Questo mese il ritratto che leggeremo ce lo dipinge Clara di ThePauperFashionist
Potete leggere la nostra rubrica sui blog di:
Monica Book Land
Miki Miki In The Pinkland
Michele Mr.Ink. diario di una dipendenza
Francesa di Franci lettrice sognatrice
"
Quando ho cominciato a pensare a quale
personalità descrivere all'interno di questa rubrica mi è subito
venuta in mente l'immagine di mia nonna. No, non è una barzelletta e
nemmeno un modo di dire!
Come ha detto Miki, l'intento di
“Ritratto di Signora” è quello di parlare di “Donne con la “d”
maiuscola, che comunichino un messaggio di serietà, di valori veri e
di moralità”. Io ho pensato che non è necessario andare troppo
distante per trovare questi esempi: alcuni li abbiamo già accanto a
noi ogni giorno. Mia nonna non si è mai battuta per le pari
opportunità, non ha mai marciato in difesa della libertà di
opinione, non ha mai firmato petizioni per i diritti umani. Ma è
stata una donna forte e una madre pronta a fare di tutto per i suoi
figli, come tante altre madri. Mia nonna è nata nella Sicilia del
fascismo, si è sposata in un abito bianco immortalato in una seria
foto in bianco e nero, e ha cresciuto i suoi quattro figli. Era una
donna caparbia, mia nonna, che non si faceva mettere i piedi in testa
da nessuno. Aveva i valori di una società tradizionalista, rimasta
per certi versi ancorata al passato: la religione, la famiglia, il
rispetto degli altri, il sacrificio personale in nome di chi si ama.
La religione può essere più o meno condivisa, ma in quanti possiamo
dire di avere oggi sotto gli occhi esempi di personalità che
promuovano gli altri punti? E' forse la televisione a passarci
un'immagine di serietà e onestà? Sono forse gli uomini che
ammiccano ogni giorno dalle foto sui giornali? E' per questo che ora
sto scrivendo di mia nonna, perchè lei, nel suo piccolo, ha fatto
tutto ciò che doveva fare, credendo in ideali che ormai, purtroppo,
sono spesso poco considerati. Lei e tante altre donne “normali”,
per le quali non posso però parlare poichè non le conosco.
Mi ricordo le sue mani forti e
instancabili che impastavano la pasta per la pizza. Tanta di quella
farina che avrebbe potuto sfamare l'Africa intera, teglie e teglie
imburrate per riempire la pancia di tutti i parenti. Si alzava alle
cinque di mattina e incominciava a lavorare per i suoi nipoti, che
tanto amavano tutto ciò che le sue mani di cuoca in borghese
creavano. Quando andavo in cucina alle dieci, già stremata dal caldo
di agosto e stanca come solo noi giovani di oggi possiamo essere
appena svegli, la trovavo più pimpante di me, pronta a baciarmi, a
parlarmi in dialetto, a ridere con complicità. Aveva una risata
bellissima, profonda e calda, che si estendeva ai suoi occhi neri e
faceva venire voglia di sorridere; non come quelle fredde risate di
cortesia che troppo spesso esibiamo. Quando si arrabbiava, invece,
diventava una piccola furia con la voce grossa. Ma durava poco: non
era capace di tenere o farsi tenere “il muso”. La domenica si
metteva un vestito a fiori, un po' si rossetto, prendeva la sua
borsetta e andava a Messa. Era bella, non aveva bisogno di trucco: la
pelle ancora giovane e scura, i capelli neri, il sorriso aperto e
sincero. Non aveva paura di faticare: in autunno andava a bacchiare
le olive, le portava al frantoio, il resto dell'anno lavorava nel suo
negozio di Articoli da Regalo. Non si tirava mai indietro davanti
alla fatica, perchè sapeva che quello che faceva rendeva felici le
persone intorno a lei e contribuiva a costruire il loro futuro. La
sera, quando tornavo dal mare, avrei potuto chiederle di cucinarmi un
tacchino arrosto che lei senza battere ciglio si sarebbe alzata,
sarebbe andata dal macellaio e avrebbe poi cominciato a prepararlo.
Per me, per vedere un sorriso sul volto di una ragazzina di tredici
anni. Dava senza chiedere nulla in cambio, per amore. In teoria
dovremmo farlo tutti, in pratica non è così. Ma se ognuno di noi
condividesse un po' della premura, dello spirito di sacrificio, della
gioia di vivere che mia nonna aveva, allora potremmo definire la
nostra società “civile”. E io non sarei qui a scrivere questo
post."
Come sempre se avete proposte, domande o dubbi potete scrivere a Monica moki418@hotmail.it
e Miki imaginary82@hotmail.it.
e Miki imaginary82@hotmail.it.
Grazia ancora a Clara per le sue meravigliose parole e vi aspettiamo il prossimo mese con un nuovo ritratto.
Come sempre è un'emozione leggere le vostre parole!
RispondiEliminaSplendido... e poi è così bello ritrovarsi tutti insieme, oramai è un appuntamento immancabile.
RispondiElimina:) un po' come prendere un caffè tutti insieme!
RispondiElimina