Buon Lunedì.
Siamo già ad Ottobre, e vorrei essere decisamente più presente, non avendo altri appuntamenti fissi negli ultimi mesi ricompaio solo all'inizio del mese, ma prima o poi riuscirò a riprendere in mano la situazione.
Nel frattempo leggiamo insieme il ritratto che questo mese ha scritto Daniela per noi.
Oggi
ho scelto di parlarvi di una donna di cui sicuramente tutti avete
sentito parlare ma il cui nome magari non collegate immediatamente
alla storia. Anche io, come tutti ne avevo sentito parlare ma ho
potuto approfondirne la conoscenza leggendo il suo libro "Io
ci sono. La mia storia di non amore"
edito da Rizzoli dove in prima persona racconta quello di cui adesso
vi parlerò.
Lucia
Annibali, una forza disarmante, un coraggio non facile da
trovare e che può insegnare moltissimo su come affrontare le
difficoltà. E qui non parliamo di una difficoltà qualunque. È il
16 aprile 2013 quando Lucia viene sfregiata al volto con
l’acido da due albanesi all’interno del suo appartamento. Lei non
ha dubbi, il mandante è Luca Varani, avvocato di successo con
cui ha avuto una relazione che da tempo la perseguita.
Un uomo sicuramente
disturbato - perchè una persona che arriva ad un gesto del genere
non può essere una persona normale, non posso crederci - ma
assolutamente lucido e in sè quando organizza un piano così
tremendo, andando ad acquistare l'acido necessario, assoldando due
sicari per portarlo a compimento, pensando a possibili alibi che
possano scagionarlo.
Lucia
è la vittima di un amore "non amore" di un uomo
che non si è mai totalmente legato a lei ma che comunque non vuole
lasciarla andare, Lucia è una forza della natura per l'atteggiamento
che da subito assume verso quello che le è successo, trovando la
forza per reagire ed anche quella per non far pesare sugli altri la
sua sofferenza.
Non è facile
leggere questo libro senza provare odio verso l'uomo che è stato
capace di provocare tanta sofferenza, non so come faccia Lucia a non
farlo emergere dalle sue parole che risultano sempre di amore verso
la vita e di speranza per il futuro.
Ci racconta di come
tutto è cominciato, quasi per caso, una storia come tante. Avvocato
lei, avvocato lui, ci si incontra per lavoro e nasce qualcosa. È una
relazione strana la loro, non è ufficiale, Luca tende sempre a
scappare ad un certo orario, a non farsi vedere in pubblico, a non
rendere la cosa una vera relazione.
Finchè Lucia non
inizia ad insospettirsi e scopre un'altra donna, non un'amante
passeggera ma una relazione che va avanti da anni e che comprende
anche una convivenza. Si lasciano, poi lui ritorna, accampa bugie su
bugie riguardo all'altra relazione; ogni volta però la situazione
non cambia. Lui è ossessivo, la perseguita, la contatta
continuamente, si presenta fuori dalla sua porta, cerca di
riavvicinarsi a lei dicendole che con l'altra è tutto finito ma ogni
sua parola è una bugia e Lucia lo sa per certo dopo che parla con
Ada, l'altra, e in un confronto a tre lui ammette. Ma tutto torna a
breve come prima e Lucia nonostante il grande dolore non riesce a
staccarsi da quello che per lei, in quel momento, è vero amore.
Seppi
dopo che avevo visto giusto: in qualche modo rattopparono lo strappo,
erano ancora una coppia. Ricucito con lei, ricominciò a imporsi con
me. Aveva scelto ancora lei, mi aveva mortificata, eppure mi cercava,
voleva di nuovo il mondo anche da me, e la cosa più assurda di tutte
è che mi mancava ancora.
Lo
odiavo, ma ero felice di vederlo. Volevo che scomparisse, ma avrei
fatto di tutto per parlare con lui ancora un po'. Mi nutrivo della
sua presenza. Lo cercavo dove sapevo che sarebbe potuto essere.
Lucia diventa la sua
amante, non può rinunciare a lui e sa che l'unico modo per averlo è
dividerlo con l'altra.
Ma nonostante questo
Lucia non è libera, lui controlla i suoi messaggi, è geloso di una
sua possibile ed inesistente storia con qualcuno finchè una sera
durante una discussione le dà due schiaffi e in lei scatta qualcosa
che la porta a cacciarlo. Neanche questa è la volta buona, lui torna
nuovamente alla carica dicendole che con l'altra è finita, che vuole
solo lei, che cambierà tutto ma... non cambia nulla, fino al punto
decisivo.
Ero
esausta, lo detestavo, vederlo mi provocava un senso di nausea, non
riuscivo più nemmeno a fantasticare su un possibile futuro insieme.
Fine della corsa. Fine della strada.
Provò
con la dolcezza: "Parliamone", "Dammi un'altra
possibilità, una sola". Eravamo a casa mia. Mi salutò più di
una volta senza andarsene e a ogni ciao mi diede un bacio sulla
guancia. All'ennesimo chiesi un po' seccata: "Ancora?" Mi
arrivò un ceffone violento, inatteso, irreparabile.[...] Ebbi quel
giorno la certezza che da lì in poi avrei resistito ai suoi
tentativi di ritorno, che non potevo umiliare me stessa fino a quel
punto.
E
Lucia resiste ma anche lui non molla, cominciano pedinamenti,
insulti, minacce, fino alla sera dell'acido. Solo allora Lucia scopre
che le manomissioni al suo impianto del gas quella volta in cui aveva
chiamato un tecnico per una perdita erano opera sua, solo allora
scopre che era riuscito a fare un duplicato delle chiavi della
macchina e di quelle di casa, solo allora scopre di aver scampato
qualche giorno prima del 16 aprile 2003 ad un altro attacco con
l'acido.
Quella che noi
conosciamo grazie al libro è una Lucia che ripercorre tutta la sua
storia mettendo insieme tasselli del passato a cui ora riesce a
guardare più lucidamente; ripensa ai campanelli di allarme che erano
scattati nella sua mente tante, tante volte, cui lei non ha mai dato
ascolto; capisce quanto sia stata fortunata ad essere ancora in vita,
nonostante tutto. Perchè Lucia sopravvive a quell'attacco con la
faccia completamente deturpata dall'acido, priva della vista e con
una mano devastata.
Solo un'equipe
medica di primo livello come quella che trova a Parma e numerosissime
e dolorosissime operazioni di ricustruzione riusciranno a portarla
all'immagine della ragazza che possiamo conoscere oggi, segnata ma
orgogliosa di mostrare il suo volto che è simbolo della sua forza e
del suo coraggio.
Anche solo
immaginare la sofferenza che questa donna possa aver provato è quasi
impossibile; senza riserve nel libro ci spiega nel dettaglio gli
interventi subiti, i giorni post operazione, la paura di rimanere
cieca.
Sono
di nuovo ferma come una statua, di nuovo sotto un cumulo di bende,
ancora una volta priva della più piccola forma di autonomiae
sofferente più che mai.
Una donna che
dimostra quanto la sofferenza possa essere uno stimolo per fare
qualcosa per gli altri. Una forza racchiusa tutta nella dedica del
libro:
A
tutti gli ustioniati che ogni giorno soffrono per riconquistare un
pezzetto di vita. Siate orgogliosi dei segni che resteranno sulla
vostra pelle perche ogni piccola cicatrice sarà per sempre testimone
della vostra forza.
Luca Varani è stato
condannato a 20 anni - pena massima che, consentitemi, è una pena
ridicola - come mandante dell'accaduto.
Oggi Lucia cerca di
essere un esempio per tutte le donne vittime del "non amore".
Vi consiglio di
leggere questo libro, se ancora non lo avete fatto!
Non conoscevo, o non ricordavo, la storia di Lucia, e ringrazio Daniela per averla riportata sotto i riflettori.
Troppe donne sono vittime di questi rapporti malati, di questo non amore, e più saranno quelle che come Lucia trovano il coraggio di alzare la testa e andare avanti, e meglio sarà per tutti.
Come sempre potete leggere questo articolo sui blog di:
Daniela Un libro per amico
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela
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