domenica 11 dicembre 2011

Brasato


In questo periodo non ci sono mai, sulla mia carta d'identità hanno dovuto correggere l'indirizzo hanno cancellato quello di casa e ci hanno scritto quello del lavoro.
Ma nonostante tutto continuo a cucinare, anche se speso mi manca il tempo di trasferire le ricette che faccio sul blog.
Lunedì o martedì facendo la spesa con mamma ho visto questo bel pezzo di carne e ho subito pensato al brasato.
Comprato e fatto subito.
Classica ricetta piemontese che, ne sono sicura non ha bisogno di grandi presentazioni.
Tante persone che conosco non lo fanno mai perché “è lungoooo”, ma, vi svelo un segreto, si fa da solo, voi dovete solo metterlo in pentola e lasciarlo, lì.

Ingredienti:
800 gr di polpa di manzo
1 l di vino rosso (la ricetta vera prevede il barolo, ma personalmente non ho 20 euro da spendere per una bottiglia di vino, soprattutto considerando che non la devo neanche bere, io di solito uso il nero d'avola, che è quello che ho in casa perché piace a papà e vi assicuro viene buonissimo)
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
1 ciuffo di prezzemolo
1 ciuffo di salvia
1 rametto di rosmarino
1 foglia di alloro
50 gr di pancetta
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Procedimento:
Tagliate a pezzetti la carota, la cipolla e il sedano, non è necessario che facciate un trito fine come per il soffritto, potete essere tranquillamente un po' più grossolani.
Metteteli in una ciotola con la carne, un po' di sale e pepe, e le erbe aromatiche legate insieme in un mazzetto.
Bagnate con il vino, coprite e lasciate marinare per almeno 8 ore.
In una padella con il fondo spesso (io uso quella della pentola a pressione) fate rosolare la pancetta con un po' di olio.
Scolte la carne dalla marinata, mettetela in pentola e scottatela su tutti i lati.
Aggiungete la marinata e fate cuocere, il tutto per tre ore e mezzo a fuoco lentissimo.
Una volta pronta tagliate la carne, frullate il fondo dopo aver eliminato il mazzetto aromatico e versatelo sulla carne (o sulla polenta vi assicuro è buonissimo).

lunedì 5 dicembre 2011

Ritratto di signora: Ellen Johnson-Sirleaf, Leymah Roberta Gbowee, Tawakkul Karman

Ed eccoci qui il primo lunedì di Dicembre a pubblicare il nuovo articolo di questa rubrica nata in seguito alla giustissima indignazione di Monica riguardo a una pubblicità che ha visto per le strade della sua città (potete leggere qui tutti i particolari).


In collaborazione con
Monica di Books Land
Miki di MikiInThePinkLand
Sofia di  Cinesofi
Elena di il diario della fenice
ogni primo del mese vi parleremo delle donne che sono un esempio per noi.
E questo mese tocca a me raccontarvi una storia (anzi tre) di coraggio e passione.




Il 10 dicembre ci sarà ad Oslo la tradizionale cerimonia per il conferimento dei premi Nobel
In 110 anni il Nobel per la pace è stato assegnato solo ad undici donne.
Undici donne alle quali quest'anno se ne aggiungono altre tre: Ellen Johnson-Sirleaf, presidentessa della Liberia, Leymah Roberta Gbowee, avvocatessa liberiana, e l'attivista yemenita Tawakkul Karman
"per la loro lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace.”
Non possiamo raggiungere democrazia e pace durevole nel mondo se le donne non raggiungono le stesse opportunità degli uomini a influenzare gli sviluppi di tutti i livelli della società”
e con l'augurio che il conferimento di questo premio:
"aiuti a porre fine all'oppressione delle donne, che ancora esiste in molti Paesi, e a realizzare "il grande potenziale" che le donne possono rappresentare per la pace e la democrazia”.

Ellen Johnson Sirleaf, soprannominata anche la Donna di Ferro, è madre di quattro figli, ha sei nipoti, ed è l'attuale presidente della Liberia, paese che guida dal 2005.
Prima donna nera nel mondo presidente di uno stato e anche la prima donna eletta come capo di stato in Africa.
Dopo aver preso il diploma in economia, nel 1970 presso l'università del Colorado e un master in pubblica amministrazione ad Harvard l'anno seguente, torna in Liberia e diventa Assistant Minister delle Finanze sotto l'amministrazione di William Tolbert.
Quando il governo liberiano, nel 1980, viene rovesciato dal sergente dell'esercito Samuel Doe, Ellen Johnson andò in esilio a Nairobi.
Tornò in patria per partecipare alle elezione del senato della Liberia nel 1985, ma in seguito alle pubbliche accuse che lanciò contro il regime militare di Doe fu condannata a dieci anni di prigione.
Una volta rilasciata si trasferì a Washington tornando nuovamente in Liberia nel 1997 come economista della Banca Mondiale.
Dopo che, in un primo momento, aveva supportato la sanguinosa rivolta di Charles Taylor contro il regime militare di Doe, nel 1990, gli si oppose e corse contro di lui alle presidenziali del 1997, ottenendo però solo il 10% dei voti e un accusa di tradimento.
Ellen Johnson mise in atto una campagna fino ad arrivare alla rimozione di Taylor, e giocò un ruolo attivo nel governo di transizione mentre il paese si preparava alle elezioni del 2005.
Elezioni che vinse come leder del Partito dell'Unità, con un margine pari al 20% dei voti, contro l'ex calciatore George Weah.
Nel 2006 in un discorso alle camere riunite del congresso degli Stati Uniti chiese il supporto americano per aiutare il suo paese ad essere
" un faro splendente, un esempio per l'Africa e per il mondo di cosa può ottenere l'amore per la libertà."

Leymah Roberta Gbowee , madre di sei figli, avvocato e militante pacifista fin da quando aveva 17 anni, a causa della sua carnagione chiara vine chiamata La Rossa, ma anche la Guerriera della Pace.
Ha studiato alla Eastern Mennonite University in Virginia. Tornata nel paese all'indomani dello scoppio della Prima guerra civile liberiana nel 1989, decise di impegnarsi in prima persona in attività umanitarie.
Nel giro di poche ore da semplice diciassettenne diventai il punto di riferimento per un’intera famiglia. Da semplice diciassettenne con i problemi di una teenager diventai una donna molto arrabbiata, una donna sempre più arrabbiata man mano che crescevo. La mia rabbia mi portò al punto di dover decidere da che parte della guerra volevo stare. Mi chiesi: vuoi stare dalla parte dei persecutori, vuoi stare sempre in mezzo, come vittima, o vuoi stare dalla parte dei vincitori? Scelsi di vincere”.
Per questo motivo, fondò la, insieme a Comfort Freeman, WIPNET (Women in Peacebuilding Network, rete di donne per la costruzione della pace).
Le due donne, che erano anche presidenti di due diverse chiese luterane, scrissero a Taylor:
In passato siamo rimaste in silenzio, ma dopo essere state uccise, violentate, disumanizzate e infettate e aver visto i nostri bambini e le nostre famiglie distrutte, la guerra ci ha fatto capire che il futuro risiede nel dire 'no' alla violenza e 'sì’ alla pace”.
Quando nel 2002 Leymah Roberta Gbowee, fonda la Women of Liberia Mass Action For Peace, il suo paese è preda di una guerra civile tra opposte fazioni che, a fasi alterne, dura da circa quindici anni.
E’ un giorno qualunque di prima mattina, e si odono gli spari di guerra, quando tra le bancarelle del mercato del pesce, un gruppetto di donne, tutte vestite di bianco, colore che diventa il loro segno distintivo, arrivato in silenzio si mette improvvisamente a cantare e a pregare.
Sono le donne liberiane per la Pace, e in testa c’è lei, chiedono tregua alle fazioni in lotta, chiedono l’accordo e la fine della guerra civile, la pacificazione del Paese, elezioni democratiche, ricostruzione e futuro per le famiglie e i figli.
In poche settimane, la pressione sociale delle attiviste vestite di bianco, cresce moltissimo, coinvolge donne di diversa professione e fede,cristiane e musulmane; di giorno cantano e pregano insieme, di notte impongono a mariti e amanti lo sciopero del sesso, lo adottano come azione di lotta non violenta contro la guerra.
La protesta si impone nel Paese, è la prima volta che si vedono cristiane e musulmane sfilare insieme, unite, mentre veglie per la pace coinvolgono insieme moschee e chiese.
La Women of Liberia Mass Action For Peace riuscirà ad ottenere un incontro con Charles Taylor, presidente in carica e protagonista dei quindici anni di guerra civile, e gli chiederà il cessate il fuoco e negoziati di pace. Taylor, che per farla sgombrare è arrivato ad offrire 5.000,00 dollari ottenendo in cambio un solenne rifiuto,
il denaro non compra la pace”,
sarà costretto a capitolare.
Nel 2003 una delegazione di donne con Leymah Roberta Gbowee in testa arriva ad Accra, capitale del Gana, dove i previsti colloqui stanno languendo e inscena una protesta silenziosa davanti al Palazzo presidenziale: è la molla che determinerà l’accordo tra le fazioni e la fine della guerra civile liberiana.

Tawakkul Karman, madre di tre figli, giornalista e attivista in un paese sotto un
un regime che in realtà ha ucciso più donne e bambini dei terroristi”
Regime, tra l'altro, mantenuto anche con fondi USA.
Nel 2004 osò togliersi il velo alla conferenza sui diritti umani esortando tutte le altre donne a fare altrettanto. Da allora si è impegnata per difendere la libertà di pensiero e di espressione. Per queste sue “libertà” venne denunciata e le venne vietato di creare giornali o radio per diffondere il suo pensiero.
Nel 2005 fonda l’ong “Women Journalists Without Chains” , Giornaliste senza catene (Wjwc), per promuovere la libertà di informazione e i diritti umani nel suo Paese. Dalla libertà di stampa il suo impegno si è sempre più allargato verso i diritti delle donne, dei bambini, la lotta alla corruzione e al cattivo governo.
Dal 2007 al 2010 espresse la propria ribellione partecipando, ogni martedì, a manifestazioni e sit-in davanti il palazzo governativo.
Dallo scoppio della primavera araba, le attività della Wjwc si sono intrecciate con le manifestazioni che chiedono più giustizia e l’allontanamento del presidente Ali Abdullah Saleh, bollato come un dittatore.
Il 3 febbraio di quest'anno, sulla scia di quanto successo già in alti paesi arabi e nordafricani, organizza il Giorno della Rabbia chiamando in piazza moltissimi giovani e studenti.
Ma l’impegno di Tawakul Karman si differenzia dalle manifestazioni antigovernative per due motivi: il primo è che lei è un’avvocata della non violenza.
Noi rifiutiamo la violenza e sappiamo bene quanti problemi la violenza ha causato al nostro Paese”.
Il secondo motivo è che l’attività di Karman è diretto anzitutto alla promozione della donna, in un Paese come lo Yemen, dove è radicato il maschilismo tribale e islamico.
Il 67% delle donne sono analfabete e nella povertà, sono loro a soffrire più di malnutrizione, perché le famiglie privilegiano i maschi nella distribuzione del cibo.
La sua ong sfida il costume tradizionale, frenando i matrimoni delle bambine, aprendo corsi di alfabetizzazione per ragazze e spingendole a reclamare i loro diritti in famiglia.
Nel marzo 2010 le è stato assegnato il premio internazionale “Donna del coraggio”
“Le donne devono smettere di sentirsi un problema e divenire parte della soluzione. Siamo state emarginate per lungo tempo e questo è il momento per le donne di levarsi e divenire attive senza bisogno di chiedere permessi o accettazioni. Questa è l’unico modo per dare qualcosa alla nostra società e permettere allo Yemen di raggiungere le grandi potenzialità che esso ha”.
Queste donne che hanno dovuto difendere in maniera molto concreta i loro ideali ci possono sicuramente insegnare che per cambiare il mondo non c'è bisogno di guerre e distruzione, ma una buona testa e un cuore grande possono fare molto di più. (Fede)


E per oggi questo è tutto, vi ricordo che chiunque fosse interessato a partecipare a questa iniziativa, o avesse qualunque domanda o suggerimento può mandare una mail a Mki ( imaginary82@hotmail.it ) o a Monica ( moki418@hotmail.it )

mercoledì 16 novembre 2011

Cocco Mocha Frappucino Cupcake

La mia connessione internet va decisamente a singhiozzo questa sera, ma volevo farvi vedere il mio ultimo esperimento.
Preparatevi ad un iniezione di zuccheri e grassi come non ne avete mai viste.
Io non ho girato molto il mondo, ma ricordo benissimo il frappuccino  di Sturbuks che con le mie amiche ci andavamo sempre a prendere quando eravamo a Vienna.
Una delle cose più buone mai assaggiate.
Quindi quando qualche giorno fa sulla pagina FB dedicata proprio al frappuccino ho trovato il link a questa ricetta non ho potuto resistere.
Neanche il mio inglese zoppicante (a fargli un complimento) e la difficoltà di dover convertire tutti i pesi (quanto cavolo è una tazza di farina?) hanno potuto fermarmi.

Ingredienti:
x 12 cupcake:
170 gr di farina
50 gr di cacao amaro
3 cucchiai di caffè solubile
1 bustina di lievito
150 gr di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1 uovo
1 bacca di vaniglia (o una bustina di vanillina)
190 ml di latte di cocco
100 gr di burro fuso
2 cucchiai di panna acida (io non l'avevo in casa quindi ho preparato un composto con 1 cucchiaio di yogurt bianco e 2 cucchiai di latte, lasciandolo riposare qualche ora, se riuscite potete farlo la sera prima e tenerlo tutta la notte in frigo)
 90 gr di gocce di cioccolato (o cioccolato tritato a coltello come ho fatto io)
x la glassa:
65 gr di zucchero a velo
3 albumi
250 gr di burro a temperatura ambiente
70 gr di farina di cocco

x il Mocha Cocco Drizzle
80 gr di zucchero a velo
1 cucchiaino di caffè solubile
2 cucchiaini di cacao
2 cucchiai di latte di cocco (io l'avevo finito e ne ho fatto una versione alcolica usando la Batida de coco, altrimenti 2 cucchai di acqua vanno benissimo)

Preparazione:
x i cupcake
Per prima cosa accendete il forno a 180° in mopdo che si scaldi.
In uina ciotola montate l'uovo con lo zucchero fino a rendrelo una crema liscia e senza grumi.
Aggiungete il burro fuso, il latte di cocco, il caffè solubile e i semi della bacca di vaniglia e continuate a mescolare fino ad amalgamare per bene tutti gli ingredienti.
A parte setacciate farina con il cacao e il lievito e poi uniteli all'impasto lavorandolo con un cucciaio fino ad ottenere una pastella liscia, poi aggiungete la panna acida e mescolate ancora.
Mettete l'imasto negli stampi per muffin e cuoceteli in forno per 15/18 minuti (cuociono sorprendentemente in fretta).

x la glassa:
Con lo sbattitore montate gli albumi, lo zucchero a velo e un pizzico di sale in una ciotola a bagnomaria, continuate a lavorarli fino a che il composto non avrà raggiunto circa la temperatura di 70° (io non ho un termometro da cucina, quindi ogni tanto ci puciavo un dito per sentire se era caldo, deve essere molto caldo, ma non bollente) .
A questo punto levate la ciotola da bgnomaria e continuate a lavorarla con le frusti sino a che la meringa non si sarà completamente raffreddata.
Continuando a lavorare con lo sbattitore aggiungete il burro a pezzetti, poco alla volta, avendo cura di aver incorporato per bene uello già messo prima di aggiungerne altro.
Quando avrete messo tutto il burro lavorate la crema ancora per qualche minuto in modo da eliminare tutte le bolle d'aria.
Alla fine aggiungete anche la farina di cocco e mescolatela nella crema.
A questo punto la glassa è pronta io vi consiglio di farla riposare in frigo qualche minuto, per farle riprendere un po' di consistenza, non troppo però altrimenti diventerà troppo dura per essere lavorata.

x il Cocco Mocha Drizzle
Mettete tutti gli ingredienti secchi in una ciotola aggiungete il latte di cocco e lavorateli insieme velocemente eliminando tutti i grumi fino ad ottenere uno sciroppo piuttosto denso.
Se vi dovesse sembrare troppo denso aggiungete un po' di latte di cocco, se al contrario invece fosse troppo liquido aggiungete un po' di zucchero a velo.

A questo punto siete pronte per assemblare i cupcake.
Controllate innazitutto che le tortine siano completamente fredde.
Con una tasca da pasticcere (io l'ho usata senza punta perchè il cocco ci rimaneva incastrato e la glassa non usciva) ricoprite la superficie della tortina, spolverate la glassa con la farina di cocco e poi teci colare sopra un po' di Drizzle.



Li potete conservare anche fuori da frigo se l'ambiente non è troppo caldo, se invece decidete di metterli in rigo, la glassa come ho detto diventerà solida,  nel caso tirateli fuori un po' prima di consumarli in modo che riprenda la giusta consistenza.

lunedì 14 novembre 2011

Pan di Spagna al caffè


Personalmente io amo il caffè, anzi forse fin troppo, pensate che qualche mattina fa una cliente al lavoro mi ha sgridato perchè le ho detto che in un giorno mi capita anche di bere 8/10 caffè.
Comunque, visto quanto mi piace, quando ho trovato la ricetta per il pan di spagna al caffè ho dovuto per forza provarla, e devo dire che a mio modesto parere è ottimo.
Di solito quando lo faccio lo farcisco con una crema pasticcera al caffè, e lo ricopro con crema di mascarpone al caffè, e devo dire che è veramente godurioso, l'ultima volta invece ho usato la crema all' Irish cream.
Una meraviglia.

Ingredienti:
- 6 uova
- 150 gr di zucchero
- 70 gr di farina
- 70 gr di fecola
- 10 gr di caffè liofilizato
- sale

Procedimento:
Separate le uova e montate gli albumi e i tuorli, ciascuno con 75 gr di zucchero e un pizzico di sale.
Mescolate bene (potete aiutarvi con un setaccio) la farina con la fecola.
Sciogliete il caffè in 20 gr di acqua.
Unite la farina ai tuorli mescolando dal basso verso l'alto in modo da non smontarli, aggiungete anche il caffè e infine gli albumi.
Versate il composto in una tortiera e cuocete in forno caldo a 200° per 30 minuti.

se la superficie tendesse a colorirsi troppo in fretta copritela a metà cottura con un foglio di alluminio.


giovedì 10 novembre 2011

Patate in padella

Queste patate che ci piacciono tanto, ma non le faccio spessisimo perchè alla fine rimangono un po' unte e pesanti, non le consiglierei da mangiare tutti i giorni, ma valgono decisamente la pena.
Non è una ricetta di cui ho le misure esatte, è solo un idea per cuocere le patate.


Ingredienti:
- patate
- aglio
- rosmarino
- sale
- 1 cucchiaio di farina
- 1/2 bicchiere di olio extravergine d'oliva (più o meno, se mettete più patate

Preparazione:
Pelate le patate e tagliatele a spicchi non troppo piccoli.
Mettete a bollire una pentola di acqua salata, e quando l'acqua bolle buttateci le patate con un cucchio di farina (non so esattamente quale sia la funzione della farina, ma la ricetta dice di fare così e sono sempre venute bene quindi io lo faccio).
Appena l'acqua riprende il bollore scolate le patate.
In una padella con il fondo spesso, fate scaldare l'olio con uno spicchio di aglio schiacciato, quando  comincia a soffriggere togliete l'aglio, mettete le patate un rametto di rosmarino e cuocete le patate per circa 40 minuti rigirandole di tanto in tanto, ma non troppo spesso, in modo che si formi una bella crosticiana croccante.
Il punto cruciale di questa ricetta è la sbollentatura delle patate, se per sbaglio le lasciate nell'acqua bolente un minuto di troppo quando poi le cuocerete in padella si spappoleranno tute e il risultato sarà simile a quello che ho ottenuto io sta volta (ma comunque molto buone)


martedì 8 novembre 2011

Involtini di melanzane

La scorsa settimana era il compleanno della mia mamma e anche se mi sono arrabbiata con lei perchè invece di farmi fare la torta l'ha voluta comprare, tutto il resto della cena l'ho preparata io: lasagne, rostbeef e questi involtini per contorno.

Ingredienti:
- 1 melanzana
- 200 gr di caprino
- olio extravergine d'oliva
- sale
- pepe
- origano
- prezzemolo

Procedimento:
Lavate e asciugate le melanzane, e tagliatele a fette non troppo spesse, 1/2 cm circa (io come sempre consiglio l'uso dell'affettatrice in modo che le fette siano tutte uguali e regolari).
Cuocete le fette di melanzana sulla piastra bollente per qualche minuto su entrambi i lati.
In una ciotola lavorate il caprino con un po' di sale, pepe, origano e un cucchiaio circa di olio, in modo da renderlo bello cremoso (se vi sembra che la crema non sia omogenea aggiungete un po' di latte).
Ora prendete una fetta di melanzana, spalmatela con un po' di crema di caprino arotolate la fetta su se stessa in modo da formare un involtino.
Una volta preparati ttutti i rotolini di melanzana potete disporli sun un piatto e condirli ancora con un filo d'olio (non troppo giusto per non farli rimanaere troppo asciutti) e una manciata di prezzemolo tritato.



lunedì 7 novembre 2011

Ritratto di signora: Norah Chambers e Margaret Dryburgh

Sono felice e orgogliosa di poter ospitare a partire da questo mese la rubrica "Ritratto di Signora"



In collaborazione con
Monica di Books Land
Miki di MikiInThePinkLand
Sofia di  Cinesofi
Elena di il diario della fenice
pubblicheremo ogni primo lunedì del mese un articolo scritto a turno da onguna di noi.

Tutto è nato da questo articolo, che Monica ha scritto dopo la visione di una pubblicità che decisamente non le è piaciuta, e che in molte non abbiamo apprezzato.
Così, insieme con Miki, hanno avuto l'idea di creare una rubrica mensile dove poter parlare di donne da prendere realmente ad esempio.
Il primo articolo della rubrica, dedicato ad Ingrid Betancourt, è stato scritto da Monica (potete leggerlo qui), e questa volta è il turno di Miki che ci racconta un esempio di forza di volontà tale che sarà difficile trovarne anche solo di simili.


Abbiamo aperto la rubrica introducendo una figura come quella di Ingrid Betancourt, donna alquanto nota anche a coloro che non si interessano troppo di attualità, politica, ecc. Credo che a tutti sia capitato almeno una volta di sentir nominare il suo nome, o di vedere le strazianti immagini della sua prigionia. Un esempio di forza e determinazione incredibili.
La donna, o meglio, le donne di cui voglio parlare io oggi, probabilmente non le conosce nessuno, nessuno le ha mai sentite nominare, nonostante abbiano dato anche loro una grandissima prova di coraggio e, soprattutto, di dignità, in un momento in cui lo sfinimento fisico e morale avrebbe forse giustificato la scelta di “scendere a compromessi”
Norah Chambers e Margaret Dryburgh sono solo due delle molte donne che tra il 1942 ed il 1945, durante il secondo conflitto mondiale, sono state catturate dai Giapponesi ed internate nel campo di Belalau a Palembang, nella Sumatra meridionale.

Diplomata alla Royal Academy of Music di Londra, Norah Chambers ha vissuto in Malesia per quasi 40 anni, prima con i suoi genitori e poi con suo marito John Chambers, un ingegnere civile del governo.
Quando i giapponesi invasero la Malesia, i Chambers riuscirono ad evacuare la loro figlia di 5 anni in Inghilterra, ma entrambi furono catturati ed internati in campi separati.
Norah Chambers ha combinato il suo talento con quello di Margaret Dryburgh, fondando l’Orchestra Vocale.
Le donne del campo si sono lasciate coinvolgere dall’entusiasmo e dalla forza di volontà di Norah e Margaret, riuscendo a sopravvivere alle violenze, agli stenti, alla fame, a tutte quelle cose a cui noi oggi non riusciamo nemmeno a pensare.

Margaret Dryburgh, infermiera professionale e missionaria, si trovava a Singapore quando fu catturata e portata a Belalau. Il suo impegno nel campo fu davvero esemplare: riuscì ad organizzare funzioni religiose, corsi di poesia, arrangiò anche una sorta di rivista mensile per i prigionieri, con ricette, sezioni per i bambini e cruciverba.
Assieme a Norah riuscì a formare l’orchestra vocale, componendo personalmente musiche originali o scrivendo i testi delle opere classiche che ricordava a memoria.
Il coro aveva quattro sezioni che, canticchiando, riproducevano i diversi strumenti per dare l'effetto di un'orchestra, eseguendo brani di Handel, Chopin, Brahms e Beethoven.
Gli stessi soldati Giapponesi non potevano fare a meno di stare ad ascoltare l’orchestra, che si esibiva durante la funzione della domenica.
Il coro non fu altro che un modo, per queste donne, di restare unite, di non cedere, anche quando cedere sembrava l’unica cosa possibile.
Come quel pomeriggio…quando furono portate nell’adiacente “centro ricreativo”, dove, messe di fronte ad ogni sorta di leccornia, alla prospettiva di avere un letto, sapone, acqua corrente, si chiedeva loro “solo” di intrattenere gli ufficiali giapponesi. Alcune accettarono senza esitazione, ma altre no. Rimasero ferme e immobili nella loro immacolata dignità, consapevoli del fatto che nutrire il corpo a quel modo non avrebbe di certo nutrito le loro anime, i loro cuori.
Suonarono e sperarono fino alla fine, fino a quando molte di loro vennero a mancare per malnutrizione o malattia.
Helen Colijn, superstite del campo e autrice del libro "Canzone della Sopravvivenza" ha descritto la prima esibizione del gruppo:
"Le cantanti erano sedute su piccoli sgabelli, troppo deboli per la malnutrizione e le malattie per stare molto tempo in piedi. Indossavano abiti sbiaditi e rattoppati o pantaloncini e prendisole. Erano a piedi nudi. Bende intorno alle gambe coprivano piaghe dovute alle malattie tropicali.
Norah Chambers alzò le mani. Molto sommessamente, come attraverso una nebbia, i primi accordi del 'Largo' della New World Symphony arrivarono fino a noi ascoltatori.
Alcuni di noi piangevano. Non ci aspettavamo tanta bellezza tra gli scarafaggi, i topi, le cimici, i pidocchi, e l'odore delle latrine. 
Il concerto rinnovò il nostro senso della dignità umana. Ci ha dato coraggio per andare avanti. "
L'orchestra vocale ha continuato a svolgere la sua attività per più di un anno, quando ormai la metà delle cantanti era morta ed il resto era troppo debole per continuare.
Dopo la conclusione della guerra una copia del manoscritto della musica è stato donato alla Stanford University a Palo Alto, California, dove il Peninsula Women’s Chorus si è esibito nel 1982 di fronte a Norah Chambers.

Da questa triste ma esemplare vicenda è stato tratto anche un film, Paradise Road, interpretato magistralmente da Glenn Close e Kate Blanchett.


Eccovi il trailer:


Norah e Margaret non sono un esempio “astratto” di forza e rigore morale, ma sono state un punto di riferimento CONCRETO per le loro compagne, una spinta per la sopravvivenza, un appiglio per non sprofondare nella disperazione. (Miki)


Se avete apprezzato quello che avete letto sino ad ora, se l'idea di questa rubrica piace a voi quanto a noi, allorta potete mettere il nostro bunner nel vostro blog.
Oppure se avete qualche idea o suggerimento, o se  vi siete tanto entusiasmati a questa iniziativa da voler partecipare anche voi potete contattare Monica: moki418@hotmail.it e Miki: imaginary82@hotmail.it

giovedì 3 novembre 2011

Salsa messicana

Quando si dice essere cittadini del mondo. In questo momento: sto bevendo una tazza di tisana francese, indosso un grambiule da cucina spagnolo, ho in testa bigodini cinesi, cucino un italianissimo ragù e vi voglio raccontare una ricetta messicana, in pratica abbiamo fatto il giro del mondo solo entrando in cucina.
Avete presente quella salsina rossa, piccante, che vendono al supermercato per puciarci i nachos, ma che è buonissima anche sulle bruschette o come accompagnaiamento a una bella bistecca alla grigli, ecco un paio di settimane fa ho provato a farla.
La ricetta in se è piuttosto facile, e il risualtato decisamente apprezzabile, però ci vuole molta pazienza per tritre tutti gli ingredienti molto molto finemente.

Ingredienti:
3 o 4 pomodori maturi
1 cipolla
1/2 peperone verde
2 spicchi di aglio
1 lime (o limone o anche un paio di cucchiai di aceto)
peperoncino
sale
pepe
zucchero

Preparazione:
Dopo esservi armate di tanta santa pazienza, cominciate a tritare la cipolla e l'aglio facendone un battuto molto fine.
Lavate il peoerone, toglietene i semi interni e tagliate anche lui a cubettini piccoli.
Lavate i pomodori (se volete potete pelarli, io personalmente non l'ho fatto), togliete i semi fate anche loro a cubetti il piu piccoli possibile.
Mescolate bene tutti gli ingredienti, il succo di un lime e una puntina di zucchero.
Aggiungete il peperoncino (la quantità direi che va un po' a seconda del vostro palato, mettetene poco per volta e assaggiate,  fino a che non ha raggiunto la giusta dose di piccantezza),e regolate di sale.
A questo punto mettete la salsa ottenuta in un a padella e fatela cuocere per circa 15/20 minuti, in modo che si asciughi un poco.
Lasciate raffreddare completamente la salsa prima di mangiarla, ma se volete un consiglio io vi direi doi farla il gionrnop precedente a quello in cui la volete utilizzare perchè dopo essere stata una notte intera a riosare è ancora meglio.


Ah dimenticavo aggiungiamo un altra tappa al nostro giro, non avendo in casa peperoncini messicani io ho usato quelli egiziani che ci ha portato un collega di mio papà quando è tornato a casa sua.

domenica 30 ottobre 2011

Lasagne ai funghi

Dopo le lasagne al radicchio, ai carciofi e le classiche lasagne con ragù, eccone un'altra versione.
A dire il vero con questa potremmo dichiarare conclusa la mia personale fiera della lasgna, dato che non ne ho sperimentate altre, sono tutti piuttosto soddisfatti di queste ricette e non me ne chiedono altre, le mangia anche mamma anche se dice sempre che nonle piacciono i funghi.
In ogni caso mai dire mai, quindi chissà che in futuro non ne arrivino altre.

Ingredienti:
- 1/2 di besciamella
- funghi champinion (o come cavolo si scrive), 500 gr circa
- aglio
- olio extravergine d’oliva
- peperoncino (facoltativo, ma secondo me i funghi e il peperoncino vanno a braccetto per definizione)
- prezemolo
- sale
- speck (un paio d’etti circa)

- lasagne (io uso, come già detto, quelle fresche che si comprano al supermercato)
- grana
- pangrattato

Preparazione:

In una padella larga soffriggrere l’aglio tritato, con il prezzemolo, e una punta di pepperoncino.
A questo punto aggiungere i funghi affettatti e farli saltare in padella, aggiustando di sale.
Una volta cotti unire i funghi alla besciamella
Si procede poi alla preparazione delle lasagne.
Un poco di besciamella sul fondo, poi lasagne, besciamella, grana e speck, e poi da capo, fino a fare tre o quattro strati, coprire l’ultimo strato di pasta con la besciamella rimasta, una spolverata di grana, e una di pan grattato.
In forno caldo per una ventina di minuti.


martedì 25 ottobre 2011

Guacamole

Il prossimo venerdì sono a cena a casa di una mia amica, la classica cena tra donne a base di spetteguless allo stato puro (il fidanzato di una delle mie amiche le chiama le cene delle shampiste) e di un numero di dolci tale da farci rischiare ogni volta il coma glicemico, ma dato che non si vive di soli dolci l'amica che ci ospita ha deciso che la cena sarà a tema messicano, quindi oltre a un dolce che ancora non so quale sarà, ma che dubito sarà a tema, mi sono proposta di preparare il (la????) guacamole da accompagnare ai nachos come aperitivo.
Dato che però non lo avevo mai preparato ho pensato di fare una prova prima di presentarmi alla cena con una schifezza.
Devo dire che il risultato mi compiace abbastanza.

Ingredienti:
2 avocado
1 cipolla rossa
1 pomodoro maturo
1 lime
peperoncino
sale

Preparazione:
Sbucciate gli avocado, tagliateli a pezetti e spappolatene la polpa fino a creare una crema (su alcuni ricettari ho trovato che dicevano di schiacciarli con la fochetta, su altri dicevano di usare il frullatore, io ho passato prima nel frullatore e poi i pezzetti rimasti li ho schiacciati con la forchetta).
Tritate la cipolla il più finememente possibile, tagliate il pomodoro a cubettini piccoli, dopo aver tolto i semi (e se volete anche  la buccia) e mescolateli con la polpa di avocado, aggiungete il succo di un lime, un po' di peperoncino, regolate di sale.
Mettete il tutto in una ciotola chiusa e fate riposare in frigo per almeno mezz'ora.


mercoledì 19 ottobre 2011

Lasagne radicchio e taleggio

Questo è uno dei miei piatti forti, la prima volta che le ho proposte hanno storto tutti il naso, ma poi una volta a tavola si sono spazzolati tutta la teglia, e poi mi hanno chiesto "quando ce le rifai?".
Le ho preparate l'altra sera prima di andare al lavoro, e quando sono rientrata speravo di trovarne un po', ma l'unica cosa che ho trovato è stata la teglia da lavare.

Ingredienti:
-1/2 litro di besciamella
- 200 gr. di taleggio (o di più se lo preferite più saporito)
- una carota
- una cipolla
- un gambo di sedano
- 2 radicchi (io, quando è periodo,uso il tardivo che mi piace di più, ma anche la travigiana va bene, con quello di chioggia viene un po' amaro per i miei gusti)
- una scatola di pelati (o 2 o 3 pomodori freschi spelati a pezzetti se li trovate belli)
- un bicchiere di brodo
- un cucchiaio di farina
- lasagne (io uso quelle fresche che si comprano al supermercato)
- grana
- pangrattato

- burro

Preparazione:
Dopo aver preparto la besciamella pulite il taleggio, tagliatelo a pezzetti e fatelo sciogliere nella beciamella.
In una padella larga e profonda (io uso la wok), preparate un soffritto con cipolla carota e sedano.
Unire il radicchio a pezzetini e fatelo appassire un po'.
A questo punto aggiungete i pomodori, mescolate bene, e infine mettete anche il brodo e un cucchiaio di farina, coprite e cuocete a fuoco basso per 15/20 minuti mescolando di tanto in tanto per non farlo bruciare.
Si procede poi alla preparazione delle lasagne.
Io metto un po' di sughetto sul fondo della teglia, poi pasta, radichio, pasta besciamella, grana e poi da capo,finendo ovviamente con una strato di besciamela (di solito mi vengono due strati di radicchio e due di besciamella).
Spolverate la superfice con il grana e con un po' di pan grattato e qualche fiocco di burro (per fare una bella crosticina sulla superficie)
In forno a 180° per una ventina di minuti e sono pronte.


 

“Con questa ricetta partecipo a “Un viaggio nel formaggio” del blog La Cuochina Sopraffina e Fiordimaso”


mercoledì 12 ottobre 2011

Totra/Semifreddo all'irish cream

Come promesso ecco una ricetta, abbiamo due possibilità o vi piacerà tantissimo e quindi mi perdonerete delle lunghe attese tra un aggiornamento e l'altro, oppure con questa vi ubriacate e vi dimenticate perchè dovreste perdonarmi XD
Già questo è il mio piano diabolico eh! eh!
Qualche tempo fa ho visto una puntata del boss delle torte nella quale preparava una torta con il ripieno a base di irish cream, dato che è' una cosa che mi piace moltissimo (non prendetemi per un'alcolizzata vi prego) mi è rimasta la voglia di provare a fare qualcosa del genere.
Controllando un po' le ricette che avevo, mescolando qui e modificando là, mi sono “inventata” questa ricetta.

Ingredienti:
250 gr di mascarpone
250 gr di panna
60 gr di irish cream (il Baileys per intendeci)
50 gr di zucchero
200 gr di biscotti tipo digestive (ma qualunque biscotto voi abbiate in casa va benissimo, io ho provato a fare pastoni misti di gocciole, oro saiwa, macine e chi più ne ha più ne metta)
100 gr di burro fuso

Procedimento:
Sbriciolate i biscotti finissimi (se siete più tecnologici di me usate il mixer, essendone io sprovvista, con ricette di questo tipo il pesta carne ha finalmente trovato la sua ragion d'essere a casa mia).
Mescolate la polvere di biscotti con il burro fuso e fateli impregnare bene.
Mettete l'impasto di biscotti sul fondo di una tortiera, pressateli bene in uno strato compatto, e riponete la teglia in frigo a raffreddare.
In una ciotola mescolate per bene il mascarpone con lo zucchero e l'Irish cream.
Montate la panna e mescolatela con la crema di mascarpone.
Versate la crema nella teglia sopra la base di biscotti e lasciate in frigo a raffreddare almeno per 3 o 4 ore prima di servirla.


Visto il successo della critica ottenuto dalla mia torta tra le mie colleghe, ho intenzione di rifare la crema per utilizzarla come farcia per una torta che ho intenzione di preparare nei prossimi giorni.
Vi farò sapere.

martedì 11 ottobre 2011

Giveaway "Le Emozioni difettose"

Giuro il prossimo post sarà una ricetta, ma nel frattempo...
La mia amica Monica ha indetto un giveaway sul suo blog, http://monica-booksland.blogspot.com/, e siccome io non sono capace di  no ad un libro, ovvio che ci devo partecipare (non mi suona giusta questa frase, ma si capisce lo stesso cosa intendo vero?)
Ok, ovviamente non è garantito che il libro lo prenda io, ma la sola possibilità di un libro gratis è elettrizzante.
Ilromanzo in questione è "Le emozioni difettose" di Laurie Halse Anderson


Sembra un bel libro, interessante, che racconta cose a volte non facili: il sentirsi fuori  posto, la voglia di scappare, di estraniarsi, che a volte ti fa sentire come se stessi combattendo contro i mulini a vento. Sensazioni adolescenziali che abbiamo provato tutti prima o poi.
Speriamo di avere fortuna, in ogni caso qui ci sono tutte le indicazioni per partecipare.


lunedì 10 ottobre 2011

Giveaway "Promessi Vampiri-The Dark Side"

In attesa di una nuova ricetta (arriverà prestissimo, non disperate eheh!) parliamo di quanto sono belli i  giveaway: lasci un commento e se sei fortunato vinci il premio, e visto che le mie finanze sono sempre scarse, questo mese più del solito, maledetta macchina grrrr!.
Sul blog romanticamentefantasy.blogspot.com hanno indetto un giveaway con un libro che ho tutte le intenzioni di leggere: "Promessi Vampiri-The Dark Side"


Ho letto il primo e devo diere che mi è piaciuto veramente molto , chissà che non sia fortunata e non riesca a vincere il secondo.
Tutte le indicazioni per partecipare al giveaway le trovate qui.

sabato 8 ottobre 2011

No alla legge bavaglio - 2


Visto che già avevo introdotto l'argomento non volevo lasciarlo cadere nel nulla.
Ora so che si potrebbe pensare: “scusa ma che problemi ti fai? parli di cucina mica di attualità e politica”
Verissimo, MA non si può sentire certe cose e restare indifferenti, in fondo è una cosa che tocca tutti quanti gli utilizzatori della rete, sia che ci scriva che chi la legge.
Comunque sia tranquilli, hanno modificato la legge “ammazzablog” come l'hanno soprannominata.
D'ora in in poi potremo scrivere tutto quello che vorremo, senza incorrere in sanzioni, obblighi di rettifica eccetera.
Certo resta da vedere di che cosa parleremo visto che il testo della legge modificato, ora recita che solo le testate giornalistiche registrate avranno gli obblighi di rettifica che prima invece erano estasi a tutto il web.
Mi sembra di essere stata catapultata all'interno di 1984 di Orwell con Wiston Smith che per lavoro “corregge" i libri e gli articoli di giornale già pubblicati, modificandoli in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito. Pezzi di storia completamente cancellati e riscritti, senza nessuna pretesi di verità se non quella di rendere infallibile il regime.
Al momento ancora la legge non è stata approvata, ma resta da vedere quando sarà approvata quale sarà il testo definitivo e quali saranno le conseguenze.
Sinceramente, anche se alla fine non dovesse passare per nulla questa legge, rimango molto preoccupata del fatto che abbiamo una classe politica che possa anche solo concepirla un'idea del genere.

venerdì 7 ottobre 2011

Crepes


Ricetta di origine francese, ricordo quando andammo a Parigi con la scuola, ad ogni angolo c'era un baracchino che vendeva crepes (credo siano più o meno l'equivalente francese degli svunch, che si trovano qui per strada e vendono i panini con le salamelle) ed erano veramente fantastiche.
Per qualche strano motivo faccio troppo poco spesso, ma sono così semplici che ogni volta che mi capita di prepararle mi chiedo perché faccio sempre passare tanto tempo tra una volta e l'altra.

Ingredienti:
250 ml di latte
150 gr di farina
15 gr di burro
2 uova
sale

Procedimento:
In una ciotola sbattete le uova con un pizzico di sale.
Aggiungeteci la farina setacciata e continuate a sbattere aggiungendo il latte a filo, fino a formare una pastella densa e senza grumi.
Sciolgliete il burro in un pentolino (io uso direttamente quello che poi uso per fare le crepe così rimane già unto) e aggiungetelo alla pastella .
Fatela riposare per una mezz'ora circa.
Versate un po' di pastella nel pentolino unto e ben caldo, la pastella deve essere sufficiente a ricoprire la superficie della padella con un velo.
Dopo mezzo minuto circa rigirate la crespella e fatela cuocere anche dall'altro lato.

Con questo impasto ne vengono circa 8 o 9 a seconda delle dimensioni della padella che usate.
Io personalmenne preparo sempre doppia porzione


Come gusto di loro sono neutro, quindi va benissimo sia con ripieno salato, che dolce.
A casa mia vanno fortissimo besciamella e prosciutto o besciamella e zucchine.
E ovviamente non possono mai mancare le crepe alla nutella.



mercoledì 5 ottobre 2011

No alla legge bavaglio

 «Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Io voglio poter scrivere ovunque lo ritenga opportuno che quel cantante mi fa schifo, che quel libro è orrendo e che quel film è pessimo. Senza per questo rischiare di pagare 12.000 euro di multa.
Voglio avere diritto alle mie opinioni
Voglio avere la libertà di esprimerle.
Di fatto con questa legge bloccano la maggior fonte di informazione in Italia, visto che chiunque, in maniera assolutamente arbritaria può decidere di rettificare o far cancellare qualcosa da un sito/forum/blog e senza nessuna pretesa di veridicità.
E, se per caso, vi capita di avere a che fare con la gente nel vostro lavoro come capita a me, sapete che il buon senso non è caratteristica comune purtroppo.
Quindi facciamo un piccolo riepilogo di quello che sta succedendo ultimamente:
Dal primo settembre è stata messo in atto una legge che va contro ogni principio del libero mercato; 
Poi c'è stata la meravigliosa campagna per sostenere l'orgoglio di povere signorine maltrattate dai ben pensanti;
E ora la legge che ci vieta anche di esprimere opinioni a mezzo internet, e che blocca la circolazione di moltissime informazioni (conosco tantissima gente, io per prima, che non compra un quotidiano cartaceo da anni, ma non per qesto non sono informata su quello che succede nel mondo).
Ieri la Nonciclopedia (Vasco, mai sentito parlare di autoironia???? vabbè pare che per ora abbiano risolto, ma se passa la legge che succede?) oggi Wikipedia, e domani a chi tocca?
Ora chiamatemi pazza, ma io ho l'impressione che stiano cercando di guidare le nostre menti nel paradiso della beata ignoranza.

lunedì 3 ottobre 2011

Melanzane al pomodoro


Questo è un altro di quei piatti che a casa mia piacciono tantissimo, e che ricordo da sempre sulla nostra tavola.
È facilissimo da fare, solo un po' lunga la parte della frittura, ma visto che sta settimana papà era a casa in ferie abbiamo fatto una collaborazione, lui friggeva mentre io ero al lavoro e una volta a casa io ho fatto il sugo e le ho condite.

Ingredienti:
3 melanzane
2 spicchi di aglio
una scatola di pomodori pelati
un mazzetto di basilico
olio extravergine di oliva
olio per friggere
sale

Procedimento:
Tagliate le melanzane a cubetti, friggeteli in abbondante olio caldo e fateli scolare sulla calda assorbente in modo da togliere l'olio in eccesso.
In una padella larga fate soffriggere gli spicchi di aglio, eliminateli, fate cuocere i pelati con qualche foglia di basilico (non saranno mai troppe) e regolate di sale.
Una volta che il sugo sarà cotto versateci le melanzane, e tenete sul fuoco ancora per qualche minuto mescolando bene in modo che si insaporiscano.
Il riusaltato finale deve essere più  melanzane che pomodoro, non si tratta di un vero e prorpio sugo "liquido".
Noi le usiamo sia per condirci la pasta (i tortiglioni di solito, o comunque una pasta corta tipo penne) oppure fredde come contorno per il secondo, o dentro un panino per fare merenda.


lunedì 26 settembre 2011

Dolcetti ciocco-cocco-caffè


TA-DAN!!!!!!
Lo so che non credete ai vostri occhi, ma non sono un miraggio, durante il mese di agosto tra il caldo allucinante che non invogliava proprio a mettersi ai fornelli e un po' di problemi sia a casa che al lavoro, e poi con settembre che sono statata al mare per due settimane, sembrava che mi fossi dimenticata del blog.
Ma ora ho tutte le intenzioni di rimettermi in carreggiata ho già trascritto un paio di ricette, e spero di riuscire a mantenere un buon ritmo per i miei futuri esperimenti culinari.
Continuiamo il giro del mondo con le ricette questa (a quanto dice la rivista da cui l'ho presa) viene dal Brasile.
L'ho preparata un pomeriggio da portare al lavoro per fare colazione insieme alle mie colleghe e devo dire che hanno apprezzato (il nostro pizzaiolo ne ha mangiati 6 pezzi).

Ingredienti:
120 gr di farina
120 gr di burro
100 gr di zucchero di canna
80 gr di cocco essiccato grattugiato
30 gr di cacao amaro in polvere
2 uova
½ bustina di lievito per dolci
1 dl di caffè forte
5 cucchiai (una lattina) di latte di cocco
caffè in polvere
1 cucchiaio di zucchero a velo
sale

Procedimento:
Con le fruste lavorate il burro ammorbidito a temperatura insieme allo zucchero fino a formare una crema chiara e spumosa.
Sbattete le uova con il latte di cocco e un pizzico di sale e unitelo alla crema di burro alternandolo con la farina setacciata con il lievito e 20 gr di cacao.
Aggiungete all'impasto 70 gr di cocco e un cucchiaino di caffè il polvere e mescolate bene il tutto.
Versate in una teglia piccola (la mia è circa 20x18 cm) rivestita di carta da forno e infornate a 180° per 40/45 minuti.
In una ciotola mettete il cacao avanzato con lo zucchero a velo, mescolateli e aggiungeteci il caffè.
Una volta cotta la torta cospargetela con la miscela di caffè e cacao, e lasciatela nel forno caldo, spento, per cinque minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare, sformate la torta e tagliatela a cubetti e cospargetene al superficie con il cocco grattugiato.
Tagliate il dolce a cubetti e servite.


giovedì 11 agosto 2011

Melanzane gratinate


A casa mia le melanzane piacciono sempre, grigliate fritte, col pomodoro...
L'altro giorno le ho preparate in questo modo e non ne è avanzata neanche mezza fette.
Credo proprio che le riproporrò altre volte perché sono molto semplici da preparare e decisamente gustose.
Come al solito le quantità che scrivo sono un po' spannometriche, giusto per darvi un idea di quanta roba serve, poi ognuno veda per se se le preferisce più o meno saporite, più o meno “farcite”.

Ingredienti:
- 1 melanzana
- 100 gr. di pangrattato
- 60 gr. di formaggio grattugiato
- 1 spicchio di aglio
- 6 o 7 pomodorini
- una manciata di prezzemolo
- olio extravergine d'oliva
- sale
- pepe
- peperoncino.

Preparazione:
Lavate la melanzana e tagliatela a fette spesse circa un dito (io uso l'affettatrice per farle regolari), e disponete le fette su una placca ricoperta di carta da forno.
In una ciotola mescolate il pangrattato con il formaggio, il prezzemolo e l'aglio tritati fini, i pomodorini, privati dei semi e tagliati a pezzettini, un po' di sale e pepe, e il peperoncino (questa è una licenza poetica mia, personalmente il peperoncino lo metto quasi ovunque).
Un volta mescolato il tutto aggiungete l'olio e mescolate, il composto deve essere sbricioloso, tutto il pangrattato deve essere unto, ma non ci deve essere olio che vaga per la ciotola libero.
Salate leggermente le fette di melanzane disposte sulla placca e distribuiteci sopra il pangrattato, coprendone la superficie e schiacciandolo leggermente.
Infornate a forno caldo a 200° per 30 minuti
Sono molto buone sia calde appena sfornate che fredde. 


lunedì 8 agosto 2011

Zucchine scapece

Io ho solo due piatti che sono intrinsecamente legati ad un determinato periodo dell'anno.
Natale non è veramente Natale fino a che non ho mangiato gli struffoli della nonna, e non è estate se non ci sono le zucchine scapece, e devono esssere quelle che prepara papà le altre non hanno lo tesso sapore.
Direi che questo renda evidentemente chiare le mie origini partenopee, se non per nascita, almeno per discensenza.
Ricordo questo piatto da sempre, ricordo le mattinate passate a prepararle con papà, me le faceva stendere sul tavolo sotto il sole, tutte in fila, ad ascugare, mi metteva davanti alla pentola con l'olio bollente a controllare che non bruciassero, poi prima di mangiarle bisognava aspettare che si insaporissero, sembrava che la preparazione non finisse mai, e al contrario le zucchine finivano subito quando finalmente era ora di mangiarle.

Ingredienti:
- 4 o 5 zucchine
- 3 spicchi di aglio
- un mazzetto di menta
- 1/2 bicchiere di aceto bianco
- olio per friggere

Preparazione:
Lavate le zucchine e tagliatele molto fini, io uso la mandolina così le fette sono tutte uguali.
Scaldare abbondante olio in una friggitrice o in una padella profonda, e una volta a temperatura un po' alla volta friggete tutte le zucchine.
Sbucciate l'aglio, e tritalelo molto fine, mischiatelo con le foglie di menta lavate e spezzettate, unitele alle zucchine e condite il tutto con l'aceto.
Mescolate bene, ed eventualmente aggiungete un po' di sale (a mio gusto non è necessario).
Lasciate marinare le zucchine per un paio di ore prima di mangiarle.
Con questa ricetta partecipo al contest “La mamma è sempre la mamma” dei blog passione in cucina e Cucinare con amore in collaborazione con Green gate