo, per lo zainetto rosa, impaziente di mostrare
che sapessi già leggere e scrivere e perfino l'alfabeto in francese.
Ricordo che quell'euforia è durata per tanto tempo. La mattina mi
alzavo e non vedevo l'ora di andarci. Chissà se Lizzie ha provato
il mio stesso entusiasmo, con quello zainetto fin troppo grande sulle
spalle, che la faceva assomigliare ad una tartaruga. Di una cosa sono
sicura: se lo ha provato, è durato poco. Isolata, maltrattata,
offesa, evitata... La scuola si è trasformata presto in un incubo e
l'unico pensiero di Lizzie era: "cosa
gli ho fatto? Perché sono così cattivi con me?" "Non
lasciare che sia la tua malattia a definire chi sei"
è la risposta dei suoi genitori. Il miglior team di supporto che
Lizzie potesse desiderare. Ed è tornata in quella classe, ha
affrontato l'ignoranza, la cattiveria, la maleducazione. Il
bullismo.
E'
stato facile? Non credo proprio. Ogno giorno una lotta, ogni giorno
questa piccola ragazzina cercava di non soccombere, con tenacia,
sperando di risvegliarsi ed essere diversa, essere come tutti gli
altri. Normale. Fino a quel giorno, durante il Liceo, in cui
Lizzie si imbatte in un video, su YouTube, il cui titolo è "The
world's ugliest woman". Sì, il video parlava di lei ed i
commenti più gentili erano quelli che la definivamo mostruosa, che
si chiedevano perché i suoi genitori non avessero abortito. E poi
c'era chi suggeriva di puntarsi una pistola alla tempia ed
uccidersi. Un pensiero che è passato nella sua mente, ma che, per
fortuna, non ha ascoltato. Lizzie ha deciso di combattere
diversamente. Ha deciso di raccontare la sua storia ed è diventata
una motivational
speaker.
"Ognuno
di noi ha il comando della propria vita e solo noi possiamo decidere
quale strada intraprendere. Decidere cosa ci definisca. Non è
facile, può essere snervante, irritante, deprimente, ma solo così
troveremo un equilibrio. Solo così potremo dire di vivere davvero."
Quello
che era sempre stato un incubo, presto diventa una benedizione.
Grazie alla sua malattia, Lizzie ha intrapreso una veria e propria
missione, per essere d'aiuto alle persone, motivarle, ed una vera e
propria lotta contro il bullismo ed i pregiudizi della gente.
Guardando
i suoi vlog su YouTube non si può non rimanere affascinati da
tanto entusiasmo, intraprendenza ed intelligenza. Leggendo i suoi
libri, si può comprendere quale tormento abbia subito e come è
stata in grado di trarne un insegnamento e la forza per andare
avanti. Forza che ha incanalato in quello che sembrava un progetto
ambizioso e che proprio in questi giorni ha dato un risultato
importantissimo.
"A
Brave Heart" è un film documentario che racconta la storia di lizzie
Velasquez, da vittima ad attivista contro il bullismo.
E'
difficile concludere un articolo del genere, ci sono così tante cose
da dire e così tanti modi per dirle. Eppure le parole non credo
siano necessarie. La storia di Lizzie mi ha toccata nel profondo,
mi ha riportato alla mente alcuni brutti episodi della mia
fanciullezza e della mia adolescenza, incomparabili, certo, ma
comunque tristi e dolorosi. Mi ha portata a riflettere su quanto sia
facile abbandonarsi a certi giudizi, soccombere alla cattiveria,
rimanere lì, per terra, perché la paura di rialzarsi e cadere di
nuovo è troppo grande. Ma quando lo si fa, quando ci si rialza,
quando ci si rimette in piedi, su gambe traballanti, contando solo
sulle proprie forze, quella è la più grande vittoria.
BULLYNG
STORIES ARE FAMOUS FOR HAVING VICTIMS, NOT HEROES.
Miki.
Non c'è molto da aggiungere alle conclusioni di Miki. Trovare nella prorpria malattia, in quello he ti abbatte, la forza e il coraggio di rialzarsi, riuscire anche ad essere un'esempio e un auito per gli altri. Come non ammirare una ragazza che è riuscita a fare tutto questo?
Come sempre potete seguire la nostra rubrica sui blog di