mercoledì 13 marzo 2013

Sfogliatelle FROLLE napoletane

Una cosa che mi ripetono sempre è che sono una milanese che cucina come una naploetana.
Sarà che sono cresciuta guardano mia nonna che cucinava banchetti di mille mila portate (ovviamente obbligandoci a mangiare tutto) e scusandosi in continuazione perché aveva arrangiato una cosa veloce.
Bene è arrivato il momento di mettere alla prova qualla parte di sangue partenopeo.
La ricetta me l'ha spedita una cugina di papà, che mi assicura essere quella originale.
Per il momento mi cimento nella preparazione delle sfogliatelle nella versone frolla, più avanti però proverò anche la versione riccia (sicuramente infinitamente più complicata, ma dov'è il divertimento nel fare solo le cose semplici?)

Ingredienti:

per la frolla:
500 g di farina
200 g di strutto
200 g di zucchero
10 g di miele
75 g aqua
un pizzico di sale e un cucchiaino di lievito pane angeli
scorza grattugiata di limone 

per il ripieno:
150 g di semolino
400 g di latte intero
1 pizzico di sale
500 g di ricotta
200 g di zucchero a velo vanigliato
½ cucchiaino di cannella (io ho usato un cucchiaino di aroma cannella liquido)
1 fialetta di aroma millefiori o fior di arancia
100 g di arancia candita
1 uovo

1 uovo e un po’ di latte per spennellare

Preparazione:
Prepartate la pastafrolla lavorando velocemente tutti gli ingredienti, formate una palla liscia ed omogenea, copritela con la pellicola e mettetela in frigo per almeno 30 minuti ( meglio ancora se la preparate il giorno prima).
Per il ripieno portate ad ebollizione il latte con una presa di sale, versate il semolino e cuocete 5 minuti circa.
Mettete da parte e lasciate raffreddare.
Quando il semolino sarà freddo unite la ricotta e amalgamate bene mescolando energicamente, quindi unite lo zucchero a velo, la fiala millefiori, l’arancia candita tagliata a pezzettini piccolissimi, l’aroma di cannella e infine l’uovo.
Stendete la pasta e con un coppa pasta o con un bicchiere tagliate dei dischi, farcite con il ripieno, chiudete a mezzaluna, pennellate con un tuorlo sbattuto con un po’ di latte.
Sistemate le sfogliatelle in una placca coperta con la carta e cuocete nel forno già caldo a 180°C per circa 15 - 20 minuti circa.


 Erano veramente buonissime, da questo impasto ne sono uscite 25 e io sono riuscita a mangiarne solo mezza, le altre si sono volatilizzate

“Con questa ricetta partecipo a “Un viaggio nel formaggio” del blog La Cuochina Sopraffina e Fiordimaso”


venerdì 8 marzo 2013

Ritratto di Signora: Dedicato a te...speciale 8 Marzo

Anche noi di ritratto di signora vogliamo fare i nostri auguri a tutte le donne

 

 "Sally" dedicata a tutte le donne che si rialzano dopo un periodo buio

 Monica - Book Land

"Favola semplice" dedicata a tutte le donne chehanno imparato ad amarsi perchè hanno capito l'importanza di essere uniche


Fede

"Titti" dedicata a tutte le donne confuse come Titti ma che non perdono l'allegria


  Clara - ThePauperFashionist  

"ICorre!" e "Donna" dedicato a tutte le donne che hanno il coraggio di dire basta e capiscono di meritarsi molto di più




"Beautiful" dedicato a tutte le donne. Meravigliose creature perchè siete un miracolo.



"Have You ever really loved a woman" dedicato a tutte quelle donne che ogni giorno non trovano la forza di ribellarsi ma trovano la forza di convincersi che non meritano questo amore.


mercoledì 6 marzo 2013

Panna cotta cocco e Nutella

In una giornata in cui vagavo per casa in cerca di ogni schifezza possibile e immaginabile da mangiare (alla faccia della dieta) ho deciso di cimentarmi nella panna cotta, dolce semplicissimo per esecuzione e che mi piace veramente tanto.

Ingredienti:
500 ml di panna fresca
6 gr (tre fogli) di gelatina
150 gr di zucchero
2 o 3 cucchiai di farina di cocco
Nutella

Preparazione:
Mettere a bagno i fogli di gelatina in acqua fredda.
In una pentola versare e scaldare la panna con lo zucchero e il cocco, per una decina di minuti, mescolando in continuazione, senza farla bollire.
Spegnere il fuoco, strizzare i fogli di gelatina e farli sciogliere nella panna mescolando bene.
Suddividete la panna in 6 stampini monoporzione (oppure se preferite in uno più grande).
Lasciare raffreddare la panna in frigo per almeno 5 ore.
Una volta che si è rassodata, rovesciare la panna cotta su un piatto e guarnirla con la Nutella leggermente ammorbidita a bagnomaria.


 


lunedì 4 marzo 2013

Ritratto di Signora: Medea


Chiedo assolutamente scusa per il mio estremo ritardo, avrei dovuto avere il tempo sta mattina di fare tutto, ma ovviamente quando uno calcola tutto al secondo nulla va come dovrebe.
Ma bando alle ciance e vediamo subito  il ritratto di questo mese, scritto da Clara.

“Antica Grecia, nave Argo: una spedizione di cinquanta uomini guidata dall'eroe Giasone si appresta a rubare il prezioso vello d'oro custodito da un drago e proprietà di Eete, re della Colchide e padre di Medea. Appena vede Giasone, la ragazza se ne innamora e lo aiuta nell'impresa, poi si imbarca con lui portando con sè il fratellino. Eete si lancia all'inseguimento; Medea fa a pezzi il fratello e ne getta i resti in mare: il padre è costretto a fermarsi per raccoglierli.


Dopo varie avventure i due innamorati arrivano a Corinto e lì si stabiliscono: nonostante abbiano due figli, Giasone è sempre più distante e il risentimento di Medea continua a crescere, fino a raggiungere il culmine quando lui annuncia di volerla ripudiare per sposare la figlia del re Creonte in modo da ottenere il trono. La donna è furiosa: capisce di essere stata usata, comprende l'indole opportunista dell'amato e detesta il suo disonore, la sua vigliaccheria. Dall'altra parte riceve solo indifferenza: nulla importa a Giasone della moglie, ormai di nessuna utilità per i suoi scopi.


Medea soffre terribilmente, ma è decisa ad ottenere vendetta; prima uccide la futura sposa inviandole in dono un peplo e una ghirlanda avvelenati, poi prende la risoluzione più difficile: ammazzare i suoi stessi figli.
Ma come si può compiere un atto del genere?


Non posso farlo sì devo farlo non ne ho il coraggio avanti basta indugiare via la viltà è necessario deciditi forza deciditi! uccidili e poi piangi e allora sì che avrai la tua vendetta e lui sarà straziato dal dolore, sarai maledetta tu ma anche lui si maledirà in eterno per le sue azioni!

E poi lo fa: ormai non può più tornare indietro.





Perchè vi ho raccontato questa storia? No, decisamente non è per istigarvi all'infanticidio. Non vi sto nemmeno consigliando di lasciare il vostro fidanzato o di rimanere single a vita.

Abbiamo visto tanti Ritratti fino ad ora: Ritratti di donne che affrontano le loro paure, che lottano per far venire a galla la verità, che non rinunciano ai propri ideali.



E Medea? Medea è un personaggio che ha il coraggio di vivere completamente. I suoi sentimenti non conoscono le mezze misure: ama totalmente, odia totalmente, soffre totalmente. Fa una scelta e segue la sua strada fino in fondo; ha un obiettivo e non ci rinuncia. E' un'assassina ma non è pazza, è combattuta ma perfettamente consapevole di quello che sta facendo: non importa quanta sofferenza ne ricaverà lei stessa, basta che il marito paghi per le sue colpe. Mi ricorda l'Anna di Tolstoj, ma Medea è ancora più fiera, più orgogliosa.



Ecco, è per questo che ve ne ho parlato: io credo che una figura di tale grandezza e tragicità sia da prendere ad esempio. E' ambigua e il suo gesto è condannabile, ma non è da condannare il suo coraggio, la sua forza: bisogna ricordarli, ed è un augurio che faccio a voi ma anche e soprattutto a me stessa. Lo sapete, ormai l'ho ripetuto in tutte le salse: tra un po' si chiuderà un' "era" della mia vita, e chissà a cosa andrò incontro. Ho dovuto finora compiere della scelte, ma mi sono sempre sentita protetta, come se il margine d'errore fosse limitato: ero sul sicuro sentiero dell'università, le cose potevano andare diversamente ma non più di tanto. Invece a breve avrò il pieno controllo, mi troverò del tutto allo sbaraglio ed ogni cosa dipenderà solo ed esclusivamente da me; sarò ancora più responsabile delle mie azioni. Ho paura di non trovare un lavoro, o di trovarne uno inadatto e farlo per anni, troppo pigra o timorosa di osare per cambiare. Non so ancora esattamente cosa voglio, ma so bene cosa non voglio, e non voglio che una cosa del genere succeda. Spero, e spero che voi facciate lo stesso, di avere il coraggio di seguire i miei obiettivi, senza accantonarli o facendolo solo momentaneamente, scendendo a compromessi il meno possibile e avendo la forza di decidere, di cambiare, di evolvermi.

Bene, brava, direte voi, belle parole. E se si dovesse fallire? Be', io vi risponderei che una cattiva mossa è sempre e comunque meglio di nessuna mossa.

Nella speranza che questo Ritratto non vi sia sembrato troppo inquietante, vi do appuntamento al prossimo mese!”

Clara


Di sicuro questo ritratto si discosta di molto da quelli che vi abbiamo proporsto fino ad ora.  E ci lascia tanto su cui riflettere, cosa veramente intendiamo per coraggio? E' più coraggioso agire o non farlo?
Vi aspettiamo il prossimo mese con un nuovo ritratto e vi ricordo come sempre che potete leggere questa rubrica anche sui blog di: