Chiedo assolutamente scusa per il mio estremo ritardo, avrei dovuto avere il tempo sta mattina di fare tutto, ma ovviamente quando uno calcola tutto al secondo nulla va come dovrebe.
Ma bando alle ciance e vediamo subito il ritratto di questo mese, scritto da Clara.
“Antica Grecia, nave Argo: una spedizione di cinquanta
uomini guidata dall'eroe Giasone si appresta a rubare il prezioso vello d'oro
custodito da un drago e proprietà di Eete, re della Colchide e padre di Medea.
Appena vede Giasone, la ragazza se ne innamora e lo aiuta nell'impresa, poi si
imbarca con lui portando con sè il fratellino. Eete si lancia all'inseguimento;
Medea fa a pezzi il fratello e ne getta i resti in mare: il padre è costretto a
fermarsi per raccoglierli.
Dopo varie avventure i due innamorati arrivano a Corinto e lì si stabiliscono:
nonostante abbiano due figli, Giasone è sempre più distante e il risentimento di
Medea continua a crescere, fino a raggiungere il culmine quando lui annuncia di
volerla ripudiare per sposare la figlia del re Creonte in modo da ottenere il
trono. La donna è furiosa: capisce di essere stata usata, comprende l'indole
opportunista dell'amato e detesta il suo disonore, la sua vigliaccheria.
Dall'altra parte riceve solo indifferenza: nulla importa a Giasone della
moglie, ormai di nessuna utilità per i suoi scopi.
Medea soffre terribilmente, ma è decisa ad ottenere vendetta; prima uccide la
futura sposa inviandole in dono un peplo e una ghirlanda avvelenati, poi prende
la risoluzione più difficile: ammazzare i suoi stessi figli.
Ma come si può compiere un atto del genere?
Non posso farlo sì devo farlo non ne ho il coraggio avanti basta indugiare via
la viltà è necessario deciditi forza deciditi! uccidili e poi piangi e allora
sì che avrai la tua vendetta e lui sarà straziato dal dolore, sarai maledetta
tu ma anche lui si maledirà in eterno per le sue azioni!
E poi lo fa: ormai non può più tornare indietro.
Perchè vi ho raccontato questa storia? No, decisamente non è per istigarvi
all'infanticidio. Non vi sto nemmeno consigliando di lasciare il vostro
fidanzato o di rimanere single a vita.
Abbiamo visto tanti Ritratti fino ad ora: Ritratti di donne che affrontano le
loro paure, che lottano per far venire a galla la verità, che non rinunciano ai
propri ideali.
E Medea? Medea è un personaggio che ha il coraggio di vivere
completamente. I suoi sentimenti non conoscono le mezze misure: ama totalmente,
odia totalmente, soffre totalmente. Fa una scelta e segue la sua strada fino in
fondo; ha un obiettivo e non ci rinuncia. E' un'assassina ma non è pazza, è
combattuta ma perfettamente consapevole di quello che sta facendo: non importa
quanta sofferenza ne ricaverà lei stessa, basta che il marito paghi per le sue
colpe. Mi ricorda l'Anna di Tolstoj, ma Medea è ancora più fiera, più
orgogliosa.
Ecco, è per questo che ve ne ho parlato: io credo che una figura di tale
grandezza e tragicità sia da prendere ad esempio. E' ambigua e il suo gesto è
condannabile, ma non è da condannare il suo coraggio, la sua forza: bisogna
ricordarli, ed è un augurio che faccio a voi ma anche e soprattutto a me
stessa. Lo sapete, ormai l'ho ripetuto in tutte le salse: tra un po' si
chiuderà un' "era" della mia vita, e chissà a cosa andrò incontro. Ho
dovuto finora compiere della scelte, ma mi sono sempre sentita protetta, come
se il margine d'errore fosse limitato: ero sul sicuro sentiero dell'università,
le cose potevano andare diversamente ma non più di tanto. Invece a breve avrò
il pieno controllo, mi troverò del tutto allo sbaraglio ed ogni cosa dipenderà
solo ed esclusivamente da me; sarò ancora più responsabile delle mie azioni. Ho
paura di non trovare un lavoro, o di trovarne uno inadatto e farlo per anni,
troppo pigra o timorosa di osare per cambiare. Non so ancora esattamente cosa
voglio, ma so bene cosa non voglio, e non voglio che una cosa del genere
succeda. Spero, e spero che voi facciate lo stesso, di avere il coraggio di
seguire i miei obiettivi, senza accantonarli o facendolo solo momentaneamente,
scendendo a compromessi il meno possibile e avendo la forza di decidere, di
cambiare, di evolvermi.
Bene, brava, direte voi, belle parole. E se si dovesse fallire? Be', io vi
risponderei che una cattiva mossa è sempre e comunque meglio di nessuna mossa.
Nella speranza che questo Ritratto non vi sia sembrato troppo inquietante, vi
do appuntamento al prossimo mese!”
Clara
Di sicuro questo ritratto si discosta di molto da quelli che vi abbiamo proporsto fino ad ora. E ci lascia tanto su cui riflettere, cosa veramente intendiamo per coraggio? E' più coraggioso agire o non farlo?
Vi aspettiamo il prossimo mese con un nuovo ritratto e vi ricordo come sempre che potete leggere questa rubrica anche sui blog di:
Monica Book Land
Miki Miki In The Pinkland
Michele Mr.Ink. diario di una dipendenza
Francesa di Franci lettrice sognatrice
Miki Miki In The Pinkland
Michele Mr.Ink. diario di una dipendenza
Francesa di Franci lettrice sognatrice
Clara ThePauperFashionist
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